Medio Oriente
la sinistra divisa su Israele
Israele dichiara lo stato di guerra dopo essere stata colpita al cuore da Hamas, probabilmente si tratta della pagina più dolorosa dai tempi della guerra del Kippur nel 1973. L’attacco ha colto di sorpresa il suo apparato militare e di intelligence. Immediata la reazione con colonne di tank che si dirigono verso Gaza e diluvio di bombe sulla striscia. Oltre 1.200 i morti, più di 100 gli ostaggi nelle mani di Hamas. (Repubblica)
Un altro giudice di Catania non ha convalidato, come fece già la sua collega lo scorso 29 settembre, il trattenimento nel centro di accoglienza di Pozzallo di alcuni migranti tunisini. Liberati altri sei, vanificando in pratica il provvedimento disposto dal questore di Ragusa. La Lega attacca. Musumeci: a Catania ci sono toghe politicizzate. (Corriere della Sera)
Pnrr arriva la terza rata. Sbloccato il bonifico da parte della commissione europea: nelle casse del tesoro arrivano 18,5 dei 19 miliardi previsti; la differenza di 516 milioni si riferisce alla decurtazione di uno dei target previsti, quello degli studentati, che se tutto andrà bene verranno poi recuperati al prossimo giro. Risultato non scontato, tanto più che è stato conseguito a seguito di una transizione politica complicata. (Il Foglio)
La guerra in Israele rischia di avere conseguenze pesanti per la già debole economia europea, con riflessi negativi se i costi energetici dovessero tornare alle stelle. Lo spiega il commissario Ue per l’occupazione Nicolas Schmit, lo ribadisce Piero Cipollone prossimo membro del board Bce. Tutti concordano su un punto: il cammino della crescita diventa più tortuoso. (Il Sole 24Ore)
I ministri Ue contro il blocco israeliano dei rifornimenti alla striscia di Gaza e la sospensione dei fondi alla Palestina. Il consiglio Affari Eseri riunitosi ha espresso a larga maggioranza di supportare l’Autorità Nazionale Palestinese. “Esiste una netta differenza con Hamas” ha ribadito l’alto rappresentante Borrell. (Euronews)
Il Parlamento italiano, litiga per le risoluzioni su Israele, parte della destra accomuna Hamas e Palestina mentre la sinistra resta ambigua. Tajani nell’informativa a Camera e Senato usa le parole corrette per condannare i terroristi, per schierare il governo dalla parte di Israele, nel chiedere corridoi umanitari, nell’attivare tutte le strade della diplomazia per evitare l’escalation militare, nel tutelare il tavolo degli accordi di Abramo. Il principio “Due popoli, due Stati”. (Il Riformista)
Israele non alleggerirà l’assedio totale alla striscia, lo afferma il ministro dell’energia israeliano che taglia corto: “Umanitarismo per umanitarismo”. Nessuno ci può fare prediche sulla moralità. Nella crisi non si intravede alcun spiraglio. Niente acqua, né luce finché gli ostaggi non saranno liberati. Il profilo ufficiale del governo israeliano ha pubblicato tre foto dei bambini rimasti uccisi dall’attacco di Hamas. (Avvenire)
Il governo ha ottenuto il via libera delle camere alle previsioni sui conti pubblici per i prossimi tre anni, ma nella manovra per il 2024 che lunedì dovrà essere discusa in consiglio dei ministri restano da risolvere i problemi delle risorse supplementari per finanziare pensioni e sanità. (Domani)
L’assemblea del Cnel ha approvato a maggioranza il documento finale sul lavoro povero e salario minimo. Nel documento si valorizza la “via tradizionale” della contrattazione collettiva. Viene dunque bocciato il piano delle opposizioni con 5S e PD in prima linea per il salario minimo. Il sindacato all’interno del Cnel è diviso. La Cisl crede ancora nella necessità di una legge, Cgil e Uil non più. (Libero)
Francia e Germania promettono tolleranza zero per evitare l’importazione del conflitto israelo-palestinese nei rispettivi territori. In Francia vietate tutte le manifestazioni pro-Palestina, la decisione dopo aver ricevuto più di mille segnalazioni di contenuti antiebraici sulla piattaforma on line e più di cento episodi di antisemitismo che hanno portato al fermo di 24 persone. (Il Foglio)
In Italia a sinistra si riapre la questione palestinese, mentre Schlein schiera il PD con Tel Aviv si moltiplicano i distinguo e le manifestazioni a fianco di Gaza. (L’identità)
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