Legislazione

Ora l’FMI ci dice che le riforme del mercato del lavoro non servono

15 Aprile 2015

L’effetto delle riforme del mercato del lavoro sull’aumento produttività totale è zero, se non addirittura negativo. Il Fondo monetario internazionale non ha detto esattamente questo, beh, in realtà l’ha detto, ma non per la stampa, che sembra avere prestato poca attenzione a una ricerca appena pubblicata dallo stesso Fondo: ‘Uneven Growth: Short and Long Term Factors‘.

Questa ricerca analizza quali riforme e quali fattori hanno più effetto sulla produttività totale: e in particolare, l’effetto degli investimenti in ricerca e sviluppo, le spese in tecnologia, le riforme del mercato dei prodotti e ovviamente le riforme del mercato del lavoro.

A pagina 104 e seguenti della ricerca c’è una figura (la 3.5. The Effects of Structural Reforms on Total Factor Productivity) estremamente interessante. Che cosa ci dice? Che ciò si deve fare per rendere un paese più produttivo è investire in capitale tecnologico, nella formazione dei dipendenti e in ricerca e sviluppo.

È fin troppo facile ricordare, a questo punto, quello che l’FMI, le istituzioni europee e la Germania hanno detto per anni: ovvero che l’Italia doveva riformare il mercato di lavoro per ripartire. Questa posizione ora è contraddetta proprio dalle conclusioni della ricerca FMI. E quando gli stessi attori dicono che l’Italia o la Grecia non possono spendere per investire nelle infrastrutture o nella ricerca o in tecnologia, prescrivono qualcosa che, nel lungo termine, danneggia i paesi interessati.

Thanks to Luis Arenzana

IMF

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