Innovazione
Il Centro Studi Tim: “Col 5G 400 miliardi di Pil in più nei prossimi vent’anni”
Viviamo in una nuova era, quella della connessione costante, sempre e comunque. Il 5G sta cambiando e continuerà a cambiare diverse cose, perché internet sarà forse sempre di più alla portata di tutti e renderà possibili tutte le tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale e la blockchain. Ma soprattutto, il 5G, di acronimo di 5th (Fifth) Generation e tecnologia che permette prestazioni e velocità di connessione alta, genererà un contributo positivo sul PIL italiano di 393 miliardi di euro entro il 2040.
Ad affermarlo è il Centro Studi di Tim che ha redatto un interessante rapporto, presentato stamattina, dal titolo “Smart Italy 5G – I benefici del 5G per l’economia italiana“. Le stime, riportate nello studio, sono basate sull’applicazione del modello econometrico della GSMA e di Frontiers Economics e seguono il criterio di determinazione dei benefici 5G elaborato dalla Commissione Europea.
In particolare, nel periodo 2021-2040, 160 miliardi saranno generati dai servizi per le persone e i restanti 233 miliardi dai servizi realizzati con l’Internet of Things. Quanto al decennio in corso 2020-2030, il contributo sarà di circa 78 miliardi.
L’impatto del 5G sul PIL è rilevante perché la sua diffusione produrrà vantaggi in tutti i settori economici in cui sarà applicato, abilitando nuove classi di servizio nei più svariati ambiti industriali e verticali.
Si consideri che il peso della mobile Economy è aumentato negli ultimi 20anni. In particolare, i benefici economici portati dalle tecnologie mobili hanno un peso superiore nelle economie emergenti (in media 4,3% del PIL), anche se rimangono più alti a livello assoluto nelle economie sviluppate. Il settore delle telecomunicazioni è pertanto di fondamentale importanza per le economie mondiali.
Ad oggi, la tecnologia 5G è commercializzata in 25 Paesi dell’Unione Europea su 273. L’Italia è uno dei primi ad aver acceso le antenne nel corso dell’estate del 2019. Velocità di trasmissione, risposte in tempo reale (latenza), utilizzo in mobilità ed elevato numero di dispositivi connessi (densità) sono le caratteristiche principali. Con il 5G è possibile scaricare dati ad una velocità di trasmissione fino a 10 volte superiore al 4G (20 Gbps, a fronte di 2 Gbps del 4G). Anche i tempi di
risposta (latenza) sono particolarmente ridotti, passando da 10-50 millisecondi del 4G ad 1-4 millisecondi del 5G, aumentando in tal modo l’interattività, fino a 10 volte. La densità di oggetti connessi potrà arrivare fino a 1 milione di dispositivi per chilometro quadrato, ovvero un numero 10 volte superiore rispetto alla tecnologia 4G. Altro aspetto rilevante è la sicurezza del dato, grazie a protocolli evoluti che consentono una migliore autenticazione dell’utente e una crittografia più robusta rispetto al 4G. Il 5G raggiunge infine una maggiore efficienza energetica, legata ai sistemi di risparmio adottati nei siti radiomobili che garantiscono un minore consumo di energia nei momenti di minor utilizzo della rete.
Il 5G offrirà, inoltre, una grande opportunità per la trasformazione digitale della sanità. Rileva il rapporto che l’introduzione del 5G permetterà al Paese di conseguire benefici economici di circa 1 miliardo di euro l’anno a partire dal 2025, di cui 150 milioni di contenimento costi per prevenzione, 790 milioni di risparmi sul monitoraggio clinico, 32 milioni di risparmi sulle polizze e circa 4 milioni di maggiore efficienza ed efficacia nelle spese di ricerca e sviluppo farmaceutico.
Secondo un sondaggio realizzato nel 2020 da SWG per Operazione Risorgimento Digitale, peraltro, il 65,9% degli italiani ritiene che la diffusione del 5G potrà incrementare l’uso dello smart watch e degli altri dispositivi indossabili, che possono fornire un valido supporto per la prevenzione e il monitoraggio degli stili di vita attraverso il rilevamento dei dati biometrici, in particolare nella fascia d’età oltre i 55 anni (76,4% del campione).
Guardando al manifatturiero, secondo l’analisi, il 5G nella filiera della manifattura italiana incrementerà la produttività del settore fino al 1% l’anno, generando una crescita del valore aggiunto fino a 2,5 miliardi l’anno a partire dal 2025. Il 70% delle aziende manifatturiere valuta infatti positivamente l’introduzione del 5G nei processi produttivi. La diffusione della tecnologia nell’industria manifatturiera abiliterà nuove soluzioni di smart manufacturing tra cui sistemi industriali di automazione e controllo (ad esempio il controllo da remoto di Robot e veicoli a guida autonoma), sistemi di pianificazione e progettazione che simulano processi industriali o a supporto del training (virtual manufacturing, e-learning), applicazioni per la raccolta e il monitoraggio dei dati (Data Sensor come smart sensor, product monitoring, videosorveglianza), tecnologie di manufacturing e raccolta dati prodotti (Supply Chain come tracciamento dei prodotti nella catena del valore, stampanti 3D).
