Innovazione
Sette ecosistemi mediterranei dell’innovazione da conoscere
In un mondo sempre più innovativo, dove troneggia la Silicon Valley dei colossi GAFA ma dove si fanno largo le iper-innovative megalopoli asiatiche, il Mediterraneo può sembrare ai margini. Ed è vero che, rispetto ad altre porzioni del pianeta, la regione affacciata sulle rive del Mare Nostrum non brilla certo per investimenti pubblici in R&D, né per numero di startup. Le eccezioni tuttavia non mancano, dalla Catalogna a Israele startup nation! In questo post, dunque, sette ecosistemi dell’innovazione mediterranei che meritano di essere conosciuti
Barcellona, Spagna
Ebbene sì, non è solo la città più cool del Mediterraneo. Barcellona è anche la culla dell’ecosistema innovativo più dinamico dell’Europa meridionale, con oltre 1300 startup attive nell’industria 4.0, nelle scienze della vita, e nel digitale. Un ecosistema capace di attirare talenti dall’estero e che, secondo i dati del Barcelona & Catalonia Startup Hub, impiegherebbe quasi 14mila persone. Oggi nel capoluogo catalano hanno sede nomi stellari del mondo startup, come Glovo, LetGo e TravelPerk, ma le basi di questo vitale ecosistema sono state poste anni fa. Grazie ad ottimi atenei universitari e istituti di ricerca di fama mondiale, come il Barcelona Institute of Science and Technology, che abbraccia discipline che vanno dalle nanoscienze alla genomica, dalla fisica sperimentale alle energie rinnovabili. La bellezza di questa vibrante città, dotata di ottimi servizi e un’alta qualità della vita, sono un plus decisamente apprezzabile.
Tel Aviv, Israele
Epicentro della Silicon Wadi, Tel Aviv non ha certo bisogno di presentazioni quando si parla di innovazione. Multinazionali come Google, Intel o IBM hanno da tempo aperto qui grandi centri di ricerca, e in un’area metropolitana dove vivono 3 milioni e 800mila persone operano quasi 150 VC. Non a caso nel prestigioso ranking del Global Startup Ecosystem Report di quest’anno, Tel Aviv è il sesto miglior ecosistema al mondo per le startup, prima di altre stelle polari dell’innovazione mondiale, come Shanghai e Berlino. E se si esclude la California, Tel Aviv ha il più alto numero di startup pro capite del pianeta, ed è fortissima in settori come l’IA, i big data e la cybersecurity.
Lisbona, Portogallo
Mediterranea non per posizione geografica, ma per civiltà, colori, profumi e storia, Lisbona si sta trasformando in uno dei principali hub mediterranei di startup. Merito anche del suo straordinario melting pot culturale, che senz’altro favorisce la contaminazione di idee, saperi e progettualità. Le università di Lisbona sfornano orde di bravissimi ingegneri, e negli ultimi anni la città ha visto nascere un cospicuo numero di acceleratori, incubatori e centri per l’innovazione. Ad esempio Beta-i, le cui startup hanno raccolto oltre 60 milioni di euro in investimenti. E grazie all’appuntamento annuale del Web Summit, conferenza di riferimento nel mondo tech da 80mila presenze a edizione, Lisbona si è definitivamente conquistata il suo posto sulla mappa dell’innovazione globale.
Istanbul, Turchia
Questa metropoli da 15 milioni di abitanti dove l’età media è di 33 anni vanta una delle scene startup più dinamiche del Mediterraneo. Non per nulla la quattro giorni dello Startup Turkey, quest’anno, ha ricevuto oltre 100mila candidature da 135 paesi diversi. Le storie di successo abbondano, ne è un esempio Yemeksepeti. Nata a Istanbul nel 2000, questa piattaforma online per ordinare pasti take-away ha incassato un round di investimenti milionari dopo l’altro, finché nel 2015 è stata venduta alla tedesca Delivery Hero per quasi 600 milioni di dollari. Grazie alla sua posizione strategica, tra Medio Oriente, Asia ed Europa, e a università tecniche di peso come la Yildiz Technical University e l’Istanbul Technical University, la città più importante della Turchia è riuscita ad attirare acceleratori di fama mondiale, ad es. Endeavor, Founder Institute e Startupbootcamp. E in quella cittadella dell’innovazione che è il Teknopark Istanbul hanno sede 250 aziende di ricerca e sviluppo attive in settori che vanno dall’industria della difesa all’energia, passando per le scienze della vita.
Cagliari, Italia
Nel capoluogo sardo si sta sviluppando un ecosistema dell’innovazione vitale e dinamico, con spazi di co-working, contamination labs e incubatori. Le storie di successo non mancano: in fondo questa è la città natale di uno dei primissimi internet service provider italiani, Video On Line, e di una grande azienda come Tiscali. Ma anche di Sardex, il circuito di credito commerciale dotato di moneta propria con un giro d’affari che aumenta di anno in anno. Delle 177 startup attive in Sardegna alla fine dell’anno scorso, ad esempio, 100 erano insediate nella città metropolitana di Cagliari. Senza contare la qualità della vita, che nell’isola della fregola e delle panadas, dove i paesaggi sono un regalo per gli occhi e per la mente, è un asset prezioso.
Sophia-Antipolis, Francia
Nella splendida regione francese Provenza-Alpi-Costa Azzurra, non brillano solo il cielo e il mare. Sophia-Antipolis è un gioiello, un parco tecnologico lanciato nel 1969 con l’obiettivo di “facilitare lo scambio e le riflessioni a lungo termine” nella scienza, nell’industria e nella cultura, a livello francese e internazionale. Missione compiuta, viene da dire: oggi Sophia Antipolis vanta 2.230 aziende, 4mila ricercatori, 5mila studenti e talenti giunti da una sessantina di nazioni diverse. Qui hanno sede startup in portentoso sviluppo, e centri di ricerca di colossi come Samsung, Air France, Nvidia e Toyota. Un dato però spicca su tutti: in questo parco tecnologico immerso fra gli alberi, a pochi chilometri dal mare, si creano una media di 800 posti di lavoro l’anno. Il segreto di un tale successo? La prossimità fra centri di ricerca, alta formazione e industria, in un ambiente di grande bellezza, e con un’ottima qualità della vita.
Genova, Italia
Inutile girarci intorno: con la chiusura delle grandi industrie fra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, Genova se l’è vista brutta. Oggi però la Zena si sta reinventando e, anche grazie a delle politiche pubbliche lungimiranti, sta puntando su ricerca, tecnologia e innovazione. La sua provincia vanta quasi 140 startup, un’ottima università, e un centro di ricerca del calibro dell’Istituto Italiano di Tecnologia. L’IIT da solo vanta circa 800 brevetti attivi e una ventina di startup già avviate, impiega quasi 1700 persone e riesce ad attrarre talenti da decine di paesi, tanto che la metà dei suoi ricercatori viene dall’estero. I suoi punti di forza sono i nanomateriali, il lifetech, la robotica e le scienze computazionali, e ospita laboratori congiunti con multinazionali come Nissan, Nikon e IBM.
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