Enti locali

Viaggio nel mondo del Consumerismo italiano: tra diritti e truffe da sventare

26 Gennaio 2022

 L’Associazione Nazionale “Dalla Parte Del Consumatore” sotto il coordinamento dell’Avvocato Emilio Graziuso, da diversi anni, si batte strenuamente al fianco dei cittadini per difenderli al meglio nell’esercizio dei loro diritti

 

 

Il Consumerismo, movimento a tutela dei diritti dei consumatori, nasce negli Stati Uniti mei primi anni del XX secolo, ponendo le proprie basi su una vicenda controversa per la vendita di carne avariata che, inizialmente, venne assai sottovalutata, ma in seguito, considerate le poderose proteste dei compratori rimasti coinvolti in siffatto scandalo alimentare, costrinse il Governo federale ad approvare leggi che imponessero un regime di controllo normativo alle industrie produttrici, e che venne poi esteso a tutti i prodotti di largo consumo, il cui mercato andava consolidandosi proprio all’epoca. Le esigenze ed i diritti del consumatore, si plasmano in maniera chiara e consapevole, al termine della rivoluzione industriale, facendo emergere anche la necessità di ricevere una contestuale difesa a tutela dei suoi interessi, troppe volte lesi ed ignorati, derivanti proprio dal ruolo di acquirente ed avvezzo ad utilizzare beni industriali immessi sui mercati nazionali ed internazionali. In virtù di tali bisogni della popolazione statunitense,  nel 1914, con la Prima Guerra Mondiale alle porte, viene istituita la Federal Trade Commission, al fine di avversare il commercio e le rispettive attività ad esso riconducibili, poste in essere in maniera illecita. Successivamente, nel 1928 viene creata la Consumers Union, associazione che in maniera puntuale e con cadenza periodica, informava gli iscritti su nuovi beni e servizi che venivano offerti dal mercato.

 

Il consumatore ed i suoi diritti fondamentali

 

Il presidente John Kennedy e l’avvocato-attivista Ralph Nader, nel cuore degli anni sessanta, sdoganano definitivamente l’importanza e la centralità della figura del consumatore, ponendo l’attenzione in maniera concreta sui suoi diritti fondamentali.  Il primo, John Kennedy, nel 1962 tiene un discorso davanti al Congresso di Washington, puntualizzando i cinque diritti fondamentali del consumatore: alla salute, alla sicurezza, alla difesa economica, alla difesa legale, alla rappresentanza. L’avvocato Nader, invece,  nel 1965 descrive  a modi denuncia,  nel saggio “Unsafe at any speed”, il pericoloso deficit di sicurezza che riguardava molte automobili statunitensi, prodotte anche da General Motors. Questa presa di posizione così radicale ad opera delle più alte fiugre istituzionali, porta all’adozione nel 1966 del National Traffic and Motor Veichel Safety Act. Nel continente europeo, il consumerismo si affaccia a partire dai primi anni Cinquanta, attraverso associazioni  inglesi e danesi, che riconoscono per prime la rilevanza e delicatezza del tema. il Regno Unito vara il Consumer Advisory Council, mentre Francia e Svezia seguiranno il percorso intrapreso dalle prime due nazioni, dopo poco tempo, e Vincenzo Dona, nel 1955, fonderà in Italia, la prima associazione dei consumatori, denominata Unione Nazionale Consumatori. Nel 1973 l’Assemblea Consultiva del Consiglio d’Europa approva la “Carta Europea della Protezione dei Consumatori”. Nel documento vengono regolate fattispecie importanti, quali la responsabilità delle aziende per i prodotti difettosi; la tutela dei consumatori su indicazioni dei prezzi mistificati o non indicati attraverso modalità di pubblicità ingannevole, per esempio. Nel 1975, il Consiglio dell’a CEE stila un programma preliminare per la protezione del consumatore circa la salvaguardia dai rischi sulla salute e la sicurezza, gli interessi economici, nonché introduce i fondamenti per la consulenza e per il risarcimento dei danni e la consultazione dei consumatori e delle loro organizzazioni. Nel decennio seguente, si avvicenderanno svariate direttive europee, inerenti la responsabilità delle aziende per danni provocati da prodotti difettosi, i contratti stipulati fuori dei locali commerciali, l’indicazione dei prezzi, della vendita, delle garanzie al consumo e della sicurezza generale dei prodotti. Per arrivare all’adozione dell’Atto Unico nel 1987, il quale approfondisce, ampliandola, la figura del consumatore, riservandole maggiore spazio legislativo nella politica e nell’economia dell’Unione Europea. Nel 1993, il Trattato di Maastricht,  vede gli Stati Membri, attribuire a Bruxelles, competenza in materia. Si dispone che il consumatore debba ricevere informazioni precise e chiare sul contenuto del prodotto, sulla sua eventuale tossicità, scadenza e modo d’impiego, per permettergli di compiere scelte di acquisto avvedute e consapevoli. Viene disciplinato anche il fatto che il consumatore possa venire rappresentato legalmente da associazioni che si occupano di la tutela dei suoi diritti. Il Parlamento europeo prescrive inoltre, l’obbligo per i rivenditori di prodotti alimentari, di contrassegnare gli alimenti con un’etichetta, per attestarne la categoria, la qualità e l’origine di produzione.