Il beneficio però riguarderà anche l’ambiente. Sarà possibile monitorare meglio il ciclo di generazione e raccolta dei rifiuti: il 5G ne ridurrà la produzione infatti dell’1%, con un risparmio economico di circa 106 milioni l’anno dal 2025.
Nel settore automotive il 5G produrrà invece benefici complessivi di circa 3,2 miliardi di euro l’anno a partire dal 2025. In particolare, l’introduzione del 5G permetterà sia di migliorare i processi produttivi, potenziando l’automazione delle fabbriche, sia di arricchire la dotazione delle auto circolanti con connessioni più potenti e distribuite, abilitando nuovi scenari d’uso come l’auto a guida autonoma o guidata da remoto, e migliorando scenari già presenti come l’intrattenimento multimediale a bordo. Il beneficio economico per i costruttori in Italia sarà di circa 920 milioni di euro l’anno dal 2025. I risparmi economici per l’industria italiana ammonteranno a circa 222 milioni di euro l’anno dal 2025. Per gli utilizzatori di auto connesse, invece, i risparmi energetici stimabili complessivamente ammonteranno a circa 1 miliardo di euro l’anno.
Nell’ambito dei progetti Smart City e Mobility, anche le amministrazioni possono beneficiare delle potenzialità del 5G, ad esempio accedendo ai dati aggregati, trasmessi dai sensori sulle auto connesse e dai siti fissi e mobili utilizzati per monitorare la densità del traffico e determinare la velocità media sulle strade. Ciò consente di ottimizzare la gestione del flusso automobilistico (regolando i semafori) e, nel lungo periodo, di incrementare il livello di sicurezza sulle strade con benefici complessivi di circa 986 milioni di euro l’anno a partire dal 2025.
Nel settore della logistica e dei trasporti, invece, sono attesi 500 milioni di euro nel 2025 e circa un miliardo di euro nel 2030.Il Centro Studi TIM ha identificato per il settore due scenari: il primo è quello relativo all’operatività del business che deriva dal recupero di inefficienze nella gestione della rete logistica (mezzi e magazzini) stimato in un range tra i 200 e i 360 milioni di euro l’anno a regime. Questo beneficio è legato alla disponibilità di dati su gran parte del network di stoccaggio e distribuzione; pertanto, considerati i tempi per la diffusione capillare della copertura 5G e dei dispositivi 5G a bordo è previsto un triennio (2021-2023) di transizione. Il secondo scenario deriva dalla disponibilità di dati sullo stato del veicolo, un aspetto economicamente rilevante perché il fermo macchina è un costo importante in ambito logistico. La disponibilità di serie storiche importanti e continuative di dati consentirà inoltre di individuare trend e stagionalità e in prospettiva di implementare una miglior organizzazione delle attività. Questi aspetti si traducono in un beneficio strategico, proporzionale al numero di mezzi che saranno equipaggiati con tecnologia 5G. In generale, nel settore della logistica e dei trasporti l’introduzione del 5G potenzierà casi d’uso esistenti abilitandone ulteriori, come i nuovi mezzi di trasporti tra cui droni e veicoli a guida autonoma, diagnostica remota e manutenzione predittiva, microgestione di magazzini tramite sensori distribuiti, automazione delle aree portuali e degli interporti.
Quanto al mondo dell’energia, il 5G può plasmare nuovi scenari anche nel settore delle utilities, da sempre strategiche per il nostro Paese, in considerazione del contributo diretto al PIL, la gestione dei servizi essenziali e la transizione energetica verso la sostenibilità. I benefici derivano dalla maggiore diffusione di contatori intelligenti, supportati dalla funzionalità che forniscono informazioni e dati di uso sui consumi dei clienti in tempo reale. Le stime indicano che i benefici strategici per elettricità e gas legati agli smart meter, porteranno un vantaggio annuo complessivo di oltre 160 milioni dal 2025. I risparmi operativi legati al 5G, inoltre, sono stimati in Italia a circa 580 milioni di euro l’anno dal 2025. L’implementazione del sistema di smart metering 5G su tutta la catena di gestione delle risorse idriche può portare le perdite al limite fisiologico (10%), con oltre 700 milioni di euro annuo di beneficio annuale per la filiera. Per quanto riguarda i consumatori finali, la comunicazione dei dati in tempo reale consentirà di acquisire una maggiore consapevolezza dei propri consumi, che può portare ad un risparmio energetico di circa il 10% per quanto riguarda energia elettrica e gas, con un beneficio complessivo di 620 milioni di euro annui in Italia dal 2025.
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