Lavoro
Il corsivo – Il pregiudizio del pubblico non fa bene a nessuno
Non vorrei vivere in un paese che ha il pregiudizio del pubblico, dei dipendenti del pubblico intendo, invece ci vivo. Nella giungla di bonus promessi del Governo per cercare di agganciare la ripresa economica dopo l’emergenza Covid-19 esiste anche un bonus baby sitter che ai dipendenti del settore pubblico non spetta. Per essere più precisi spetta solo a alcune categorie di lavoratori pubblici, in primis tutti coloro che gravitano attorno al mondo della sanità e che effettivamente escono da un periodo sicuramente particolare che speriamo non si ripeta. Ma la domanda che mi faccio è la seguente: e tutti gli altri? I dipendenti dei ministeri, delle camere di commercio, degli enti previdenziali, degli enti locali forse non hanno figli? Quale presunzione c’è dietro il fatto di non riconoscere tutte queste categorie come beneficiarie del bonus baby sitter? Il caso vuole che io rientri come dipendente di un ente locale tra una delle tante figure escluse dal beneficio per le baby sitter e mia moglie pure, e il caso vuole che sia io che mia moglie siamo in queste estate 2020 come tutte le altre estati da quando siamo sposati al lavoro, lei ancora in lavoro agile, io da tre settimane già in presenza a tempo pieno. E il caso vuole che la nostra famiglia sia composta fortunatamente di due bambine in età scolare a cui non facciamo mancare mai niente, nemmeno il mare d’estate, e che al mare almeno tre giorni su cinque vadano con la baby sitter che noi paghiamo di tasca nostra, gli altri due giorni restano con i nonni, aggiungendo che non tutti i nonni se la sentono di tenere al mare a giornata intere le proprie nipoti. E allora perché il bonus baby sitter a noi non ci spetta? Per quale pregiudizio non tocca anche a noi e non tocca alle altre migliaia di famiglie che lavorativamente parlando sono nella nostra stessa condizione? Il motivo deve essere il solito per cui l’orario delle visite fiscali di un dipendente pubblico è molto più ampio rispetto a quello di un dipendente del settore privato. Ecco in un paese così, in un paese che ragiona così, e che continua a ragionare così da alcuni lustri, io credo non ci sia futuro e aggiungo che il pregiudizio del pubblico non fa bene a nessuno e che non porta alcun futuro per nessuno, tanto meno per l’Italia.
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