 

Il diritto dei Consumatori in Italia  

 

In Italia, con la legge 281 del 30 luglio 1998, il Parlamento recepisce le normative comunitarie, riconoscendo la tutela anche in forma collettiva ed associativa. In ragione di ciò, viene istituito presso il Ministero delle allora Attività Produttive, il CNCU (Consiglio Nazionale dei Consumatori e Utenti), a cui si riferiscono tutte le principali associazioni consumeristiche nazionali. Le tematiche oggetto di molte delle battaglie del recente passato: i contratti di vendita e le clausole vessatorie, il diritto alla salute e alla casa, la lotta all’inquinamento e la difesa dell’ambiente, i rincari ingiustificati dei prezzi, i disservizi nelle telecomunicazioni e nei trasporti (ferrovie, autostrade, aerei). Nel settembre 2005, con decreto legislativo, in cui confluirà anche la legge 281, viene emanato il Codice del consumo, attraverso cui si offre un ordine di senso compiuto e variegato ai diversi interventi normativi a tutela dei consumatori.

 

L’Avvocato Emilio Graziuso, Responsabile dell’Associazione “Dalla Parte Del Consumatore”, ci illustra le attività incessanti a sostegno dei cittadini

 

Avvocato Graziuso, quali sono le ragioni che l’hanno portata ad approfondire sempre di più la tematica del consumerismo, sino a farne una vera e propria specializzazione?

 

Tutto è nato quando frequentavo il secondo anno di Università. Dopo aver sostenuto l’esame di Diritto Privato Comparato, il Professore Nicola Scannicchio, studioso di primissimo piano ed uno dei pionieri in Italia del Diritto Privato Europeo, mi chiese se volessi approfondire la disciplina della tutela del consumatore contro le clausole abusive, una novità normativa di matrice comunitaria, all’epoca, appena introdotta nel codice civile, che, a suo dire, così come, in effetti è stato, avrebbe rivoluzionato il diritto civile. Accolsi l’invito ed è da lì, ha avuto inizio tutto”.

 

Si spieghi meglio.

 

“La tutela contro le clausole abusive ha costituito l’oggetto della mia tesi di laurea e, successivamente, dei miei studi ed approfondimenti durante il periodo del dottorato di ricerca.
Studi e ricerche che hanno costituito l’asse portante anche della mia attività editoriale”. 

 

Che tipo di attività editoriale?

 

Oltre ad articoli di carattere scientifico sulle principali riviste giuridiche a livello nazionale, ho pubblicato, accanto a contributi in opere collettanee, alcune monografie con Giuffrè Francis Lefebvre, tra le più antiche e prestigiose case editrici giuridiche italiane.
Attualmente sto curando la collana in più volumi “Il diritto dei consumatori” edita da Key Editore”.

