Innovazione
Neuromarketing: frontiere sconfinate (e preoccupanti) per la protezione dei dati
Il cervello, i pensieri non espressi sono stati a lungo considerati l’unica, ultima, vera sfera della riservatezza. Questo limite – apparentemente invalicabile – si è sgretolato fondamentalmente perché le neuroscienze e le neurotecnologie hanno fatto progressi tali da rendere possibile la lettura e in alcuni casi, addirittura, la sovrascrittura cioè la modifica del pensiero espresso. Neurodati e privacy sono stati al centro della terza puntata di “Privacy Today. Un caffè con Guido Scorza” il format dedicato ai temi della privacy ideato da ESSE-CI Centro Studi, il centro studi nato nell’ambito delle attività di terza missione dello studio legale ESSE-CI Avvocati di Modena e che dal 2024 è entrato all’interno delle attività del think tank Dialoghi.
Durante la diretta Guido Scorza, avvocato, giornalista e professore a contratto di diritto delle nuove tecnologie e privacy, attualmente componente del Collegio del Garante per la protezione dei Dati Personali (GPDP), ha spiegato che l’orizzonte che si riesce a scorgere, parlando di questi temi è molto breve: “Provare a guardare a 2 o 3 anni è già guardare molto lontano” ha detto Scorza dialogando con Vittorio Colomba, avvocato, esperto di diritto delle nuove tecnologie e fondatore di ESSE-CI Avvocati.
Davanti a noi, ha spiegato Scorza frontiere sconfinate ed anche preoccupanti per quanto riguarda il neuromarketing cioè la capacità di desumere da condotte note desideri ignoti degli utenti e dei consumatori e la sorveglianza di massa. Nel dialogo tra Scorza e Colomba emerge anche il ruolo delle autorità tra perimetri da delineare e l’elaborazione di nuovi diritti.
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