Lavoro
Lavoro, il 2015 sarà un anno record: per le morti bianche
C’è una guerra in Italia che ha fatto già 214 vittime. Tanti sono i “caduti” sul lavoro che l’Anmil, l’associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro, ha contato fino all’altro ieri.
Persone che sono uscite di casa per recarsi sul luogo del lavoro e non vi hanno fatto più rientro, uccisi da una impalcatura che è crollata, rimasti vittime di incidenti stradali sul tragitto casa-lavoro, morti ustionati come le vittime dell’esplosione nella fabbrica di fuochi di artificio di Modugno, alle porte di Bari. O spirati dopo anni, come il bancario friulano che apre il triste elenco delle vittime, colpito a martellate anni fa da un giovane al quale aveva negato un prestito, e deceduto a inizio 2015.
Franco Bettoni, presidente Anmil, scrive in un comunicato: “Se il numero complessivo degli infortuni sul lavoro continua a mantenere comunque il suo storico trend decrescente,preoccupa la crescita delle morti per incidenti sul lavoro, di cui c’erano stati i primi segnali già nei mesi precedenti di quest’anno. I dati relativi al periodo gennaio-luglio 2015 mostrano, infatti, un incremento di ben l’11,2% delle denunce di infortuni mortali, con un incremento di 65 unità.
Per l’Anmil “sono sempre più numerose le segnalazioni di lavoratori che vengono “invitati” a non denunciare gli infortuni meno gravi o che comunque non danno luogo a disabilità permanenti attribuendone la causa ad altre motivazioni diverse dal lavoro. Altrimenti l’azienda si ritrova ad avere un’ispezione e a pagare un premio assicurativo più alto”.
Se la tendenza in atto proseguirà anche nei restanti mesi dell’anno, per l’Anmil !il 2015 si prospetta come l’anno che, dopo un decennio ininterrotto di contrazione delle morti sul lavoro, è destinato a segnare una preoccupante inversione di tendenza nell’andamento del fenomeno.Una situazione che nel nostro Paese non si verificava dal 2006.
Per quanto riguarda l’andamento delle morti sul lavoro nelle varie attività economiche, si evidenzia un netto calo in Agricoltura (6,5%) e una crescita limitata nell’Industria manifatturiera (+2,0%); per gli altri principali settori di attività economica si registrano, invece, incrementi diffusi e percentualmente molto elevati: Trasporti +40,6%, Costruzioni +18% e Commercio +12,9%.
“La più intensa crescita di morti sul lavoro si registra”, spiega ancora Bettoni,”proprio in quei settori ad alto rischio che più hanno sofferto della pesante crisi economica che ha attanagliato il Paese; evidentemente i timidi segnali di ripresa che ultimamente si stanno manifestando in questi stessi settori è da presumere che possano riflettersi negativamente in termini infortunistici sui lavoratori, che da sempre rappresentano l’anello più debole della catena produttiva”.
La “guerra” farà altre vittime, i cui nomi e le cui storie saranno relegati nelle cronache locali dei giornali per scomparire già il giorno appresso. Per questo trovate allegato il pdf con l’elenco dei “caduti” nel 2015 e le cause delle loro morti. La memoria è un esercizio sempre utile.
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