Clima
24 settembre: fra clima e lavoro l’incontro e scontro di istanze opposte
Il 24 settembre 2021 sarà un gran giorno.
Un venerdì di protesta che vedrà sovrapporsi e incontrarsi mondi, istanze e tematiche diverse.
Per prima cosa il 24 settembre è il giorno dello sciopero globale indetto da Fridays for Future per richiedere “una rapida azione per il clima da parte dei leader mondiali, in particolare dei politici del Nord del mondo”. Ma se di solito l’accento è messo sugli aspetti climatici e ambientali, questa volta “il movimento giovanile sta mettendo un’enfasi speciale sulle diseguaglianze e le ingiustizie tra i Paesi e anche all’interno degli Stati stessi”. Una svolta insomma verso una maggiore consapevolezza politica laddove diventa sempre più evidente come la crisi climatica vada a toccare prima di tutto i gruppi sociali più vulnerabili, che spesso coincidono con chi meno si è reso responsabile del disastro ambientale, sia storicamente che individualmente.
Quello stesso giorno i sindacati hanno annunciato diversi scioperi dei lavoratori: quelli del gruppo Mps (Monte dei Paschi di Siena) scenderanno in piazza per le voci sulla probabile fuoriuscita di 7 mila dipendenti; mentre quelli di Ita-Alitalia accusano la newco di volere mano libera sui contratti e conferma lo sciopero del traffico aereo. I sindacati del trasporto aereo chiedono inoltre il blocco dei licenziamenti per un settore che ancora fatica a ripartire e una rivisitazione del piano nazionale degli aeroporti.
Banche e compagnie aree non sono certo i primi alleati dei movimenti ambientalisti. Proprio per questo simbolicamente quella di venerdì non può non essere vista come situazione interessante e chissà, forse l’occasione per dirsi che, nonostante le istanze apparentemente opposte, si dovrebbe stare tutti, lavoratori e ambientalisti, dalla stessa parte della barricata. Del resto la consapevolezza politica del movimento ambientalista non può non passare anche dal confronto con i lavoratori.
Sempre il 24 settembre, a concludere la giornata, si svolgerà il primo evento su Milano del collettivo Ci sarà un bel clima, nato nel settembre 2020 da un’iniziativa di confronto sulla crisi ambientale promossa dal collettivo di ricerca e divulgazione Crowdforest. Da quell’incontro era emersa, insieme a proposte e richieste da rivolgere a tutti gli attori del sistema sociale, anche la necessità fortissima di tessere una rete fra tutti i comparti della società civile e soprattutto fra tutte quelle realtà e associazioni impegnate nella giustizia ambientale e sociale.
Clara Pogliani, portavoce del collettivo racconta:“Abbiamo dato vita a Ci sarà un bel clima alla fine della prima estate di pandemia. L’attenzione mediatica sui temi climatici e ambientali era ai minimi storici e in questo ha giocato un ruolo importante anche l’impossibilità di scendere in piazza con un numero di persone tale da avere l’attenzione dell’opinione pubblica. Nel corso di quest’anno molte cose sono cambiate: abbiamo ritrovato la possibilità di incontrarci, di confrontarci e di tornare a dialogare per portare avanti le nostre richieste, ma soprattutto l’uscita dell’ultimo report IPCC ci ha confermato che non è ancora troppo tardi per evitare il disastro. Abbiamo le soluzioni e siamo ancora in tempo. Quello che manca è la volontà, specialmente politica, di mettere in atto la macchina della transizione ecologica. Sembrerà strano, ma è stata una ventata di ottimismo inaspettata, che ci ha convinti ancor di più che è il tempo per fare pressione e cercare di far cambiare le cose. La retorica della transizione punta moltissimo sull’importanza delle azioni individuali, che alla fine si risolvono sempre nelle scelte come consumatore. Manifestare, invece, è uno dei maggiori contributi individuali che ciascuno di noi può fornire, specialmente come cittadino. La transizione ecologica non è certo un pranzo di gala, ma nemmeno un “bagno di sangue”, come piace affermare al ministro in carica. Offre già ora possibilità per tutti di vivere meglio e di non lasciare indietro nessuno, a partire dalla questione lavoro. Iniziare a collaborare tra attivisti, cittadini e politici per dare forma concreta a questo quadro, a partire dalla città di Milano, è uno degli obiettivi della manifestazione. Milano può e deve essere un avamposto di progresso e modernità, un modello per l’Italia e per il mondo. E progresso e modernità nel 2021 significano una transizione ecologica rapida, efficace ed equa”.
Le loro richieste sono state raccolte in un manifesto che si può leggere e firmare sul loro sito: https://unbelclima.it/il-manifesto/
Il 24 settembre dalle 18.30 si svolgerà dunque in Largo Cairoli l’evento “Aperitivo per un bel clima. Il ghiaccio lo portiamo noi”: ogni partecipante sarà invitato a portarsi dietro una bevanda da consumare e un cubetto di ghiaccio disegnato, come simbolo della manifestazione. Il ghiaccio lo porteranno gli attivisti. Si tratterà dunque di un’occasione di incontro, scambio e festa per conoscersi e allacciare legami e alleanze fra collettività e individui oltre che un’occasione per coinvolgere e mettere alle strette la politica locale in vista delle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre affinché Milano assuma seriamente e non ipocritamente il ruolo di avamposto della transizione ecologica in Italia.
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