 

E per quanto riguarda il versante professionale ed associativo?

 

“Parallelamente all’attività di studio e ricerca, ho, da subito, cominciato ad esercitare la professione forense nel settore della tutela del consumatore, quando essa, in Italia, era ancora sconosciuta o considerata estremamente di nicchia. Nel corso degli anni, così come aveva previsto il mio Professore, il diritto dei consumatori è divenuta una vera e propria branca del diritto che, partendo dall’area strettamente civilistica, ha via via, abbracciato anche il diritto commerciale, bancario, finanziario, ed ultimamente comincia a parlarsi anche di diritto penale dei consumatori, al quale nella collana “Il diritto dei consumatori” abbiamo dedicato uno specifico volume. Mentre per quanto attiene allimpegno associativo, questo è stato una conseguenza naturale del percorso di studi e professionale intrapreso.
Ho, infatti, cominciato a muovere i primi passi nel mondo dell’associazionismo consumeristico a ventitré anni e da allora la strada percorsa è stata veramente molta.
Ho vissuto in prima linea uno dei periodi più entusiasmanti del movimento dei diritti dei consumatori, quello cioè della crescita in Italia del ruolo delle associazioni nell’opinione pubblica e del riconoscimento delle stesse a livello normativo ed istituzionale.
In questo viaggio appassionante ho incontrato persone che mi hanno fatto crescere tanto, prima fra tutte, la Professoressa Francesca Arnaboldi, di Milano, che mi ha insegnato a coniugare gli strumenti tecnici giuridici con i profili sociali della tutela del consumatore, dandomi, quindi, una visione di insieme della materia, del ruolo delle associazioni e di quella che, per essere all’avanguardia, dovrebbe essere la loro prospettiva ed il loro modus operandi”. 

 

 

L’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” della quale attualmente è responsabile sul territorio nazionale, come nasce?

 

“Alla Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” sono approdato in tempi recenti, dopo una precedente esperienza associativa, locale e nazionale, durata circa venti anni. L’Associazione nasce come Comitato spontaneo di cittadini “Dalla Parte del Consumatore” e nel 2010 – molto tempo prima, quindi, del mio ingresso all’interno della stessa – viene costituita formalmente. Nel corso degli anni, soprattutto negli ultimi due, avevo avuto modo di collaborare con l’Associazione attraverso sinergie intraprese sia a livello associativo che giuridico, apprezzando molto il modello organizzativo e la tipologia di consumerismo che perseguiva, nel quale mi sono da subito identificato”.

 

Ci vuole riassumere meglio quali obiettivi persegue e che modello di associazionismo propone “Dalla Parte del Consumatore”?

 

La nostra è una associazione indipendente da partiti e sindacati. Non è legata ad alcuna forma di finanziamento pubblico. Essa pone al centro della tutela dei consumatori, l’informazione, ritenendola la prima condizione imprescindibile per la tutela del cittadino.
Solo un consumatore informato dei propri diritti e consapevole degli stessi, infatti, è in grado di evitare, almeno potenzialmente, molte trappole che il mercato economico presenta”. 

 

Perché considerate l’informazione una prima condizione imprescindibile per tutelare il cittadino?

 

“Anche se allo stato attuale, a differenza di venti anni fa, vi sono molte leggi a tutela dei consumatori ed è presente un codice specifico, il codice del consumo, per l’appunto, ciò, per noi, non è sufficiente. Il consumatore deve essere informato dei propri diritti e solo una volta che è divenuto consapevole degli stessi, potrà farli valere. L’informazione, inoltre, permette al consumatore di prevenire molte criticità e, comunque, di superare la sterile ed isolata protesta, potendo compiere quindi delle scelte e degli atti in modo avveduto e responsabile”.

 

Che attività di informazione del cittadino svolge la vostra Associazione?

