Innovazione

Neva SGR, Venture Capital di Intesa, prepara nuovo fondo e investe in biotech

14 Settembre 2022

Neva SGR, società del gruppo Intesa Sanpaolo dedicata al Venture Capital, sta preparando per il 2024 un nuovo Fondo che punta a raccogliere fino a 500 milioni. Intanto, ha chiuso con successo la raccolta del Fondo Neva First di 250 milioni di euro, dedicato agli investimenti in aziende altamente innovative in tutto il mondo.

I risultati raggiunti e i progetti per il futuro sono stati illustrati dal ceo Mario Costantini e dal presidente Luca Remmert nel corso dell’evento alle Officine Grandi Riparazioni di Torino, al quale partecipano oltre 500 persone: venture capitalist, investitori istituzionali, esperti, imprenditori e start-up da tutta Italia e da altri paesi, in particolare Stati Uniti e Israele.

Da agosto 2020 a oggi Neva SGR ha investito in ventisei società per un totale allocato di circa 150 milioni di euro, lanciando due fondi: Neva First e Neva First Italia.

«Neva SGR è nata per investire in Venture Capital. Come dice l’espressione in lingua inglese, raccoglie e investe un tipo di capitale che non disdegna l’avventura, e che anzi si dirige intenzionalmente verso iniziative sfidanti, che promettono rendimenti più elevati. I fondi di Venture Capital sono tipicamente fondi chiusi, con target, tempi e programmi di investimento e di rientro ben definiti. Vengono considerati adatti a investitori qualificati, perché incorporano un coefficiente di rischio legato alla variabilità dei risultati dei singoli investimenti, ma il loro rendimento medio è ben più elevato di quello degli investimenti considerati a basso rischio. Per Intesa Sanpaolo, che gestisce circa 1,2 trilioni di euro di risparmi, mettere a disposizione del mercato, degli operatori di wealth management, una modalità di investimento più remunerativa è un obiettivo che ha valore di per sé, in quanto promette una migliore remunerazione dei risparmi», ha spiegato Gian Maria Gross-Pietro, presidente di Intesa, in apertura dell’evento torinese.

Ma l’obiettivo del gruppo e del consigliere delegato Carlo Messina non era solo questo. L’iniziativa è stata infatti realizzata attraverso l’Innovation Center, nel grattacielo di Corso Inghilterra, a Torino. «In collaborazione con le migliori Università e con Centri di Ricerca in tutto il mondo, – ha continuato Gross-Pietro – l’Innovation Center ha un duplice ruolo: è un’antenna che capta le idee e le innovazioni più interessanti ed è un centro di realizzazione di innovazioni per la banca, per i suoi clienti e per i territori in cui operiamo. Dall’applicazione di queste innovazioni nasceranno posti di lavoro più soddisfacenti, ma anche soluzioni ai problemi dell’umanità: affrontare il cambiamento climatico, sviluppare fonti di energia sostenibili e abbondanti, proteggere l’ambiente e la biodiversità sono traguardi realizzabili nel tempo, a condizione di lavorarci da subito. Questo è l’obiettivo che Intesa Sanpaolo persegue, tramite l’Innovation Center e il suo investimento in Neva Sgr, che ha già lanciato due fondi, Neva First e Neva First Italia».

«La risposta del mercato è stata positiva, le sottoscrizioni sono affluite positivamente. E positivi sono anche i risultati che stiamo raccogliendo dagli investimenti già fatti, che ci incoraggiano e ci fanno pensare che questo sia soltanto un inizio. È stato detto che per salire una lunga scala, il momento più difficile è salire il primo gradino: fatto quello, gli altri seguiranno più facilmente, fino alle stelle. Noi siamo già oltre il primo gradino e intendiamo proseguire con slancio», ha concluso il presidente.

Neva SGR ha anche annunciato che, attraverso il Neva First, ha effettato un investimento in Tr1X, società biotech statunitense che studia e sviluppa cure per malattie autoimmuni e infiammatorie attraverso l’ingegnerizzazione di cellule T. Grazie alle risorse provenienti dal round di raccolta, a cui hanno partecipato anche altri venture capitalist internazionali, Tr1X inizierà il processo di approvazione di nuovi farmaci presso la US Food & Drug Administration, con l’obiettivo di poter somministrare la prima dose sperimentale clinica nel 2023. L’obiettivo è sviluppare un singolo trattamento in grado di debellare le malattie autoimmuni e infiammatorie, ristabilendo l’equilibrio fisiologico del sistema immunitario dei pazienti.

«Tr1X è l’esempio di come i ricercatori italiani, grazie alla loro preparazione, possono contribuire a rivoluzionare l’industria farmaceutica e a cambiare in meglio il futuro delle nostre vite» ha affermato Mario Costantini, amministratore delegato e direttore generale di Neva Sgr. «Siamo orgogliosi di partecipare a questa grande sfida, insieme a investitori internazionali leader nella Life Science e di avere Tr1X tra le società del nostro portfolio. Da agosto 2020 abbiamo investito in 26 società altamente innovative. Continueremo a puntare sulla Life Science, uno dei settori in cui il nostro Paese eccelle a livello globale».

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