Borsa

Così si aprono i canali internazionali per le Pmi che si certificano con ELITE

23 Novembre 2016

“Percorso”, “crescita”, “opportunità”, sono questi i propositi ricorrenti di chi entra nel programma ELITE di Borsa Italiana alla ricerca di un cammino guidato che conduca allo sviluppo dell’azienda, attraverso una governance ben strutturata e un accesso ai capitali internazionali. L’approdo definitivo a Piazza Affari è solo una delle diverse strade percorribili dalle eccellenze certificate, ma non l’unico possibile. La piattaforma, nella percezione di chi vi accede, apre infatti i confini a contatti industriali e finanziari che possono, a loro volta, tramutarsi in opportunità di finanziamento. Oggi la “community” ELITE raggiunge un totale di 464 aziende in tutta Europa con ricavi aggregati superiori ai 39 miliardi di euro, oltre 150 consulenti finanziari e più di cento investitori istituzionali. Le società che hanno aderito a ELITE rappresentano 25 Paesi diversi.

Una volta entrati nel circuito di eccellenze che mette in relazione società, investitori istituzionali, private equity e mercati, si aprono diverse strade: la quotazione come l’accesso a una rete di fondi privati e finanziatori sia in conto capitale sia come creditori, alternativi ai canali tradizionali.  «La crescita esponenziale che Somec ha vissuto in questi ultimi anni (i ricavi 2015 si sono attestati a 55 milioni di euro, in rialzo del 32%, ndr) ci ha posto di fronte alla questione di come ampliare il modo di raccogliere le risorse finanziare per la crescita, riorganizzare la struttura dei processi interni e aumentare le competenze industriali, finanziarie e organizzative. In questo senso, il programma ELITE di Borsa Italiana rappresenta il partner ideale per l’individuazione delle strade migliori da intraprendere in termini di immagine e promozione nei confronti di nuovi potenziali investitori», spiega Oscar Marchetto, presidente di Somec, società che progetta e produce involucri vetrati per le navi da crociera.

Poche settimane fa, insieme ad altre 43 società, Somec è entrata nel circuito creato da Borsa Italiana nel 2012 per formare le eccellenze italiane e spingerle verso una maggior apertura ai mercati e agli investitori internazionali. Marchetto, che nel 2013 ha rilevato Somec all’interno di un progetto di rilancio aziendale con Giancarlo Corazza e Alessandro Zanchetta, si propone quindi di riuscire con ELITE a far quel passo in avanti in più necessario a fare il salto dimensionale. «Grazie ai percorsi di training, i corsi di formazione e alle fase di implementazione dei cambiamenti necessari al processo di sviluppo, ci aspettiamo l’opportunità di migliorare le competenze e l’organizzazione, di ampliare i contatti, di accrescere la credibilità nei confronti dei nuovi investitori attraverso il rafforzamento del brand e il posizionamento sul mercato»; sostiene il manager che, invece, non ha ancora riflettuto su quale strada percorrere una volta ottenuta la certificazione ELITE. Dopo aver acquisito a maggio di Oxim (ramo cucine per navi da crociera), l’unica certezza sono «altre acquisizioni per crescere in quote di mercato».

Sulla stessa linea anche un’altra new entry, Di Leo Pietro Spa azienda alimentare nata ad Altamura nel 1860 che vanta un fatturato di 15 milioni di euro e un piano di investimenti di 8,5 milioni a completare entro il 2018. «Abbiamo aderito a ELITE per valorizzare le nostre potenzialità, migliorare la governance aziendale e sviluppare nuovi rapporti commerciali e finanziari confrontandoci con realtà di diversi settori», racconta Pietro Di Leo, amministratore unico della Di Leo Pietro Spa. «L’esperienza formativa che faremo ci consentirà anche di valutare le modalità più opportune di accesso ai mercati di capitali per finanziare la nostra ulteriore crescita».

ELITE, infatti, prevede tre fasi attraverso cui le società accedono alle competenze industriali, finanziarie e organizzative per operare sui mercati internazionali, tutte all’interno di un “pacchetto” denominato “ELITE Growth”. La prima parte della proposta (chiamata non a caso “Get ready”) prevede una preparazione al cambiamento attraverso un percorso di formazione per manager e imprenditori di otto giornate organizzate in quattro moduli (percorso di crescita e di internazionalizzazione cultura aziendale e governance al servizio della crescita; l’impatto della crescita sul ruolo del responsabile amministrativo e sui sistemi di reporting; comunicazione strategica d’impresa e reperimento delle risorse finanziarie), coordinate dall’Academy di Borsa Italiana e dall’Università Bocconi di Milano. In questo periodo gli esperti di ELITE affiancano l’azienda nel processo di cambiamento, prima di tutto culturale e organizzativo, destinato a fornire alle Pmi gli strumenti necessari ad accrescere visibilità, produttività ed efficienza favorendo, di conseguenza, lo sviluppo dell’azienda.

Nel corso della seconda fase (denominata “Get fit”) invece si procede al rafforzamento del brand e al posizionamento dell’azienda nei confronti di tutti i potenziali “stakeholder” (investitori, clienti, fornitori e pubblico indistinto) tramite l’applicazione, in concreto, delle linee guida acquisite nel corso delle giornate formative e l’acquisizione del Certificato di Qualità ELITE.

Nella terza fase (che non può che essere “Get value”), infine, si procede all’inserimento dell’azienda nella community internazionale formata tra l’altro da private equity, investitori istituzionali, professionisti di Borsa Italiana, imprenditori, manager e rete bancaria. A questo punto, una strada possibile è l’opzione della quotazione sull’Aim (il listino internazionale dedicato alle Pmi ad alta crescita) o anche sui listini principali. Per chi non si sente ancora pronto per la quotazione, vi è la possibilità di accedere a ELITE Club Deal, una piattaforma web specializzata su modalità alternative di finanziamento e riservata a investitori professionali. Attraverso ELITE Club Deal, l’impresa entra nei radar di pluralità di potenziali investitori (fondi, società di investimento, ecc.) che possono intervenire con una gamma diversificata di strumenti di finanziamento (azioni, prestiti convertibili, bond e altre tipologie di prestiti).

Elite

 

Per società come Somec o Di Leo Pietro spa che si apprestano ad avviare il percorso, c’è chi come Bertazzoni ha appena completato il programma. Per Paolo Bertazzoni, numero uno dell’omonimo gruppo specializzato nella produzione di cucine elettriche, è stata proprio la volontà di «crescere e cogliere tutte le opportunità che possono contribuire allo sviluppo del business» a spingere l’azienda emiliana a «scegliere un programma come quello offerto da ELITE, utile ad affrontare, nel migliore dei modi le nuove sfide che arrivano da uno scenario locale e internazionale in costante evoluzione». E il bilancio, una volta ultimato il programma, è più che positivo anche grazie alla «costruzione del percorso in tre fasi, con una prima parte più formativa e di preparazione che si è poi trasformata in un’esperienza più concreta, è stata molto efficace e ci ha consentito di cogliere al meglio l’essenza del programma», oltre a «rendere più efficiente l’organizzazione aziendale». Oggi Bertazzoni sta consolidando le relazioni con importanti partner nel settore: «La community internazionale di ELITE – conclude – contribuirà sicuramente a esprimere al meglio il nostro potenziale di crescita e incrementare la visibilità dell’azienda, e ci ha già aiutato a rendere più efficiente l’organizzazione aziendale e a ottimizzazione i processi interni all’impresa».

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