Macroeconomia
Veneto, lo sport per tentare di ridurre il divario con l’Emilia
Il Veneto gioca la carta dello sport per tentare di ridurre il divario con l’Emilia Romagna. Priva di produzioni di massa immediatamente riconoscibili – iconiche, come dicono quelli che parlano bene – in recupero, ma comunque indietro sull’adozione diffusa delle nuove tecnologie, con dati molto sfavorevoli sul fronte demografico dell’attrazione di talenti e della perdita di capitale umano, la principale regione del Nordest prova a scrollarsi di dosso l’antica propensione al lamento e mostrare un volto dinamico, moderno e accattivante. Non è merito della parte pubblica – la narrativa regionale resta saldamente ancorata allo scoglio della migliore delle regioni possibili e raramente le attività organizzate dalla Regione riescono a guardare oltre i confini tracciati dal Po, dal Garda e dalle Dolomiti. L’iniziativa arriva dagli imprenditori o, meglio, dall’associazione fra gli industriali, in particolare di Belluno che è riuscita ad aggregare altre associazioni e molte aziende di successo nell’ideazione di un evento di livello nazionale centrato sullo sport e sulla sua economia. L’obiettivo dichiarato di Sport Business Forum, in programma da mercoledì 11 a domenica 15 settembre, è di creare un format capace di mettere in dialogo tutti i soggetti che dal punto di vista economico, accademico, sociale e istituzionale hanno a che fare con lo sport, farli interagire e provare a immaginare una ‘Sport Valley’ con cui rafforzare l’identità interna e come biglietto da visita di pregio verso l’esterno. Mutuato dal modello della Motor Valley emiliana, la Sport Valley veneta non solo concentrerebbe le migliori teste del settore, ma potrebbe essere in grado di attrarre interesse, talenti e capitali. Almeno questo ci hanno visto le istituzioni locali che si sono immediatamente messe in fila per esibire il proprio logo.
Non è un caso neppure che sull’asse Montebelluna – Cortina d’Ampezzo via Belluno, le tre sedi in cui si svolgerà Sport Business Forum, in pochi giorni passeranno in rassegna campioni dello sport, economisti, professori universitari, i più importanti imprenditori di materiali e attrezzature sportive, giornalisti locali e nazionali. In tutto la prima edizione del festival porterà oltre 40 eventi nella capitale del distretto dello Sportsystem e nella provincia coinvolta dalle Olimpiadi invernali del 2026. Sedi del resto scelte tutt’altro che a caso, con Montebelluna già capoluogo del distretto della scarpa e della produzione di abbigliamento e attrezzature per lo sport, in particolare per quello in montagna, Cortina sede delle Olimpiadi invernali 2026 e comunque località rinomata a livello globale per lo sci e Belluno, che sta cercando un proprio spazio tra le piccole e medie città reinventandosi come centro di servizi e soprattutto di formazione e laboratorio di idee. Un lavoro promosso da vari soggetti del territorio che finora ha portato la Luiss ad aprire una Business school e l’università di Verona e di Padova a investire nel capoluogo delle Dolomiti.
L’economia dello sport e la gara per l’attrattività
Del resto, «non possiamo giocare solo in difesa: per vincere la sfida dell’attrattività dobbiamo scendere in campo attivamente e valorizzare l’attività delle imprese del nostro territorio, che sullo sport hanno creato un business solido e di eccellenza», afferma Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, raccontando lo spirito con cui è nato lo Sport Business Forum, un festival che esordisce proprio nell’anno in cui il Veneto è Regione europea dello sport. Giocare in attacco, per seguire la metafora della presidente Berton, richiede secondo il direttore editoriale di Nord Est Multimedia Paolo Possamai «di essere fantasiosi e coraggiosi, perché abbiamo imprese eccellenti che custodiscono saperi unici, ma che per essere valorizzati a volte richiedono un passo in più. L’Emilia non a caso ha inventato la Motor Valley». Gli fa subito eco il presidente di Confindustria Veneto Est Leopoldo Destro: «E noi dobbiamo creare la Sport valley. Una manifestazione come questa deve essere un boost sia alla diffusione dello sport come motore economico, ma anche formativo e sociale, sia della capacità che abbiamo sul territorio proprio in questo ambito».
Il settore, nel suo complesso, vale l’1,3% del Pil nazionale, ossia ha un valore aggiunto di 21,9 miliardi (nel 2021) fra erogazione di servizi, industria e attività connesse. A spiegarlo Emiliano Briante, partner The European House-Ambrosetti e responsabile dell’Osservatorio Valore Sport, che in occasione della presentazione della manifestazione ha mostrato anche come ci sia molto potenziale ancora da sviluppare considerando che l’Italia è fra i paesi più sedentari al mondo. Raddoppiando il numero di chi fa pratica sportiva in modo continuativo, l’impatto economico potrebbe arrivare da 22 a 36 miliardi nel 2050.
È proprio sull’impatto della sport economy, le nuove prospettive del mondo dello sport e delle imprese protagoniste, le ricadute sui territori delle grandi manifestazioni, il turismo sportivo, la capacità dello sport di essere un elemento di aggregazione e inclusione sociale che farà il punto la prima edizione dello Sport Business Forum, grazie anche alle testimonianze dirette dei grandi campioni.
