Macroeconomia
Ciò che la Signora Pinotti forse non sa
Signora Pinotti. Io non la conosco, e sinceramente non ho mai letto, prima di oggi, una sua affermazione che colpisse la mia immaginazione, e magari era meglio restasse così. Lei, Signora Pinotti, ha pubblicamente ringraziato il governo degli Stati Uniti che ha gridato al mondo intero che sarà l’Italia a dover risolvere la situazione in Libia. Lei, signora Pinotti, ha “espresso gratitudine”. Maledizione.
Lei dev’essere molto giovane, Signora Pinotti, e magari le manca la consapevolezza su alcuni fatti. La Libia l’hanno costruita gli italiani, dopo una guerra coloniale di cui non dobbiamo andar fieri (ci comportammo da esercito conquistatore), ed accettammo, anni dopo, di essere sbattuti fuori a calci dal dittatore Gheddafi in cambio della sicurezza di avere un regime che odiava tutti tranne noi, e con cui le nostre aziende hanno fatto affari d’oro per decenni. Quel regime, con una violenza inaudita, portò la ricchezza in quel Paese e trasformò la Libia in un Paese moderno, con un sistema agricolo e sanitario d’eccezione, con la LIA (Libyan Investment Authority) creò un fondo di investimenti che metteva paura a tutti – e del quale eravamo (non si può dire, è vietatissimo, lo so, ma lo dico lo stesso) soci soddisfatti. In cambio abbiamo dovuto accettare che un dinoccolato fanfarone, figlio di quel dittatore, si comprasse il diritto di far finta di essere un calciatore di Serie A. Un prezzo modico, non pensa, Signora Pinotti?
A questo punto l’industria ed il potere politico francese, britannico ed americano decisero che noi ed i libici fossimo troppo sereni, e distrussero tutto, trasformando la Libia in un puttanaio con centinaia di tribù assetate di soldi, sesso e violenza, che si ammazzano tra loro e distruggono tutto ciò che il regime aveva costruito. In queste ore il Ministro Minniti è stato costretto ad andare, munito non di sveglie al collo, collanine e specchietti, ma di armi e denaro liquido, a trattare con capitribù che le Ndrine della provincia di Cosenza considererebbero accozzaglie formate da belve ignoranti ed infide.
Chi ha distrutto la Libia (e sta girando il mondo insieme ai Tigrotti di Mompracem e le Figlie del Corsaro Nero, con in mano una mappa del tesoro ridicola, perché ora vorrebbero persino spartirsi i soldi della LIA; fortunatamente ben nascosti) ora ci dice: andate e pacificate? E lei sorride compiaciuta? Signora Pinotti, la prego. Dio punisce i propri figli ascoltando le loro preghiere. Per favore, ci vada lei, da sola, di persona personalmente, a pacificare la Libia. Sarà l’ospite d’onore del primo banchetto nella prima oasi nella quale deciderà di scendere. Maledizione.
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