Governo
Lavoratore e percettore di Reddito di Cittadinanza? Sei fregato
Ha titolo al Reddito di Cittadinanza chiunque abbia un reddito da zero a 780 Euro al mese. Un disoccupato a reddito zero riceverà 780 Euro. Un lavoratore part-time o saltuario che ne guadagna 600 avrà diritto a 180 Euro di integrazione da parte dello Stato.
Il Reddito di Cittadinanza comporta anche degli obblighi – come ribadisce il Ministro Di Maio ogni due per tre, per auto-alimentare l’illusione che il cavallo di battaglia grillino non sia la misura parassitaria che i poteri forti ci vogliono far credere.
Il percettore di RdC dovrà dedicare 8 ore la settimana per lavori socialmente utili – sono attrezzati i Comuni per gestire questa occasionale manovalanza non formata o formata per fare altro? Sarà formativa per il percettore di RdC laureato in economia, ed utile per l’amministrazione che lo impiega, l’esperienza di raccoglitore di foglie secche nei giardinetti municipali? Gli esperti del MoVimento 5 Stelle, che da sei anni si applicano alla materia, sapranno senz’altro fugare ogni dubbio.
Per mantenere il RdC, il percettore del popolo dovrà dimostrare anche di aver dedicato le proprie giornate alla ricerca attiva di lavoro o alla formazione professionale. Bene. Ma se uno invece un lavoretto (part-time, occasionale) ce l’ha?
Un occupato a 600 Euro, parte delle sue giornate le dedica già ad uno o più lavoretti. Per percepire i 180 Euro che lo separano dalla soglia di povertà dovrà tuttavia anche lui sottoporsi agli obblighi imposti dal Ministro del Popolo, cioè dedicare 8 ore ai lavori socialmente utili e dimostrare di aver dedicato ore ogni giorno alla ricerca attiva di lavoro.
Un fattorino di Foodora dovrà incastrare anche questi obblighi tra una consegna in bici e l’altra. Nel frattempo il disoccupato a tempo pieno percepisce 780 Euro solo per cercare lavoro e per le otto ore in lavoretti pubblici. Al lavoratore a 600 Euro conviene senz’altro non lavorare più.
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