Enti locali

La distribuzione del reddito a Parma

6 Giugno 2022

La campagna elettorale per le prossime elezioni comunali a Parma è agli sgoccioli e tanti temi sono emersi in quest’ultimo mese. Ce ne è uno che dovrebbe interessare soprattutto il così detto centrosinistra del quale però non si ha traccia: la distribuzione dei redditi.

A partire dal 2019, il Ministero dell’Economia e delle Finanze rilascia i dati IRPEF aggregati su base sub-comunale, ovvero suddivisi per CAP. Ad oggi, sono disponibili soltanto i dati relativi al 2019 e al 2020. Di conseguenza, è possibile analizzare il modo in cui il reddito si distribuisce non solo fra i diversi scaglioni, ma anche fra quartieri differenti. Il 2020 è stato caratterizzato dall’esplosione dell’epidemia di Covid 19. Perciò, nell’attesa di dati più recenti, appare preferibile considerare i dati del 2019, non influenzati da queste condizioni straordinarie. Nelle righe che seguono, la distribuzione del reddito di Parma nel 2019 viene messa a confronto con quelle di Modena, Reggio Emilia e Piacenza nello stesso anno. La scelta delle città per il confronto dipende dalle simili dimensioni e dalla vicinanza geografica.

Da questa analisi, seppur approssimativa, emergono chiaramente alcuni elementi relativi alla maggiore disuguaglianza nella distribuzione del reddito che caratterizza la nostra città rispetto a quelle limitrofe. Seppure infatti Parma sia la città con il reddito Pro-Capite Lordo (base imponibile media) più elevato fra quelle considerate (26.599,49 Euro per Parma contro 26.463,17 di Modena, seconda), la nostra è anche la città dove il reddito è distribuito meno simmetricamente fra i diversi scaglioni e fra i diversi quartieri.

Il quartiere più “ricco” è il Parma Centro (33.793,94 Euro di base imponibile media), seguito da Parma Est (29.199,87). Il più “povero” è invece Parma Nord (22.100,99). A tal proposito, il Comune di Parma mostra la maggiore variabilità della base imponibile media fra quartieri. La Figura 1 mostra infatti il coefficiente di variazione (ovvero il rapporto fra la deviazione standard e la media) della base imponibile media nei quartieri delle quattro città emiliane. Ciò significa che a Parma il reddito si distribuisce meno uniformemente fra quartieri rispetto che nelle altre città considerate.

 

Figura 1

Inoltre, considerando tutti i quartieri, la distribuzione del reddito di Parma è anche quella maggiormente sbilanciata a favore dei redditi più alti. La Figura 2 mostra l’indice di asimmetria calcolato per la distribuzione delle frequenze relative dei vari scaglioni di reddito nelle quattro città. Questo indice (https://support.microsoft.com/it-it/office/asimmetria-funzione-asimmetria-bdf49d86-b1ef-4804-a046-28eaea69c9fa) è tanto maggiore quanto più una distribuzione è sbilanciata verso la sua coda sinistra, ovvero, in questo caso, verso i redditi più bassi. Questo suggerisce che, nonostante il reddito medio sia maggiore, è relativamente più probabile essere un cittadino a “basso” reddito a Parma piuttosto che nelle altre città.

Figura 2

Sembra dunque esistere a Parma, per lo meno considerando i redditi del 2019, un problema di  uguaglianza nella distribuzione del reddito, che vede infatti avvantaggiati i redditi più elevati e i quartieri del centro.

A tal proposito, appare desiderabile una riflessione pubblica sulle politiche che potrebbero contribuire a invertire questa tendenza, a partire, per esempio, dalla rimodulazione delle aliquote addizionali IRPEF (a Parma indipendenti dal reddito e ai massimi dal 2012). Dibattito che però, purtroppo, non sembra d’interesse degli attori coinvolti dalla campagna elettorale.

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