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Formazione professionale: un cambiamento che profuma di opportunità

10 Giugno 2020

La pandemia da Covid_19 ha interrotto equilibri, modificato abitudini e indotto nuove riflessioni in ambiti differenti. Il settore degli eventi è stato tra i primi a fermarsi e sarà tra gli ultimi a ripartire. Parliamo di un comparto che genera circa 65,5 miliardi di euro se si considera l’indotto, garantisce lavoro a 570mila persone e fa posizionare l’Italia al sesto posto nel mondo tra i paesi con più alto impatto economico generato dal settore degli eventi.

I dati raccolti e diffusi da AstraRicerche raccontano che oltre il 30% degli eventi in programma per il 2020 sia stato cancellato e che una reale ripartenza, a detta degli organizzatori di eventi e formazioni, non è prevista prima del prossimo ottobre. In ogni caso sarà una lenta ripresa che dovrà fare i conti con diversi cambiamenti nati in seno all’esperienza Covid_19. Norme di sicurezza e agio dei partecipanti sono tra i primi elementi da tenere in considerazione. Da non trascurare, inoltre, la necessità di rendere efficace il meeting online quanto quello in aula.

Dai primi timidi segnali a febbraio fino al culmine durante i mesi di marzo e aprile, sono stati proprio gli eventi in rete a farla da padrone. Molte le aziende e i professionisti che hanno scelto la strada dei webinar, corsi ed eventi formativi in formato digital. Tanto che Zoom, la piattaforma di live meeting, ha registrato un + 110% di fatturato solo nei mesi di febbraio-marzo. Un trend interessante che si è rivelato utile per mantenere i contatti con clienti, fornitori e pubblico interessato ma che ha spinto i più a pensare a eventi ex novo o al riadattamento online di eventi che non richiedono forti legami empatici.

Una cosa però il Covid_19 l’ha insegnata: vince chi osa. Perché se è vero il principio secondo cui dietro le difficoltà vivono anche grandi opportunità, gli ultimi 90 giorni sono stati una grande palestra per innovare, ascoltare le nuove esigenze e spingersi un po’ oltre quella che è apparsa la sfida più semplice da perseguire.

«Sono due gli elementi da coniugare in una situazione come quella che stiamo vivendo: lo strumento tecnologico da un lato e la propria essenza dall’altro – afferma Stefano Pigolotti, fondatore di Vikyanna società di consulenza strategica – Abbiamo voluto accettare un compromesso costruttivo, ossia quello di amplificare l’effetto di un evento  scegliendo di esplorare una possibile opportunità che ci è stata offerta grazie alla tecnologia. La nostra società organizza eventi in aula e alcuni di questi sono fortemente determinati dalla relazione tra il trainer e i partecipanti. In tempi tranquilli non avremmo mai pensato di poterli trasformare in eventi online perché appariva improbabile riuscire a toccare l’anima dei partecipanti senza toccare loro nemmeno un braccio. Poi è arrivato il Covid_19 e abbiamo deciso di metterci in gioco e provare a vedere oltre esplorando nuovi territori e accettando la sfida».

Il processo è stato graduale e fortemente incentrato sull’ascolto e sulla scelta di donare contenuti, in forma totalmente gratuita, attraverso dei webinar settimanali e un ebook,  “Oltre l’azienda la rivoluzione imprenditoriale” , che oggi è diventato un prodotto editoriale cartaceo in vendita. «Ci siamo chiesti, da subito, cosa potessimo fare per aiutare le aziende, tra cui i nostri partner e clienti. Affidandoci ai nostri valori aziendali e al principio secondo cui donare è un buon primo passo per ricevere, abbiamo messo in moto un processo di donazione di contenuti esclusivi e di qualità che ci hanno permesso di osservare più da vicino le aziende e i liberi professionisti. Uno scambio costruttivo che ha fatto crescere entrambe le parti. Abbiamo imparato molto, così tanto da esserci sentiti pronti ad affrontare una sfida ancora più grande: proporre online un evento formativo che ha una forte componente empatica ed emotiva».

