Innovazione
Vi racconto chi sono e cosa fanno gli innovatori sociali
Innovazione sociale: due fra le parole più inflazionate ed utilizzate negli ultimi tempi. Eppure, quanti saprebbero davvero definire che cos’è l’innovazione sociale e chi sono davvero gli innovatori sociali? In pochi, forse.
Ecco perché ieri, a ForumPA, il Forum sulla Pubblica Amministrazione che si tiene ormai ogni anno a Roma alla fine di maggio, ANCI e RENA, con la collaborazione di Agenzia Nazionale Giovani e gli interventi di Lucia Scoppelliti (Comune di Milano) e Fabrizio Barbiero (Comune di Torino), hanno presentato il rapporto sull’innovazione sociale nei Comuni italiani.
Gli obiettivi del rapporto, frutto di una ricerca di due anni del Centro Studi di ANCI, sono molteplici ed ambiziosi.
In primo luogo, si tenta di immaginare e costruire una definizione di innovazione sociale che possa calarsi nella realtà delle esperienze mappate nella ricerca e, allo stesso tempo, di ricavarne quell’astrazione utile ad arrivare ad un concetto teorico univoco.
L’OCSE la interpreta come una risposta a “nuovi bisogni non soddisfatti dal mercato” e come la creazione di “nuovi e più soddisfacenti modi di integrazione dell’offerta esistente tramite il coinvolgimento delle persone nella produzione”. Rilevazione conseguente è che processi di innovazione di questo tipo comportano anche un mutamento nelle interazioni e relazioni sociali fra gli individui e ne stimolano una maggiore inclusione nei processi di governance.
Quanto alla cornice di riferimento, le città sono sempre di più quei luoghi e quegli ecosistemi che favoriscono pratiche innovative, grazie alla condivisione di spazi, beni e know-how, così come alla compartecipazione fra pubblico, privato e terzo settore nell’erogazione di servizi. Ecco quindi che il rapporto di ANCI, anche per la propria vocazione istituzionale di associazione dei comuni italiani, non poteva trovare terreno più fertile per la propria ricerca sul tema.
In secondo luogo, se si definisce l’innovazione sociale, non si può che provare a raccontare chi sono gli innovatori sociali. Se la Pubblica Amministrazione ha difficoltà nel rilevare i bisogni della propria collettività di riferimento, nell’analizzarli e nel dar loro risposta, ecco che entra in gioco l’innovatore: un singolo, un insieme di persone, un’entità giuridica che aiuta la PA a leggere la società, capirne le necessità e raccogliere i bisogni non soddisfatti. Ma l’innovatore non si pone soltanto a monte del processo, bensì anche a valle, rivestendo il ruolo di chi è anche capace di dare risposte concrete, sia all’interno della cornice normativa, sociale ed economica esistente, sia ripensandola.
Partendo quindi da una mappatura delle esperienze a livello locale, ANCI ha definito una classificazione degli innovatori: ci sono quelli che offrono direttamente servizi, altri che svolgono la funzione di “pensatoi” e sviluppano teorie e politiche pubbliche, altri ancora che creano reti fra i soggetti, connettendo chi pensa a chi agisce e facendo contaminare fra loro i diversi ecosistemi di innovazione.
RENA è uno di questi soggetti: il suo ruolo è quello di connettere i puntini dell’innovazione e creare una cornice di senso più ampia, che permetta di passare dalle singole pratiche al disegno di politiche pubbliche. Questo il motivo per cui è stata partner di ANCI nell’organizzazione dell’evento.
Infine, non da ultimo, l’obiettivo più ambizioso del rapporto: completare il lavoro svolto finora coinvolgendo le esperienze mappate nei Comuni, integrandole con delle nuove, e raccogliendo la sfida di passare dalle pratiche alle politiche, così da definire delle vere e proprie “istruzioni per l’uso” per le Pubbliche Amministrazioni.
Un primo passo è stato compiuto ieri a ForumPA insieme ad un centinaio di partecipanti, fra cui molte delle realtà citate nella ricerca. I 5 tavoli di lavoro, corrispondenti alle categorie del rapporto in cui ANCI ha collocato le diverse esperienze ritrovate sui territori (mangiare, lavorare, partecipare, abitare e muoversi) hanno cercato di ricavare dalle proprie pratiche delle linee guida per alcune proposte di policy, grazie all’ascolto reciproco ed ad un’intensa attività di brainstorming.
Da qui in avanti, il compito ad ANCI, RENA, ANG e a quanti vorranno partecipare, di continuare il lavoro iniziato, avendo bene in mente una cornice di senso condivisa: tutti noi, infatti, possiamo essere cittadini innovatori, rendendoci abilitatori di cambiamento delle nostre comunità e passando dalle nostre pratiche quotidiane a politiche di innovazione vere e proprie.
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