Lavoro

Crisi, in un film le storie di chi si è arreso alla vita

15 Ottobre 2015

Il titolo provvisorio è “Articolo 580 Istigazione al suicidio”, con riferimento alla norma del codice penale che punisce con la reclusione da cinque a dodici anni chi “determina, rafforza o agevola in qualsiasi modo” la volontà suicidaria di una persona. La pellicola, se la sottoscrizione lanciata attraverso una piattaforma di crowdfunding raggiungerà l’obiettivo dei 120mila euro che servono per produrlo,  racconterà  le storie delle persone che si sono tolte la vita per motivi legati alla crisi economica  in Italia,  con interviste e testimonianze di famigliari, mogli e figli di vittime, di addetti ai lavori e di associazioni che si interessano del tema.

A curarne la regia Enzo De Camillis, la parte documentaria sarà realizzata da due giornalisti-scrittori bolognesi (in realtà entrambi lombardi di origine ma che hanno sempre lavorato nel capoluogo emiliano): Antonella Beccaria e Gigi Marcucci.

Il progetto nasce per indagare le ragioni che hanno portato al gesto estremo persone che hanno perso il lavoro, non sono riuscite più a pagare l’affitto o la rata del mutuo, si sono viste chiudere le linee di credito dalle banche, accumulato debiti con Equitalia.

Presentando il progetto del film, gli autori spiegano: “La maggior parte delle vittime è rappresentata da imprenditori, seguiti dai disoccupati. L’età di maggiore incidenza va dai 45 ai 65 anni. Queste persone vengono prese da depressione perché non riescono più ad affrontare i loro debiti, sommando la perdita di speranza e di totale sfiducia nelle istituzioni. Il suicidio è una soluzione estrema che non lascia niente, che toglie valore alla vita, che lascia a chi resta, disperazione. Ma la politica deve assumersi la responsabilità di questa strage, che i cittadini, ora più che mai, reputano intollerabili. I suicidi accadono anche e soprattutto per il silenzio dei media e della politica”.

A essere chiamato in causa come principale responsabile è proprio lo Stato, visto che “è  compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, blocca il pieno sviluppo e la dignità della persona” . Ma una parte di responsabilità va alle banche: “Nel 2012 le banche hanno ricevuto ben 250 miliardi di euro all’1% dall’Europa, proprio per fare ripartire le aziende e per sostenere le famiglie. Contrariamente, quest’ultime, hanno utilizzato per speculare e guadagnare 8 volte tanto”, spiegano ancora De Camillis e Marcucci.

“Il film” dice Antonella Beccaria, ” ha lo scopo di richiamare l’attenzione dello Stato e della politica su quanto è importante un intervento immediato per agevolare chi ne ha bisogno, su una nuova riorganizzazione e regolamentazione di Equitalia e una legge per le banche per un sostegno a tasso agevolato a piccoli e medi imprenditori. L’intento è anche quello di far riflettere la politica., che si nasconde e non parla di questa vera e propria piaga sociale”.

Il promo su youtube

Per sostenere il progetto clicca qui

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