Macroeconomia
Cari Liberisti immaginari, privatizziamo l’esercito
Lo Stato italiano ha una spesa militare di circa 30 miliardi di Euro, pari al 1,3% del Pil. E’ una spesa sostanzialmente inutile.
Negli ultimi 70 anni l’Italia non ha partecipato a nessuna guerra. Perché la Costituzione lo vieta. Ci siamo limitati a partecipare ad alcune azioni di peacekeeping, impiegando una parte infinitesimale delle nostre risorse, che hanno assorbito circa 1 mld di Euro ogni anno.
Insomma spendiamo 30 mld di Euro ogni anno per il solo scopo di fronteggiare l’eventualità remotissima di un’invasione, escludendo quelle del Risiko.
Israele, che ha un arsenale nucleare e che deve fronteggiare minacce più concrete delle nostre, spende la metà di ciò che spende lo Stato italiano.
La soluzione è semplice: ci si dota di un sistema di difesa molto snello, tipo quello svizzero, che costa 5 mld di Euro, un altro paio li destiniamo alle missioni internazionali. Altri 10 mld li accantoniamo in un fondo di sicurezza a cui attingere per ingaggiare un esercito mercenario in caso di attacco straniero. Se lo avessimo fatto negli ultimi 70 anni, oggi ci potremmo permettere di ingaggiare l’esercito USA per due anni. I rimanenti 13 li usiamo per investimenti o più semplicemente tagliamo le tasse.
Questa è un’ipotesi estrema. Non è provocatoria, le provocazioni le lasciamo ai poveri di spirito.
Cosa fa un’Azienda nel caso di attività non core o di cui ha bisogno in modo saltuario? Si rivolge a dei fornitori esterni, con il risultato di avere qualità elevata con costi flessibili. In questo modo: compra il meglio che offre il mercato quando ne ha bisogno, senza dover investire nei momenti in cui non ne ha bisogno.
Ora provate a leggere gli editoriali dei liberisti italiani (Giavazzi e Alesina, Istituto bruno leoni, noisefromamerika etc). Troverete decine di proposte di riduzione della spesa pubblica, troverete come panacea di tutti i mali dello Stato la privatizzazione dei servizi, della sanità dell’istruzione del trasporto pubblico dell’acqua del gas della raccolta dei rifiuti. Me li immagino questi liberisti, la mattina davanti allo specchio con la maglietta della salute con stampata sopra la frase: Private sector does it better.
Considerando quanto gli Italiani spendono in prostituzione qualche ragione devono averla.
In queste dotte analisi, non troverete una sola ipotesi di riduzione o privatizzazione della spesa militare, non troverete una sola ipotesi di rendere flessibile la spesa per un servizio a cui lo Stato Italiano ricorre di rado.
Per il liberale medio italiano, la spesa militare è un totem, di cui non si può parlare se non per adorarlo.
In questi solenni scritti che inneggiano alla libertà individuale, non troverete una sola parola di comprensione per chi si rifiuta di partecipare ad una guerra. In questi testi che parlano di Stato ladro perché esige delle tasse, non troverete una sola parola di condanna quando lo Stato esige la vita dei propri cittadini.
Il caso degli F35 è emblematico di questo atteggiamento. Personaggi sedicenti liberali pronti a strepitare ed urlare per ogni aumento della spesa pubblica, vanno in estasi ogni volta che il percorso di acquisto di questi improbabili caccia faceva un passo avanti.
Andrea Gilli, su Noisefromamerika, dove fanno le pulci alla pubblica amministrazione per qualunque ritardo e inefficienza, se ne esce con la seguente serafica frase, quando si parla di F35:
Perché dovremmo essere tanto accondiscendenti per le spese militari se non lo siamo per spese di altra natura? Mistero.
Naturalmente, gli argomenti contro l’esternalizzazione della difesa nazionale sono molti, moltissimi. Purtroppo tali argomenti hanno un difetto: sono utilizzabili con altrettanta efficacia anche contro la privatizzazione ed esternalizzazione di tutti gli altri servizi che invece si pretende senza se e senza ma.
Pausa.
Liberista: E il monopolio della violenza?
A parte l’aspetto ridicolo di un liberista che invoca il monopolio, si ricorda che la violenza di cui lo Stato deve avere il monopolio per essere tale è un monopolio nei confronti dei propri cittadini. Qui si propone di privatizzare la difesa, non la pubblica sicurezza.
Liberista: Eppoi il mercato dei servizi militari non è libero come quello di altri beni?
1. Se non lo è, come mai non vedo nessuno ergersi come paladino nella libera concorrenza del mercato dei beni militari. 2. Quanto tempo vuoi che impieghi uno Stato con un fondo di oltre 1.000 mld a trovare qualcuno che lo difenda?
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