 

 

 

 

“L’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” svolge una attività quotidiana e capillare sull’intero territorio nazionale di informazione dei cittadini. A brevissimo sarà on line il sito dell’Associazione.

Nel frattempo, la pagina facebook (https://it-it.facebook.com/dallapartedelconsumatore/) della stessa, è quotidianamente aggiornata con notizie utili per i consumatori ed è, settimana dopo settimana, sempre più seguita. Inoltre, diffondiamo comunicati o scriviamo articoli su testate locali e nazionali, inerenti alle problematiche di maggiore interesse per i cittadini. Pertanto, i nostri volontari curano rubriche fisse sui diritti dei consumatori pubblicate da numerose redazioni giornalistiche.
L’Associazione ha, poi, una newsletter interna che, mensilmente, è inviata, via mail, a tutti gli associati. Il vero fiore all’occhiello, a livello di informazione fornita dall’Associazione, è “Diritti in Tour”: ciclo di incontri itinerante su scala nazionale partito nel 2016 che, durante questo periodo di restrizioni dovute alla pandemia, sta proseguendo su piattaforme on line o social.
L’iniziativa originaria prevedeva tre incontri volti ad offrire degli strumenti per l’ “autodifesa” del cittadino. Data la grande partecipazione di pubblico e l’interesse mostrato, si è trasformata in un vero e proprio tour che da sei anni non si è mai fermato, permettendoci di divulgare i diritti dei consumatori su e giù per l’Italia”. 

In precedenza, ha parlato di protesta “isolata”. Il consumatore oggi è isolato, nonostante le numerose associazioni a tutela dello stesso?

 

In Italia sono operative molte associazioni a tutela dei consumatori, alcune, come la nostra, di carattere nazionale, altre, invece, circoscritte a livello locale.
Tutte svolgono, a mero titolo di volontariato, un ruolo lodevole e fondamentale, quale quello di assistere i consumatori in situazioni critiche nelle quali gli stessi si vengono a trovare.
Le associazioni, inoltre, a vari livelli, combattono per l’affermazione dei diritti dei consumatori e  promuovono  costantemente specifiche iniziative a riguardo. Da questo punto di vista, quindi, il consumatore non è solo. Ma ciò non basta.
Ciò che l’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” sta cercando di realizzare è di proporsi come una realtà solida, una aggregazione organizzata e partecipata di consumatori.
Mi spiego meglio.
Puntiamo a concretizzare un passaggio fondamentale quanto inedito, vale a dire quello da consumatore associato o assistito, che dir si voglia, ad consumatore militante.
Il nostro obiettivo è quello che i consumatori non si rivolgano o si associno alla nostra Associazione, solo per la necessità di usufruire dei servizi forniti agli iscritti, ma siano sollecitatati a partecipare attivamente alla vita dell’Associazione o, quanto meno, ad aderire alla stessa, perché si riconoscono nella battaglie che quotidianamente essa porta avanti.
Dopo l’informazione del consumatore, l’obiettivo al quale l’Associazione mira è quello della partecipazione attiva dei cittadini. Solo una aggregazione partecipata di consumatori, può portare “Dalla Parte Del Consumatore”, ad assumere un ruolo determinante a livello sociale e a creare perciò, una critica diversificata ed utile, circa determinate problematiche, come insegna l’esperienza delle associazioni a tutela dei consumatori negli Stati Uniti.

Alla realizzazione di questo modello di associazione dei consumatori stiamo lavorando con l’amico e collega Massimo Bomba, impegnato, anche lui da sempre, nel mondo dell’associazionismo e nelle battaglie per i diritti civili ed umani”.

 

Uno dei vostri slogan è “battaglia dentro e fuori le aule di tribunale”.

