Lavoro
Smart working: assemblare una buona postazione
Smart working, piacere di conoscerti
Lo smart working è un concetto che abbiamo imparato a conoscere a fondo, in questi quasi due anni di pandemia che ha limitato le nostre occasioni di scambio sociale. Il lavoro da remoto è amato oppure odiato, a seconda delle persone. Non a caso presenta grandi possibilità – la comodità dell’ambiente – ma anche grandi limiti – impossibilità di separare ambienti di lavoro e svago; aumento dei costi di bollette e maggiore sedentarietà… Checché ne pensiamo, comunque, non sono pochi coloro i quali si sono trovati a dover lavorare da casa, lo stanno ancora facendo o si ritroveranno a doverlo fare, dato il perdurare della pandemia. Il domicilio non è certo un luogo pensato per questo scopo, bensì per il relax e la comodità.
Se siamo noi a trovarci nella necessità di dover portare avanti del lavoro da remoto, come possiamo creare una postazione ergonomica di smart working? Vediamo qualche consiglio per assemblarne una sicura e confortevole.
Una postazione adatta allo scopo
Non sottovalutiamo l’importanza di una buona postazione da smart working; nel caso in cui dovessimo stare molte ore di fronte a uno schermo possiamo correre seriamente il rischio di causare danni a postura e vista, se non siamo attrezzati nella maniera giusta. Non solo, a lungo andare, il lavoro portato avanti in maniera scomoda e luogo inadatto diviene meno efficiente e più faticoso.
Partiamo dunque dall’ergonomia nella creazione della nostra postazione di lavoro casalinga. Ci occorrerà una sedia che non affatichi la schiena, una scrivania larga e adatta a riposare il polso, un’illuminazione e una posizione dello schermo pensate per non affaticare troppo i nostri occhi, indebolendoli.
Utilizziamo soltanto quattro elementi nella sistemazione della nostra postazione: scrivania, sedia, lampada e pc; tutto il resto è superfluo. Non occorre uno spazio enorme, spesso non disponibile nelle nostre case, per ricavare una postazione di lavoro efficiente, comoda e pratica.
Adattare al meglio il piano di lavoro
Non è necessario acquistare una scrivania apposita, possiamo utilizzare un piano già esistente e riadattarlo, purché sia ampio, spazioso, e consenta una buona libertà di appoggio dei polsi. Affinché essi siano in posizione confortevole, i gomiti dovrebbero formare un angolo di circa 90-110 gradi.
L’altezza del piano deve essere tendenzialmente tra 70 e 90 centimetri ma, naturalmente, la misura ideale è variabile a seconda delle altezze di ognuno e delle abitudini di lavoro che abbiamo; facciamo però in modo di avere spazio a sufficienza sotto il ripiano per poter stendere e allungare le gambe, dando conforto anche a quella parte del corpo.
È possibile inoltre fare uso di un piccolo poggiapiedi, collocabile sotto il ripiano per ridurre la pressione lombare e alleggerire il carico sulla colonna vertebrale, che può dare una grossa mano, specialmente se si soffre di mal di schiena.
Sedia e PC per il lavoro da casa
La sedia ergonomica è uno di quegli arredi che difficilmente avremo in casa. Scegliamone una con supporto lombare fisso e regolabile in altezza; i braccioli possono essere fissi o regolabili ma è importante che siano imbottiti per avere il massimo del comfort in seduta.
Facciamo attenzione allo schienale: esso deve abbracciare la schiena in toto ed essere dotato di un meccanismo oscillante che ci consenta di assumere posizioni con schienale diritto, reclinato o inclinato in base alle nostre esigenze. Questo meccanismo si deve accompagnare a un sistema a contatto permanente, capace di bloccare la posizione scelta per la postura del corpo; la sedia ergonomica prevede solitamente cinque ruote, per consentire una rotazione libera, a 360 gradi.
Il PC va collocato in posizione frontale, a distanza ragionevole, mai inferiore a 50 centimetri dal volto. Per le macchine portatili si consiglia di utilizzare un leggio regolabile, in modo da porre lo schermo all’altezza del capo. Il centro del monitor dovrebbe essere all’altezza degli occhi poiché abbassando il mento si assume una posizione innaturale, che potrebbe finire con l’infiammare la zona cervicale. La luminosità non dovrebbe essere troppa ma neppure troppo poca.
In giusta luce
La luce è fondamentale per il nostro comfort. Quella naturale va gestita al fine di evitare riflessi o bagliori sullo schermo mentre quella artificiale dovrebbe sempre essere neutra, più simile possibile alla naturale.
Posizioniamo l’asta della lampada da scrivania lateralmente ad essa e orientiamola verso l’area di lavoro stando attenti al fascio luminoso: la luce non deve sovrastare la testa né piovere dall’alto sullo schermo.
Ultima ma non meno importante è l’estetica. La postazione di lavoro a casa deve essere di nostro gradimento, così da stimolarci nel lavoro: praticità ed estetica sono le due parole chiave. Lo spazio disponibile va sfruttato al meglio e mantenuto pulito e ordinato.
Fatti ispirare
Una volta che abbiamo posizionato e allestito la postazione al meglio, potremmo trovarla spoglia o volerla abbellire: il consiglio è quello di utilizzare piante, capaci di offrire a tutti una piccola gioia quotidiana e illuminare, per così dire, piacevolmente lo spazio. Non sottovalutiamo poi la capacità di alcune piante di purificare l’aria della workstation e donarci benessere.
Nel caso poi in cui il muro vuoto alle spalle della postazione ci renda tristi o infelici, possiamo attivarci a scegliere immagini, foto o frasi motivazionali e appenderle su quella parete: si può usare spago o anche piccole cornici, o anche optare per delle colorate mollettine: tutto quel che può ispirarci, insomma, è più che bene accetto!
Sovente si sottovaluta il legame tra smart working e salute ma in realtà è piuttosto netto. Non è raro, da casa, finire per lavorare oltre le 8 ore che facciamo in ufficio, perché perdiamo di vista l’orologio non dovendo rispettare gli spostamenti e i consueti ritmi casa-lavoro. Ciò può comportare un affaticamento maggiore, il quale sarebbe aggravato da una postura scorretta o un errato posizionamento dello schermo.
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