Innovazione
Undici imprese italiane esplorano il mercato tecnologico israeliano
C’è chi si occupa di soluzioni “ready” per l’industria e eco-tecnologie e progetta, costruisce impianti altamente innovativi, come GF-ELTI, oppure chi opera nel settore digital, media, mobile, on line advertising, internet e IP television, basando l’innovazione tecnologica sviluppata quale proprio punto di forza, come NatLive TV. Ma c’è anche uno spin-off dell’Università Sapienza di Roma, chiamato Wsense, con un team esperto in sistemi di monitoraggio e comunicazione con soluzioni pionieristiche brevettate in Internet di Underwater Things, oppure chi si concentra su big data, marketing e soluzioni innovative digitali come l’agenzia di comunicazione Creostudios. Sono solo alcune delle aziende italiane interessate ad esplorare il mercato tecnologico israeliano.
Israele è infatti da anni considerato lo stato più innovativo al mondo. Secondo le classifiche internazionali viene indicato al primo posto per startup pro-capite e per la creazione di brevetti con una percentuale sul Pil investito in ricerca e sviluppo pari al 4,1%. Inoltre, il Paese è rinomato per la sua forte capacità di attrarre capitali stranieri (circa il 47% contro una media europea del 9%): nel solo 2018 le startup israeliane hanno raccolto circa 6,1 miliardi di dollari. Le innovazioni in settori come l’agricoltura, la salute digitale, la fintech e la sicurezza informatica dimostrano chiaramente che Israele può essere il luogo ideale per creare e sviluppare soluzioni nuove.
Proprio per questo, undici imprese italiane sono partite per Israele per creare nuove sinergie tra le realtà tecnologiche presenti in nel paese attraverso diverse forme di partnership, sia finanziarie che tecnologiche. Le imprese, tra Tel Aviv e Gerusalemme, parteciperanno ad una serie di incontri con aziende innovative interessate a potenziali partnership e prenderanno parte all’OurCrowd Global Investor Summit 2019, l’evento internazionale organizzato dall’omonima piattaforma di equity crowdfunnding che dal suo lancio ha raccolto oltre 900 milioni di dollari a fronte di 170 investimenti in startup e 26 exit. Al summit, inoltre, è prevista la presenza di oltre 1.000 investitori internazionali, 550 multinazionali, in rappresentanza di oltre 120 Paesi e 460 venture capitalist. Le aziende avranno anche occasione di presentare il proprio business e incontrare potenziali partner e investitori, all’interno dell’Italian Pavilion.
La missione, intitolata Israel Innovation Tour, è un progetto a supporto delle imprese clienti della Divisione Banca dei Territori del Gruppo Intesa Sanpaolo ed è nata in collaborazione con la Camera di Commercio e Industria Israel-Italia.
«Nell’ottica di promuovere l’innovazione – afferma Mario Costantini, direttore generale di Intesa Sanpaolo Innovation Center -, riteniamo strategico facilitare la rete di scambi tra le imprese tecnologiche italiane e gli ecosistemi di innovazione più sviluppati nel mondo». «Attraverso la condivisione di asset e competenze si possono creare opportunità di business e di sviluppo che favoriscano le strategie di Open Innovation dei nostri clienti, specialmente in un mercato a forte vocazione tecnologica come quello israeliano», conclude Costantini.
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