Il Festival, promosso da Confindustria Belluno Dolomiti, Confindustria Veneto Est, Camera di Commercio Treviso e Belluno Dolomiti, con il Gruppo Nord Est Multimedia, Regione Veneto – Veneto 2024 Regione Europea dello Sport, Provincia di Belluno, Comune di Belluno, punta a diventare il primo evento in Italia dedicato all’economia e all’industria dello sport con oltre 40 eventi che si terranno dall’11 al 15 settembre 2024, tra Montebelluna (TV), Fiera di Longarone (BL), Belluno e Cortina (BL), guardando anche in prospettiva ai Giochi Olimpici Milano-Cortina 2026.
La testimonianza dei campioni
La rassegna, che conta anche la collaborazione di Fondazione Milano-Cortina 2026, DMO Dolomiti Bellunesi, Assosport e Fondazione Sportsystem, le partnership di Banca Generali, Banca Ifis, Clivet, Fantic Motor e Lattebusche, sarà arricchita dalle testimonianze di importanti campioni sportivi di ieri e di oggi e dalla partecipazione di esponenti di rilievo delle istituzioni e delle federazioni sportive nazionali. Grandi protagonisti al Festival saranno la campionessa di ginnastica artistica, argento olimpico a Tokyo 2020, quattro volte oro agli Europei e una volta ai Mondiali, Vanessa Ferrari, i due ex calciatori campioni del mondo nel 1982 e vicecampioni nel 1994, Franco Baresi e Daniele Massaro, l’ex ciclista vincitore del Giro d’Italia nel 2006 e 2010, ora dirigente, Ivan Basso. E ancora tra i big ci sarà l’ex nuotatore, bronzo olimpico nel 2004, due volte oro ai Mondiali e nove agli europei, Filippo Magnini, l’atleta paralimpica e senatrice della Repubblica Italiana, Giusy Versace, l’ex sciatore, vincitore di tre medaglie iridate ai mondiali (2 argenti e 1 bronzo), ora allenatore di sci, Kristian Ghedina, e l’ex maratoneta, campione olimpico a Seoul 1988, una volta bronzo ai mondiali e due volte oro agli europei, Gelindo Bordin.
Il programma della manifestazione
Il Festival prenderà il via l’11 settembre a Montebelluna (TV), con un evento di apertura dedicato al distretto dello Sportsystem con presentazione della ricerca dedicata da parte di Banca Ifis e l’intervento del ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. Nelle giornate di giovedì 12 e venerdì 13, Longarone Fiere diventerà un hub di innovazione e porterà start-up, aziende e istituzioni a discutere, condividere e presentare soluzioni e progetti innovativi nel mondo dello sport, culminando con visite aziendali nel territorio bellunese. Dal 13 prenderanno il via a Belluno i diversi incontri con i campioni dello sport e si svilupperanno le sezioni tematiche che approfondiranno aspetti come le relazioni tra politica ed economia nelle Olimpiadi, la riforma dello sport, l’inclusione sociale, il ruolo delle donne, la partecipazione giovanile e la disabilità. Nella serata di sabato 14 in Piazza dei Martiri a Belluno lo spettacolo di freestyle motocross curato da Fantic Motor con il rider Leonardo Fini. Al Festival saranno anche coinvolti giovani studenti universitari in arrivo da tutta Italia per seguire gli appuntamenti e visitare le aziende dello Sportsystem grazie al progetto Academy.
Sport e cultura
Allo Sport Business Forum ampio spazio verrà dedicato ai libri sullo sport a partire dalle presentazioni dei cinque libri finalisti del Premio Protagonisti dello Sport. In lizza “Il realista visionario. Le mie regole per cambiare le regole” (Cairo) di Arrigo Sacchi, ex allenatore di Parma, Milan, Atletico Madrid e della Nazionale, vicecampione del mondo nel 1994, e Leonardo Patrignani, “Il mio calcio eretico” (Piemme Edizioni) di Filippo Galli, ex calciatore di Milan, Reggiana, Brescia tra le altre, allenatore e dirigente, ora responsabile dell’area metodologica del Parma, “Egoisti di squadra” (Mondadori) di Ferdinando Fefè De Giorgi, ex pallavolista tre volte campione del mondo, allenatore, ora commissario tecnico della nazionale italiana maschile, “L’anima del campione” (Roberto Nicolucci Editore) di Marco Maddaloni, judoka tre volte vincitore della Coppa del Mondo tra 2013 e 2015; e “Correre per un respiro” (Baldini+Castoldi) di Rachele Somaschini, pilota di rally due volte vincitrice del campionato italiano femminile.
Il Festival si chiuderà il 15 settembre a Cortina (BL) con un evento conclusivo che si focalizzerà sull’impatto economico e la legacy dei grandi eventi sportivi in vista delle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. Al Forum sbarcherà anche lo staff di Sky Sport, che trasmetterà in diretta interviste e contenuti esclusivi, con corner fissi in tutti i luoghi della manifestazione.
Il programma completo di Sport Business Forum si trova qui.
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