Innovazione
Inaugurata in Marocco la centrale solare più grande del mondo
Re Mohammed VI ha inaugurato ieri quella che diventerà la più grande centrale elettrica ad energia solare del mondo. È in costruzione a Ouarzazate, città marocchina all’estremità occidentale del deserto del Sahara, dove questo si ferma contro i monti dell’Atlante.
Non è una centrale a pannelli fotovoltaici, i pannelli solari che siamo abituati a vedere anche noi sui tetti degli edifici o in alcune valli particolarmente soleggiate. L’impianto si basa su una nuova tecnologia che sfrutta grandi specchi concavi che seguono – come girasoli – il nostro sole durante il giorno e concentrano la luce su un tubo sospeso dentro il quale scorre uno olio sintetico che viene così scaldato.
L’olio nei tubi raggiunge una temperatura di quasi 400° C e poi, una volta arrivato nella centrale vera e propria, è utilizzato per:
- Creare vapore ed alimentare le turbine che generano elettricità;
- Scaldare, fino a sciogliere, enormi quantità di sale (del tutto simile al nostro sale da tavola).
Il calore immagazzinato dal sale durante il giorno è utilizzato per produrre vapore e alimentare le turbine anche durante le ore di buio. L’impianto è al momento in grado di “conservare” attraverso il sale l’energia prodotta in circa 3 ore di attività diurna, e quindi di rimanere in funzione per più ore rispetto a quelle quotidiane di luce.
Quello che colpisce della nuova centrale sono le dimensioni. Le tre sezioni della struttura (Noor 1,2 e 3) si estenderanno infatti, una volta terminati i lavori, su un’area di oltre 24 km quadrati: una superficie superiore a quella della capitale Rabat.
Al momento produce circa 160 MegaWatt di elettricità, ma una volta finito ne produrrà quasi 600, abbastanza per alimentare case, uffici e fabbriche di oltre 1 milione di persone.
La centrale rientra nel programma con cui il Marocco punta ad arrivare entro il 2030 a generare il 42% dell’elettricità che consuma da fonti rinnovabili (un mix di eolico, idrico e solare). Visti gli ultimi traguardi raggiunti gli esperti si aspettano che il Marocco si impegni, forse già alla prossima conferenza ONU sul clima, a raggiungere addirittura il 52%. Per il gusto di fare un paragone, il Regno Unito, nazione molto più ricca del Marocco, si è data come obiettivo il 30%.
Fino ad ora nell’impianto sono stati investiti $3.9 miliardi, di cui circa 1 miliardo arrivato da una banca d’affari tedesca e 400 milioni dalla World Bank. Inizialmente l’elettricità prodotta doveva essere destinata all’Europa, ma poi sono cambiate le carte in tavola e per il momento rimarrà in Marocco contribuendo a diminuire la dipendenza da energia importata. Al momento il Marocco importa oltre il 90% dell’elettricità che consuma.
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