Stefano Pigolotti è stato il primo trainer a livello mondiale a organizzare una versione online di Structogram, sistema di training che spinge a esplorare la propria biologia dei comportamenti. Un percorso formativo che fornisce illuminazioni importanti sul proprio modo di agire e reagire, su come veniamo percepiti dagli altri e su come affrontiamo la realtà. Nato sulla base delle ricerche scientifiche condotte dallo scienziato americano Paul D. McLean negli anni ’70, Structogram esplora i meccanismi biologici dell’evoluzione del cervello umano. Risulta chiara la difficoltà nel tradurre un’esperienza di questo tipo in versione digitale.

«Prima di proporre il corso online, lo scorso 6 giugno, è stato necessario per me vivere l’esperienza dei webinar online degli scorsi mesi: mi hanno dato l’opportunità di allenare la mia spregiudicatezza andando oltre la mia zona di confort e guidando i partecipanti a sentirsi parte della formazione. A differenza di quanto si possa pensare, la partecipazione attraverso il video o i commenti in chat può avere una maggior forza rispetto agli interventi fatti in aula. Siamo più vulnerabili e riusciamo quindi ad amplificare l’effetto del nostro contenuto: il nostro volto è in video e la scrittura rende reale il pensiero. Abbiamo notato che coinvolgendo i partecipanti siamo riusciti a renderli protagonisti del processo formativo e a toccare la parte più profonda del loro essere. Per questa ragione chiediamo la telecamera accesa durante tutto il corso e teniamo alta la partecipazione con provocazioni e stimoli. Risulta importante mantenere la presenza attiva dei partecipanti». La visione di Pigolotti è che l’online non potrà mai sostituire quello che accade in aula ma può essere un’ottima opportunità per validare la credibilità e la fiducia di un’azienda. In questo modo si rafforza il messaggio e l’esperienza stessa dei protagonisti.

Pochi ma ben chiari i passi da compiere per mantenere l’efficacia di un corso cambiando lo strumento di diffusione. Là dove non possiamo far leva su una location, un’atmosfera e una relazione ravvicinata ci vengono in aiuto il contenuto da un lato e la preparazione coerente del trainer dall’altro.  Abituare il proprio pubblico alla versione digitale dei corsi significa prevedere un lungo viaggio esperienziale per costruire la fiducia e creare una relazione sincera e costruttiva.

«Per noi è stato fondamentale strutturare un dialogo continuo con la nostra community durante un periodo di crisi come quello che sta interessando tutti: ci siamo stati e ci siamo. Se dovessimo identificare un limite in tutto questo è proprio quello di non riuscire a preparare la propria platea. Chi si mette in gioco deve essere sicuro di aver disposto il terreno. Sul fronte del contenuto – aggiunge Pigolotti – vince la creatività e su questo noi italiani facciamo davvero la differenza».

Resta il piano logistico che non si limita agli strumenti tecnologici e alla garanzia di un team preparato e pronto a gestire ogni situazione che si possa generare online. Se il corso, come nel caso dei training di Structogram Italia, prevede l’utilizzo di materiali allora va tutto pianificato in modo che i partecipanti ricevano quel che occorre nei tempi corretti.

Abbiamo assistito a un cambiamento epocale, in questa prima parte del 2020, e non torneremo più indietro. La domanda che nasce è: cosa accadrebbe alle relazioni umane se ci dovessimo abituare a fare tutto online? «Non ho questo timore – afferma Pigolotti –  Credo, anzi, che questa sia un’esperienza che ci ha insegnato a differenziare ciò che può essere tradotto online e ciò che invece ha un valore assoluto se trattato in aula».

Onestà, preparazione e autenticità sembrano essere gli elementi essenziali intorno a cui far ruotare il futuro degli eventi da qui in poi. Con la certezza che il digitale può essere l’opportunità purché venga rispettato il contenuto e con esso le persone.

 

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