Innovazione

Quaranta startup italiane a Berlino. Montagnese (ISP): «Aiutiamole a crescere»

14 Giugno 2018

«Far crescere il numero e la dimensione delle startup in Italia». È questo l’obiettivo dell’Innovation center di Intesa Sanpaolo, nelle parole del presidente Maurizio Montagnese (nella foto in alto) che, a Berlino per la quarta edizione di Smau-Italy Restarts UP, ha spiegato all’Ansa prospettive e difficoltà di questa missione. All’apertura della fiera, sostenuta dall’ICE e da Smau, sono presenti 40 startup italiane per creare nuove connessioni con l’ecosistema dell’innovazione tedesco. Il modello è quello dell’open innovation: favorire l’incontro e lo scambio con imprese tedesche aperte all’innovazione proveniente dall’esterno e fortemente interessate ad entrare in contatto con l’innovazione Made in Italy e con realtà, come incubatori e acceleratori dell’innovazione, che svolgono un ruolo di “ponte” tra le startup e le imprese mature che hanno sede a Berlino.

Fra le start up presenti si segnalano Hear Me Well, progetto nato all’interno della Apple Developer Academy,
che consiste in un’app a che trasforma il proprio telefonino in un apparecchio acustico; Tolemaica, startup che presenta OwnClick, un servizio di datacertazione delle foto dei propri iscritti in modo semplice, veloce ed economico; Youbiquo, che progetta e realizza dispositivi di elettronica indossabile connessi in rete, per facilitare l’attuazione di operazioni specializzate con supporto remoto. E ancora: Alpha-Cyber, startup che si occupa di IOT, Blockchain, Cyber security e in particolare a Berlino si presenta con un’applicazione che permette di mettere in contatto i vari sistemi di pagamento posteggi delle varie città; IDEGO, startup che si occupa della creazione e dello sviluppo di software di realtà virtuale da applicare nei campi medico, educativo e di formazione aziendale; Park Smart, startup che ha sviluppato una tecnologia in grado di monitorare l’occupazione dei parcheggi con un software intelligente di visione artificiale.

«Oggi al Mise ci sono 9mila startup registrate. In Gran Bretagna ce ne sono 600mila, più o meno come quelle della Germania. È chiaro che di spazio per crescere quindi ce n’è». Secondo Montagnese, «l’intelligenza e la creatività ci sono, abbiamo delle eccellenze che non hanno nulla da invidiare a realtà internazionali». Il problema è semmai aiutare le nostre startup nella scalata su dimensioni internazionali vere: «Rispetto alla Germania, il Paese porta avanti in questo senso tre-quattro startup all’anno contro 65-75 della Germania».

A oggi Intesa Sanpaolo ha avviato diverse iniziative a sostegno delle startup attraverso il suo Innovation Center. In particolare, è stato lanciato il programma Startup Initiative, che ha lo scopo di selezionare le migliori startup per prepararle al confronto con il mercato e aiutarle a entrare in contatto con potenziali investitori e partner industriali, Neva Finventures, attraverso la quale la banca interviene nel campo del fintech, oltre ad avere stretto una partnership con OurCrowd, piattaforma israeliana di venture capital, leader mondiale nel “crowdfunding” per le imprese innovative.

Anche se negli ultimi anni è cresciuta la sensibilità della politica sul settore, a cominciare dall’esecutivo Monti, con la famosa legge Passera, Montagnese insiste sull’importanza di non far mancare il sostegno all’innovazione: «È fondamentale solo per le aziende – conclude il banchiere – ma anche per le startup. Ci aspettiamo di continuare con gli stessi interlocutori istituzionali come fatto finora».

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