Lavoro
Filiere formative – Quando pratica e teoria si incontrano
Strategie di difesa in piena epoca digitale. Nuovi modelli formativi
Le rivoluzioni non sono mai facili da accettare, così come le riforme.
Mentre le rivoluzioni scardinano un vissuto esistente ed una realtà consolidata, la riforma a volte ha tendenze meno ambiziose e spesso incrementali.
E riferendosi al presente, per provare che siamo in piena rivoluzione digitale basta tentare di parlare con un operatore al telefono. Saremo indirizzati verso decine di bot e di voci pre registrate e solo i più tenaci dopo minuti di attesa avranno l’onore di parlare con un uomo. Magari di un altro paese e magari che non capisce il nostro problema.
Quindi una rivoluzione digitale accompagnata da una rivoluzione culturale indotta da un modello gestionale che tende al risparmio assoluto delle risorse umane.
E’ anche possibile che la risorsa umana in questione sia a casa distesa su un divano, in attesa di opportunità lavorative
Ma se hai appena finito lo scientifico e non ti va di continuare a formarti o hai appena conseguito una bella laurea in filosofia, lo scontro con la ricerca di possibilità lavorative assume la difficoltà di superare un macht di campionato mondiale di world boxing.
Quindi bisogna cercare alternative e superare i vecchi schemi di costruzioni di identità lavorative che hanno retto per un cinquantennio.
Guardavo con attenzione da tempo agli ITS istituti tecnici superiori, che dopo il diploma danno un quid che facilità l’inserimento nel mondo lavorativo. I campi di riferimento sono quelli tecnici tradizionali integrati dai modelli innovativi ( Energia-Mobilità Sostenibile e logistica – Chimica e nuove tecnologie della vita – Sistema Agroalimentare – Sistema Casa e Ambiente Costruito – Meccatronica – Sistema Moda – Servizi alle imprese e agli enti senza fini di lucro – Tecnologie per i beni e le attività artistiche e culturali e per il turismo – Tecnologia dell’informazione, della comunicazione e dei dati), a cui probabilmente se ne aggiungeranno poiché il mondo digitale presenta sfumature molto complesse.
L’attuale proposta ministeriale prevede una scuola superiore basata su un modello di 4 anni per la scuola superiore con molto tirocinio, sommati a 2 di ITS,. Il percorso non preclude gli studi universitari.
Ora che dire, una riforma va implementata prima di dire che non funziona. Le critiche maggiori al modello vanno al fatto che si stia reclutando manodopera per l’industria.
Ma la visione novecentesca si scontra con un mondo in perenne cambiamento dove i termini delle fratture sociali rispetto al lavoro sono mutati in senso peggiorativo. La vecchia cleavage capitale-lavoro si è arricchita con modalità inedite
Se si vuole combattere le ingiustizie bisogna avere le armi adatte, non quelle del secolo scorso.
Rispetto al merito, cioè al modo in cui si può affrontare il presente e alzando lo sguardo sulla ricerca di nuove modalità per approcciarsi al futuro, partendo dall’esistente mi sovviene la tesi portata avanti dalla pedagogista Paola Daniela Virgilio sulle competenze trasversali (Le competenze trasversali – Crescita personale e professionale – Aracne editrice). Una tesi gradevole e audace, che fa emergere nella sua complessità un nuovo modo di interpretare il mondo formativo. Ci sarà da tenerne conto nel prossimo futuro.
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