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Nasce Exetra per promuovere il made in Italy sui mercati esteri

11 Ottobre 2019

Innovazione e internazionalizzazione sono i due punti chiave del successo delle nostre imprese. L’export del made in Italy si conferma infatti come fattore trainante per la crescita economica del nostro paese, nonostante le incertezze della Brexit e gli orientamenti protezionistici assunti dalle politiche commerciali in diversi paesi, come la sfida tecnologica tra USA e Cina, le tensioni commerciali tra USA e UE.

Nel 2018  il made in Italy ha venduto merci e prodotti negli Usa per un valore complessivo di 42,5 miliardi di euro. Dopo il via libera del Wto a dazi Usa per 7,5 miliardi su esportazioni dell’Unione europea, e la pubblicazione della lista con i prodotti sottoposti a tariffe speciali, ad essere colpita sembra essere la filiere lattiero-casearia.

In un contesto globale caratterizzato comunque da una fase di rallentamento dei tassi di crescita, gli scambi internazionali di beni e servizi sono cresciuti del 3,8% nel 2018, dopo una crescita del 4,6% nel 2017. L’OCSE per quest’anno ha previsto una contrazione del 1,6% dei tassi di crescita del commercio mondiale entro il 2021 causato proprio dalle tensioni commerciali.

Eppure grazie all’eccellenza dell’offerta del made in Italy le esportazioni italiane sono cresciute ulteriormente (16,9%). Oggi rappresenta il 32% del Pil e contribuisce a un saldo positivo della bilancia commerciale di 44 Miliardi di euro. Prendiamo ad esempio la Lombardia: la crescita è quantificabile in circa 109 milioni di euro in più di export, raggiungendo un risultato che è tra i migliori a livello distrettuale nazionale. Dalla Lombardia si esporta in Germania, Francia, Spagna, che se considerati unitariamente valgono più di un terzo delle esportazioni distrettuali della regione.

E le PMI caratterizzano la colonna portante dell’economia italiana e le aree di eccellenza distrettuale sono molte, anche se le migliori per performance restano quelle del Nord-Est e del Nord-Ovest, rispetto al Centro e al Mezzogiorno. La Metalmeccanica e l’Agroalimentare continuano a prevalere su gli altri settori ma anche ICT, il farmaceutico e il settore moda hanno fatto registrare tassi di crescita importanti. Si tratta di aziende proiettate sui mercati mondiali, ma saldamente radicate nel territorio di appartenenza.

Per promuovere il made in Italy sui mercati internazionali, accelerando il processo di internazionalizzazione delle imprese italiane, in particolar modo le PMI e in un momento delicato come questo, Intesa Sanpaolo ha costituito Exetra, società di trading commerciale specializzata nell’acquisto e nella vendita di prodotti italiani sui mercati esteri. Partner dell’iniziativa è SCB Market Traders, società di consulenza fondata da Sergio Castelbolognesi, che ha come obiettivo quello di affiancare le realtà industriali italiane in tutti i processi dell’internazionalizzazione.

«Con Exetra vogliamo “fare sistema” e così dare una risposta concreta alle aziende italiane che si confrontano quotidianamente con competitor provenienti da Nazioni dove il “sistema Paese” è la chiave vincente in un contesto di mercato globale», afferma Castelbolognesi.

La società opererà sul mercato comprando principalmente beni e tecnologie prodotti in Italia da piccole e medie imprese per poi collocarli proprio sui mercati esteri. Questo aumenterà la diffusione del made in Italy ma anche l’interesse dei suoi potenziali acquirenti.

«Con Exetra siamo in grado di supportare ancora di più le imprese italiane, fornendo loro un aiuto concreto per la vendita dei beni all’estero, grazie a un team con elevata conoscenza dei mercati di sbocco dei beni, dei loro potenziali acquirenti finali e delle norme e regole per le loro esportazioni», conclude Stefano Favale, Responsabile della Direzione Global Transaction Banking (Divisione Corporate & Investment Banking) di Intesa Sanpaolo e consigliere di Exetra.

 

 

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