 

Certamente. Daremo battaglia dentro e fuori le aule di Tribunale” è frutto di una mia dichiarazione rilasciata ad una testata giornalistica in  riferimento ad alcune tristi vicende di “risparmio tradito”, che hanno coinvolto migliaia di consumatori italiani. La frase, nel tempo, oltre che uno slogan ed un hashtag nei nostri post sui social, è divenuta un modus operandi che applichiamo a tutte le campagne a tutela dei diritti dei cittadini che conduciamo alacremente.
Crediamo, infatti, che, al di là delle azioni giudiziarie e delle vittorie ottenute per mezzo di sentenze che hanno fatto da apripista per il riconoscimento dei diritti dei consumatori, l’Associazione, abbia il dovere di continuare le battaglie a difesa dei diritti della categoria che rappresenta, anche fuori dalle aule di Tribunale, attraverso iniziative informative e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, cercando di intavolare un dialogo costruttivo con le controparti, avanzare proposte concrete alle Istituzioni, locali e nazionali,  atte al miglioramento del sistema e promuovendo strumenti alternativi alla risoluzione giudiziale delle controversie”.

 

Quali sono le battaglie che, attualmente, vi vedono maggiormente impegnati?

 

“Indubbiamente, la tutela dei risparmiatori è l’aiuto nel quale siamo maggiormente impegnati.
Sono moltissimi i risultati concreti di riconoscimento del diritto al risarcimento del danno dei consumatori che abbiamo ottenuto, sia con sentenze, sia con decisioni dell’Arbitro per le Controversie Finanziarie. Per seguire la difesa dei consumatori dalle truffe on line, fenomeno in costante aumento, abbiamo istituito all’interno dell’Associazione, un apposito dipartimento, la cui direzione è stata affidata alla dott.ssa Irene Zapparata. Più in particolare, al fine di monitorare l’evoluzione dello stesso ed i suoi picchi di incidenza sulla vita e gli interessi dei cittadini, in modo tale da assicurare la migliore tutela ai nostri iscritti”.

 

Prossimi appuntamenti?

 

“A livello interno, nel 2022, si svolgerà il nostro congresso nazionale, che sarà preceduto dalle assemblee locali.
Come ho detto, il nostro obiettivo è quello di rendere quanto più partecipata possibile la vita dell’Associazione in tutte le sue articolazioni. Per noi le assemblee ed il congresso nazionale, non sono passaggi burocratici ai quali ottemperare o momenti esclusivamente elettorali all’interno della compagine associativa. Per il modello di associazione che stiamo portando avanti, assemblee e congressi sono dei veri e propri laboratori di idee e di battaglie nell’ambito dei quali individuare e discutere delle tematiche di maggiore interesse per i consumatori, definendo la strategia che, dal punto di vista giuridico e politico, inteso come politica del cittadino, l’Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore” intende adottare”.

 

Ultima domanda: cosa si augura per il consumerismo del futuro?

 

“L’auspicio è quello che il consumatore torni in modo concreto al centro dell’agenda politica italiana, a tutti i livelli, locale e nazionale.
Oggi, purtroppo, è il grande assente, nonostante i riferimenti a tale status siano spesso abusati.
Il consumatore è sventolato, ciclicamente, come bandiera nelle campagne elettorali dei vari schieramenti, ma, altrettanto puntualmente, al termine delle stesse, se ne perdono le tracce.
La tutela del consumatore è, quindi, una tematica che periodicamente appare e scompare dal dibattito in modo estremamente rapido e spesso infruttuoso, quando in realtà dovrebbe dominare la discussione. Solo mettendo al centro il consumatore si possono ottenere riforme concrete e giustizia sociale. Per quanto ci riguarda, come Associazione Nazionale “Dalla Parte del Consumatore”, lavoreremo incessantemente ad una nuova primavera del consumerismo italiano, proponendo un innovativo modello di associazione e promuovendo battaglie, non solo giudiziali, ma anche di opinione e di proposta legislativa, per i consumatori ed al fianco dei consumatori, attraverso il loro coinvolgimento diretto e la loro partecipazione tangibile alla vita associativa.
La nostra Associazione è nata proprio per dare voce ai consumatori, in modo organizzato, strutturato, concreto e non populista, ed è a questi intenti che deve rimanere fedele”.

 

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