Lavoro

La buona scuola. Da dove iniziamo?

19 Novembre 2014

Oggi è un giorno triste. Mentre si concludono le consultazioni per il processo di riforma avviato dal ministero dell’Istruzione, come ogni anno, i docenti vanno e vengono. Così, nell’arco di due giorni, ho perso due bravissimi colleghi, di inglese e di storia e filosofia, entrambi abilitati a pieni voti e specializzati, con i quali avevo progettato interventi didattici e viaggi di istruzione. E, questo, senza che la preside della scuola in cui lavoro potesse fare alcunché.

Certo, resteremo in contatto, come si usa dire, e nel nostro caso sarà anche vero, ma perché ogni anno la stessa storia? Perché ogni anno il provveditorato nomina docenti per qualche settimana in attesa delle graduatorie e poi le graduatorie definitive li licenziano, a volte, insieme alle loro famiglie (che qualcuno deve pur mantenere)?

Da qui dovrebbe partire la buona scuola. Da un po’ di dignità in più, da un po’ di progettualità in più. Chi vuole tutelare lo sciopero generale proclamato dai sindacati? Chi rappresentano, oggi, i sindacati? E a cosa servono graduatorie di prima e seconda fascia? A scartare chi è più bravo e preparato?

Al di là della propaganda, al di là della lotta per il potere, noi, docenti e studenti, ancora non riusciamo ad avere quelle certezze minime necessarie per un lavoro sereno ed efficace.

Speriamo, nei prossimi giorni, di ricevere commenti e proposte, e magari di vedersi realizzare un progetto di riforma dell’istruzione che parta da qualcosa di concreto: la formazione dei docenti, la loro selezione e la loro carriera (ma che merito è, se, automaticamente, i due terzi dei docenti riceveranno un aumento?), la possibilità di progettare percorsi didattici e formativi, le competenze degli studenti, la loro valutazione, l’insegnamento delle lingue straniere e il ruolo della scuola all’interno della società. Lo speriamo, perché in Italia ne abbiamo davvero bisogno. Tutti.

 Techne Maieutike

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