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L’industria del mobile è oltre i livelli pre-covid e punta sulla sostenibilità

9 Settembre 2021

L’industria del mobile è uno dei settori più dinamici in questa fase di ripresa post pandemia. Nel primo semestre del 2021 il fatturato è già tornato oltre i livelli pre-pandemici, con un incremento del 12,9 percento rispetto ai valori registrati negli stessi mesi del 2019. In Europa, solo Danimarca e Polonia hanno fatto meglio del nostro Paese e le imprese medio-grandi sono le maggiori protagoniste della ripresa in corso.

A rivelarlo è lo studio “L’industria italiana del mobile: sfide e opportunità di crescita” presentato da Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo in occasione di un incontro che si è svolto questa mattina alla Triennale di Milano, durante il Supersalone – Salone del Mobile 2021, di cui la banca è partner istituzionale.

L’evento ha visto la partecipazione di Stefano Boeri, architetto e presidente della Triennale di Milano e Gianluigi Venturini, direttore regionale Milano e provincia Intesa Sanpaolo. Si sono quindi confrontati in una tavola rotonda Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, Roberto Gavazzi, CEO Gruppo Boffi, Maria Porro, direttrice marketing e comunicazione Porro spa e presidente del Salone del Mobile Milano e Anna Roscio, responsabile sales&marketing Imprese Intesa Sanpaolo

Le vendite del settore sul mercato interno e le esportazioni per fortuna sono in ripresa. In particolare, si è registrato un balzo dei flussi di export verso Stati Uniti e Francia. Un buon contributo alla crescita è venuto anche dall’Asia (su tutti Cina, Corea del Sud e Qatar). È poi tornato ad ampliarsi l’avanzo commerciale del settore che nel primo semestre del 2021 ha raggiunto quota 4,1 miliardi di euro, su livelli di massimo storico. Digitale, ricerca e sviluppo, green, internazionalizzazione e capitale umano sono le priorità da affrontare nei prossimi anni. Le imprese italiane del mobile mostrano una buona diffusione di nuove tecnologie nei processi produttivi, ma sono in ritardo sul fronte dell’e-commerce. Cresce poi l’attenzione all’ambiente e si rafforza l’evidenza che essere sostenibili produce evidenti vantaggi economici: le imprese italiane del mobile con certificazioni ambientali o EMAS o FSC hanno registrato un aumento del fatturato del 6,7 percento tra il 2017 e il 2019; il resto delle imprese del settore si è fermata a +1,8 percento. Un contributo importante in termini di sostenibilità può venire anche dalle filiere di prossimità, particolarmente diffuse in Italia. Le filiere locali consentono, infatti, un miglior controllo della salvaguardia ambientale da parte dei fornitori e una divisione del lavoro «sostenibile» (anche grazie a forniture a «chilometro zero»).

«Si continua – però – a segnalare un problema di reperimento di lavoratori qualificati necessari al comparto del legno e arredo», ha spiegato Gregorio De Felice e questo è sicuramente uno dei nodi più problematici del modello di sviluppo italiano.

Sostenibilità ed export rappresentano comunque i due driver principali della crescita del settore del mobile. La sostenibilità rappresenta peraltro anche il motivo che caratterizza il Salone del Mobile Milano 2021, tutto ispirato, sia in termini di allestimento, sia in termini di sviluppo di nuovi prodotti, al tema dell’impatto ambientale, dell’eco-design, del riciclo e dell’utilizzo di nuovi materiali a impatto zero. In considerazione della rilevanza dei temi del design e della sostenibilità per accrescere il valore della competitività delle imprese del “Sistema Casa”, obiettivo comune con FederlegnoArredo, Intesa Sanpaolo ha deciso così di riservare al settore un plafond di 1 miliardo di euro per linee di finanziamento in ambito S-Loan e Circular Economy.

La banca è attiva con diverse soluzioni per accompagnare le imprese verso la transizione sostenibile: oltre al plafond di 6 miliardi di euro dedicato all’economia circolare e al Circular Economy Lab di Intesa Sanpaolo Innovation Center e Cariplo Factory, Intesa Sanpaolo ha lanciato nel 2020 gli S-Loans. Si tratta di una la linea specifica di finanziamenti creati per supportare le iniziative delle imprese verso la transizione sostenibile con un meccanismo di premialità al raggiungimento di specifici obiettivi di sostenibilità ad ampio spettro. Di recente, ha avviato un’ulteriore iniziativa in questo ambito, S-Loan Climate Change, unica nel panorama bancario italiano e con garanzia SACE all’80 percento, grazie alla quale fornirà anche alle imprese associate a FederlegnoArredo un nuovo strumento destinato a indirizzare le scelte di investimento delle imprese verso la riduzione dell’impatto sul cambiamento climatico.

Altro asse della crescita è costituito dall’export, fattore di traino nel recupero dei fatturati aziendali. Il Made in Italy è un marchio apprezzato e riconosciuto sui mercati esteri come evidenzia l’indagine presentata oggi, con particolare riferimento al settore dei mobili: qualità e stile italiano vengono ricercati e il livello di crescita delle esportazioni è un segno tangibile di tale qualità. A sostegno delle imprese del settore, Intesa Sanpaolo mette a disposizione un nuovo plafond di 500 milioni di euro per finanziamenti a supporto dell’export e dell’internazionalizzazione, oltre a una rete di circa 200 specialisti estero in affiancamento ai gestori per individuare le migliori soluzioni. Il rafforzamento dell’offerta e delle strutture consulenziali dedicate per le PMI rappresenta una delle aree di intervento strategiche di Motore Italia con l’obiettivo di favorirne la crescita dimensionale e proiettarle anche sui mercati internazionali.

Le iniziative e i plafond dedicati al settore rientrano nel più articolato programma Motore Italia, il piano strategico di Intesa Sanpaolo che, lanciato quest’anno, mette a disposizione 50 miliardi di euro per iniziative a supporto della crescita e della liquidità finanziaria, e un piano di interventi con l’obiettivo di aiutare le PMI ad affrontare la ripresa del ciclo economico e le nuove sfide, includendo investimenti per la transizione sostenibile, in coerenza anche con le linee guida del PNRR. Motore Italia corrisponde infatti a una logica integrata con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: ammontano a 120 miliardi di euro le risorse aggiuntive per le PMI che il Gruppo mette a disposizione (su 400 miliardi complessivi) a integrazione delle risorse pubbliche nell’arco di tale Piano e specificatamente sulle missioni previste dal piano di rilancio del paese (ossia digitalizzazione, transizione ecologica, mobilità sostenibile, istruzione e ricerca, inclusione e coesione, salute).

Peraltro, Intesa Sanpaolo, secondo Institutional Investor, fornitore di ricerca indipendente,  si conferma la miglior banca europea e miglior società italiana per le relazioni con gli analisti finanziari e gli investitori istituzionali e per gli aspetti ESG. Nell’ambito del settore bancario europeo, Carlo Messina, consigliere delegato e CEO del gruppo, è il miglior chief executive officer per il quarto anno dall’introduzione, sei anni fa, della classifica che tiene conto sia del voto degli analisti finanziari sia degli investitori istituzionali. Stefano Del Punta è risultato miglior chief financial officer per il quinto anno; Marco Delfrate è primo nella classifica dedicata agli Investor Relations Professional per il quarto anno. I premi assegnati da Institutional Investor si basano sui risultati di un ampio sondaggio condotto tra circa 2.000 tra analisti finanziari e investitori istituzionali, in rappresentanza di oltre 900 società.

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Foto di copertina: Take Your Seat, di Diego Ravier

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