Innovazione

La digital transformation: non un obbligo, ma una responsabilità

13 Maggio 2018

Affrontare la trasformazione digitale per un’azienda oggi non è un obbligo nè deve essere una moda: è piuttosto una responsabilità. Nei confronti di quanto si è costruito e di chi vi opera.

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Proprio per questo motivo, è necessario approcciare il cambiamento in chiave strategica e non (solo) tattica, non partendo dalla fine – sponsorizzando un post o creando un sito-vetrina – ma ponendosi il problema di quali siano le “buyer personas” da raggiungere, gli obiettivi da porsi, le risorse da coinvolgere e le metriche da tenere sotto controllo.

Che fare?

A mio avviso, vi sono tre vie per affrontare la definizione di un piano di marketing digitale:

* La “via dall’alto”;
* La “via dal basso”;
* La “via di lato”.

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La “via dall’alto” ha il compito di mettere in sequenza i “micro-momenti” con i quali gli utenti a cui ci si intende rivolgere assumeranno informazioni e prenderanno decisioni così da mappare gli ambienti digitali da attivare grazie ai quali progressivamente:

* accrescere la brand awareness e la fiducia nei confronti del brand;
* aumentarne la consideration ovvero la capacità di essere valutato al prodursi di un bisogno;
* generare conversioni (acquisti, richieste di contatto, visite al punto vendita, …);
* favorire la fedeltà e il passaparola.

La “via dal basso”, tipica dei siti e-commerce e di chi gestisce un modello di business online, si avvale di un approccio empirico e guarda ai rendimenti delle azioni di web marketing condotte per ottimizzarle via via grazie all’ottimizzazione delle campagne e delle landing page.

La “via di lato” infine prova a porsi un sentiero di miglioramento della propria presenza online analizzando i competitor e servendosi dei tanti strumenti di osservazione degli stessi per individuarne i rendimento.

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È difficile dire quale sia la via migliore anche se il primo approccio è suggeribile per modelli di business tradizionali mentre i due successivi sono tipici delle digital companies: probabilmente la strada migliore è scegliere uno dei percorsi facendo sì che gli altri due siano fattori di verifica – o di falsificazione – e di costante monitoraggio e sprone all’ottimizzazione.

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