Lavoro

Mafia capitale sulla pelle dei lavoratori: stipendi bloccati per 1400 persone

17 Dicembre 2014

Le vittime immediate di Mafia Capitale sono loro: i 1400 lavoratori della Cooperativa 29 giugno e del consorzio Eriches che ieri non hanno preso lo stipendio di novembre. Subito dopo il terremoto scaturito dall’inchiesta “Mondo di mezzo” i dipendenti di Salvatore Buzzi, arrestato lo scorso 2 dicembre e su cui oggi si deciderà riguardo all’accusa di mafia, hanno manifestato per rivendicare la propria professionalità e l’estraneità ai traffici criminosi del braccio destro di Carminati. «Non siamo mafiosi», hanno scritto su uno striscione. Ma questo non è bastato alle banche che all’indomani degli arresti hanno bloccato i conti e nonostante nei giorni scorsi «il prefetto abbia rilasciato il certificato antimafia dopo la nomina del nuovo consiglio di amministrazione della 29 giugno onlus, i rubinetti restano chiusi», spiega Giovanni Alfonsi della Cgil Fp.

Ad essere salvi, almeno per ora, i lavoratori dell’Università Roma Tre, per i quali nei giorni scorsi si era paventato il licenziamento. «Ieri il direttore generale dell’Ateneo Pasquale Basilicata – racconta Alfonsi – ha dichiarato in un incontro con i sindacati di essere disponibile a mantenere la proroga concessa alla 29 giugno fino al 31 marzo». Resta però il problema, non trascurabile: quello degli stipendi. «Ieri avremmo dovuto ricevere novembre e entro il 20 la tredicesima, ma finora non abbiamo avuto nulla», spiega Cesare Cavallari, delegato Cgil della cooperativa.

Si parla di persone che guadagnano 1000 euro al mese, occupandosi da 17 anni di accoglienza, facchinaggio, piccola manutenzione, servizio postale, biblioteche. Tra loro anche molti disabili. «Per noi il ritardo dei pagamenti non è senza conseguenze – spiega ancora Cavallari – abbiamo mutui da pagare, le bollette, la Tasi». Nella stessa situazione si trovano anche gli altri lavoratori di 29 Giugno onlus e del consorzio Eriches. Persone che in questi anni NON hanno guadagnato sulle spalle di migranti e cittadini, ma che per loro hanno svolto servizi nei centri accoglienza, nella raccolta dei rifiuti, nelle università. Nel mese di novembre, almeno per ora, lo hanno fatto gratis.

 

 

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