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République Fabrique: il lato bello e solidale del cucito
Come stanno vivendo le piccole medie imprese, gli artigiani, le partite iva questo periodo di emergenza sanitaria? Ma soprattutto, chi sono? E perché dovremmo scegliere loro anziché grandi marchi, spesso tutti uguali, che ci ingolosiscono per via delle mode del momento e magari per prezzi stracciati?
Il Coronavirus ha inevitabilmente indebolito e messo in crisi piccole o anche ben avviate realtà che quotidianamente lavorano con passione per ritagliarsi uno spazio nel mercato. Realtà che fanno ricerca del prodotto, delle materie prime se lo realizzano, che propongono originalità, qualità e cercano di veicolare un concetto, un messaggio, oltre che vendere.
Nella terza puntata del mio piccolo viaggio tra queste bellissime realtà italiane ho intervistato le fondatrici di République Fabrique. «Siamo Elena e Francesca – si presentano – e insieme siamo République Fabrique: per lavoro creiamo collezioni di capi e accessori che regalino un momento speciale e diffondiamo un’idea di cucito accessibile e senza fronzoli con i nostri corsi. In questi anni abbiamo lanciato una ventina di collezioni, tenuto corsi a più di 800 donne e partecipato come tutor di cucito ai principali festival di settore italiani (Week Hand, Wee Ken Do It e Abilmente)».
Com’è nato il vostro brand?
République Fabrique nasce poco più di 5 anni fa dall’amore di due amiche per il cucito e dalla voglia di condividere e “urlare” la nostra passione a tutto il mondo esterno. Dopo una fase di test partecipando a eventi e fiere di settore abbiamo aperto il nostro primo negozio (con annesso laboratorio) in centro storico a Brescia, dove abbiamo iniziato da subito a proporre le nostre collezioni di capi slow-fashion e i nostri corsi di cucito. Da quei primi giorni l’evoluzione del brand è stata molto naturale: abbiamo fatto due traslochi spostandoci gradualmente in spazi più grandi, ampliando l’offerta dei prodotti e affiancando allo show-room un negozio online.
Di che cosa vi occupate principalmente? Cosa proponete?
La nostra realtà si occupa per metà di abbigliamento, accessori e piccoli complementi per la casa rigorosamente handmade e slow-fashion, con un’attenzione particolare all’utilizzo di tessuti vintage e di materie prime made in Italy. L’altra metà di Fabrique sono i corsi di cucito e i kit cartamodelli acquistabili sul nostro sito: crediamo che diffondere il sapere artigianale e insegnare a cucire sia fondamentale per abbracciare una logica di sostenibilità legata all’abbigliamento.
Quali problematiche avete riscontrato in questo periodo di emergenza sanitaria?
Inizialmente una grande difficoltà emotiva, che abbiamo “sfogato” abbandonando la parte commerciale di Fabrique e dedicandoci ad iniziative di beneficenza che ci hanno aiutato ad esprimere ancora una volta il lato bello e solidale del cucito e del nostro lavoro. Piano piano, quando la situazione ha iniziato a rasserenarsi, abbiamo ripreso gradualmente le attività del nostro negozio online e abbiamo incontrato una grande difficoltà logistica sul fronte delle spedizioni. Nulla di insormontabile, ma lavorare “a singhiozzi” è davvero frustrante.
Le misure del governo in qualche modo vi sono state d’aiuto?
In un certo senso sì, anche se per il momento ne abbiamo beneficiato ben poco: ma siamo fiduciose per il futuro, la situazione è straordinaria per tutti, e lo comprendiamo.
Quanto contano i social network e il web per una realtà come la vostra?
In generale moltissimo, se intesi come “finestra sul mondo” e come risorsa/canale preferenziale per intercettare nuovi clienti o chiedere feedback sul proprio lavoro. Li reputiamo fondamentali, soprattutto in situazioni di emergenza come questa, ma non vediamo un futuro solo “online” per Fabrique. Il nostro show-room rimane sempre un punto di ritrovo per le nostre “persone” anche se per quel calore umano che amiamo e che rende speciale il nostro negozio dovremo attendere ancora un pochino.
Quali iniziative avete intrapreso per far fronte a questo periodo?
Abbiamo potenziato il nostro servizio clienti, cercando di abbattere le distanze e ci siamo attivate immediatamente consegnando a domicilio gli ordini provenienti da Brescia e dintorni e sottoscrivendo contratti con nuovi vettori in modo da avere sempre un piano B.
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