Lavoro

Bonus 200 euro: quali categorie di lavoratori non lo riceveranno

11 Luglio 2022

Grande attesa per l’erogazione del cosiddetto Bonus 200 euro, il quale dovrebbe spettare a quasi trenta milioni di cittadini italiani, seppur attraverso modalità differenziate. Uno strumento a sostegno del reddito, questo, diretto sia a lavoratori dipendenti del settore pubblico che privato, ma anche ad ex lavoratori collocati in pensione e ad italiani percettori del reddito di cittadinanza, i quali dovrebbero riceverlo già nella busta paga del mese di luglio. Alle restanti categorie di lavoratori, invece, dovrebbe essere corrisposto nella busta paga del mese di ottobre.

 

 

Tuttavia, rimane una importante fetta di popolazione esclusa dalla percezione del Bonus 200 euro, sebbene il rincaro matto delle materie prime e gli effetti economici disastrosi, riconducibili al conflitto in Ucraina, non risparmino nessuno, e tantomeno accennino a diminuire.

 

 

Quali sono le categorie di lavoratori escluse dal Bonus 200 euro:

 

 

In primis i lavoratori dipendenti  che percepiscono uno stipendio lordo  superiore a 2.692 euro; poi i lavoratori precari; i lavoratori del settore agricolo; i lavoratori del mondo dello spettacolo che abbiano meno di 50 giornate lavorate nel 2021; coloro i quali siano stati licenziati a giugno e quindi siano senza contratto per il mese di luglio; tutti i precari della scuola; i disoccupati che hanno percepito la Naspi fino al mese di maggio: e tutti i lavoratori a contratto, che non preveda forme contributive, come gli stage, i tirocini, i lavoratori presso le cooperative di tipo B, i dottorati di ricerca, i lavori socialmente utili  o lavori autonomi occasionali, ed infine coloro che usufruiscono di una indennità di accompagnamento.

 

 

La dura replica dei Sindacati

 

 

 

 

 

Le più importanti sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, hanno espresso il loro dissenso all’esclusione di alcune categorie di lavoratori escluse dalla ricezione del Bonus 200 euro, chiedendo con decisione che il provvedimento normativo venisse modificato, prima di divenire definitivo a seguito della approvazione del Senato. In una nota ufficiale diramate dalle segreterie degli stessi sindacati si apprende: “Non ne avranno infatti diritto i lavoratori precari, gli agricoli, i lavoratori dello spettacolo che abbiano meno di cinquanta giornate lavorate nel 2021. Così come non potranno percepirla tutti i lavoratori licenziati a giugno e senza contratto a luglio, e pensiamo ad esempio a tutti quei precari della scuola che nell’anno scolastico 21/22 hanno tenuto in piedi il sistema dell’istruzione, o a coloro che andranno in pensione al 1° luglio. Allo stesso modo, non riceveranno i 200 euro i disoccupati che hanno percepito la Naspi fino a maggio, così come tutti i lavoratori con contratti che non prevedono contribuzione, ad esempio stage e tirocini, i lavoratori delle Cooperative di tipo B che reinseriscono al lavoro le persone svantaggiate (parliamo quindi di disabili, minori in situazione di difficoltà familiare, detenuti ammessi alle misure alternative), i dottorandi e assegnisti di ricerca, i lavoratori socialmente utili, i lavoratori autonomi occasionali. Da questo bonus sono state escluse soprattutto categorie che nei fatti risultano essere troppo povere o precarie per percepirlo. Che l’eccessiva povertà precluda il diritto ad una indennità finalizzata ad affrontare il caro vita non è solo una gigantesca ingiustizia, ma una situazione assurda ed inconcepibile“, conclude il comunicato a firma dei dirigenti di Cgil, Cisl e Uil .

 

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