Lavoro
“È il capitalismo, baby”: così il ministro Orlando mi ha rovinato il lunedì
Nella puntata di Report andata in onda lunedi 24 ottobre, Bernardo Iovene ha realizzato una interessante inchiesta dal titolo “Socialmente umiliati”, in cui si parlava di tantissimi lavoratori che sotto diverse denominazioni (“socialmente utili”, “tirocinanti” ,“borsisti” , “somministrati”) da ventidue anni lavorano presso comuni, ministeri, ospedali, palazzi di giustizia, centri per l’impiego parrocchie e chi più ne ha, più ne metta. Queste persone percepiscono un sussidio dal ministero del lavoro (le minuscole non sono un refuso) e una piccola integrazione dagli enti. Contributi nisba. Praticamente lavorano “a nero”. Le condizioni sono immaginabili (che ci fai con quattrocento euro lordi al mese a cinquant’anni e più?) e nel privato la situazione descritta dall’inchiesta di Iovene ci restituisce uno scenario addirittura peggiore. Ma non voglio assolutamente riassumere il servizio che consiglio di guardare, previo Lexotan, sul sito della trasmissione (lo potete anche leggere scaricando il pdf). Mi preme invece sottolineare l’illuminante risposta del ministro della Giustizia Andrea Orlando che, intervistato sulla questione conclude con un’agghiacciante “Eh, beh, questo è il capitalismo, baby”.
Sono rimasto di sasso. Ho spento la tele e, col magone, sono andato a letto, iniziando una settimana nel peggior modo possibile.
Io sono un uomo semplice, di cultura media, che nella vita quotidiana cerca di usare il buonsenso e la diligenza del buon padre di famiglia, ma un Ministro dovrebbe andare molto oltre questo semplice criterio, dimostrando competenza, progettualità e sensibilità. Invece il ministro Orlando si è comportato in modo strafottente e insensibile. Il ministro della giustizia di una repubblica fondata sul lavoro nero.
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