Commercio globale
Il programma politico-economico della Brexit
La stragrande maggioranza degli economisti è stata contraria alla Brexit. Tra i pochi favorevoli, solo Patrick Minford, nel libro Should Britain Leave the EU? An Economic Analysis of a Troubled Relationship (Elgar, 2015), ha proposto un modello con delle stime sull’effetto positivo di questa scelta. L’economista dell’Università di Cardiff – vicino al Partito Conservatore – suppone che il Regno Unito non firmi un trattato commerciale con l’Unione Europea e che non imporrà dei dazi doganali ai prodotti in entrata di qualsiasi provenienza; di contro la UE utilizzerà rispetto al Regno Unito i dazi stabiliti dall’Organizzazione Mondiale del Commercio. Questo implicherebbe una riduzione del commercio con i paesi dell’UE, che importerebbero di meno dal Regno Unito a causa dei dazi che hanno imposto, ed un aumento di quello con il resto del mondo, che costerebbero meno.
Il modello ipotizza che I prezzi nel Regno Unito siano del 10% superiori rispetto al resto del mondo per la presenza di barriere non tariffarie (per esempio, regolamentazioni del lavoro, delle sostanze che si possono utilizzare nella produzione, imposizione di standard comuni, ….). In questa ottica l’UE è vista come un’istituzione protezionista, lasciando la quale il Regno Unito potrebbe votarsi al libero scambio.
I risultati sono di un aumento del reddito nazionale del 4%, in quanto il paese utilizzerebbe con maggiore efficienza le proprie risorse: il settore manifatturiero di fatto scomparirebbe a causa della maggiore competitività di quello degli altri paesi rispetto a quello britannico, ed il paese si specializzerà nei servizi, settore nel quale gode di un vantaggio comparato rispetto agli altri paesi. Vi sarebbe una fortissima redistribuzione: i salari dei lavoratori con competenze elevate aumenterebbero dell’11%, mentre quelli dei lavoratori non specializzati si ridurrebbero del 14%. La riduzione dei salari non sarebbe causata dall’immigrazione dai paesi dell’Est Europa, come i sostenitori della Brexit sostengono essere successo negli ultimi anni, ma dalla sostanziale eliminazione di opportunità lavorative nell’industria.
Se la Brexit è stata la rivolta contro l’élite di coloro che sono rimasti indietro, citando un vecchio film di Ken Loach si può dire che su questi ultimi continueranno a piovere pietre.
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