Innovazione

Il Bitcoin è il messaggio

23 Ottobre 2017

IDeal inaugura una serie di articoli di approfondimento sul tema delle valute digitali.

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Attualmente esistono più di 900 tipi diversi di valute digitali , ma la più importante è il bitcoin (con la b minuscola per indicare la moneta). Introdotto nel 2009 da Satoshi Nakamoto, la tecnologia Bitcoin (b maiuscola) ha rivoluzionato irrimediabilmente il panorama dello scambio di denaro digitale, sostituendo l’autorità delle banche con il protocollo, il quale elimina del tutto la necessità di un intermediario, sia esso una banca, uno Stato o un sistema di pagamento privato. Nell’ultimo anno, l’interesse e gli investimenti sui bitcoin e sulla tecnologia retrostante sono cresciuti esponenzialmente e il loro prezzo è passato da poche centinaia di euro a diverse migliaia in pochi mesi.

In Italia c’è sempre una certa inerzia nell’adozione e diffusione delle nuove tecnologie. Parafrasando Max Planck, da noi una nuova tecnologia non trionfa quando convince e illumina i suoi avversari, ma piuttosto quando essi scompaiono e arriva una nuova generazione, familiare con essa. L’avvento di Internet ha comunque cambiato drasticamente il nostro modo di pensare e vivere: in pochi anni la nostra società ha subito una rapida evoluzione dovuta alla velocità con cui è possibile scambiare informazioni attraverso la rete. Condividiamo scorci della nostra vita istantaneamente e a costi irrisori con persone a noi care o perfetti sconosciuti, indipendentemente dalla loro posizione geografica o dal momento della giornata. Si stima che nel 2020 il numero di dispositivi elettronici connessi alla rete nel mondo crescerà allo straordinario numero di diverse trilioni di unità, che trasmettendo ininterrottamente milioni di terabyte di dati getteranno le basi per la creazione di un ambiente senza soluzione di continuità tra mondo reale e virtuale. Le parole chiave di questo periodo storico sono Industria 4.0, Internet delle cose, Big data, Cloud computing. La generazione Bitcoin è quella cresciuta in un mondo sempre connesso ad internet, sempre alla ricerca dell’informazione più aggiornata nel minor tempo possibile.

Eppure quando si parla di trasferimento di denaro la situazione cambia drasticamente: servono giorni per ricevere la conferma del trasferimento, i costi delle commissioni sono altissimi e i diversi sistemi di pagamento spesso non sono compatibili tra di loro. Anche il pagamento online attraverso carte di credito è una soluzione che rivela diverse criticità: i nostri dati sensibili devono essere comunicati attraverso canali poco sicuri e memorizzati sulle piattaforme dei negozi online lasciando spazio a numerosi tipi di truffe. Dal punto di vista prettamente informatico, una transazione monetaria è assimilabile all’invio di un messaggio di testo tra due persone attraverso una qualsiasi applicazione di messaggistica: esiste un mittente, un destinatario, un numero che rappresenta la cifra da inviare, la data, l’orario ed un eventuale messaggio. In pratica, pochi byte di memoria che possono essere trasmessi a costi e tempi nulli. Il messaggio di testo, però, può essere considerato una transazione monetaria valida a tutti gli effetti solo al verificarsi di due condizioni. Prima, bisogna fare in modo che il denaro possa essere speso esclusivamente dal mittente, che deve essere universalmente identificabile. La seconda condizione consiste nell’assicurarsi che il mittente possa spendere solo la somma di denaro indicata nella transazione, evitando che avvenga quello che in gergo si chiama double spending, ossia l’aumento infinito del capitale dovuto alla clonazione del denaro digitale. Esistono enti centrali privati e pubblici (banche, Paypal, ecc.) che si occupano di verificare continuamente che queste condizioni vengano soddisfatte per ogni transazione digitale e di proteggere da alterazioni fraudolente l’elenco di tutti gli scambi di denaro. Ciò avviene, però, al prezzo di aumentare i tempi e i costi necessari per lo svolgimento delle operazioni. Questo paradigma, mutuato dal sistema che gestisce gli scambi di moneta nel mondo reale, non è altro che l’ennesimo esempio di come la nostra cultura ufficiale tenti di costringere i nuovi mezzi di comunicazione a svolgere le funzioni dei vecchi, limitandone sensibilmente gli sviluppi e le applicazioni.

Il Bitcoin è un sistema per il trasferimento di denaro completamente trasparente, veloce e soprattutto decentralizzato. Potete farvene un’idea pensando ai vostri file su Dropbox: sapete come trovarli ma non sapete esattamente su quale computer si trovano. Ed effettivamente non è importante saperlo, perché il file in realtà è delocalizzato ed esiste come copia multipla in una rete di computer, chiamata cloud. Alla base del Bitcoin, c’è un registro pubblico di tutte le transazioni chiamato blockchain (blocchi incatenati). Ogni computer della rete Bitcoin conserva una copia della blockchain. Ogni 10 minuti circa, un certo numero di transazioni vengono verificate dalla rete ed impacchettate in un nuovo blocco, insieme ad un numero, chiamato hash, che rappresenta un riepilogo matematico dell’ultimo blocco aggiunto alla catena. La natura decentralizzata della blockchain rende praticamente impossibile la sua alterazione, perché richiederebbe la sua modifica in ogni computer della rete Bitcoin. Inoltre il sistema stesso tende ad ignorare quei computer della rete che propongono una versione della blockchain diversa da quella comunemente accettata.

È proprio la possibilità di poter disporre di un metodo di scambio di denaro sicuro, istantaneo, libero dal controllo da parte di enti centrali e che sfrutti appieno tutte le possibilità offerte dal mondo digitale ha portato spontaneamente allo sviluppo di questa nuova classe di monete digitali, le quali costituiscono il punto di incontro tra economia, crittografia, teoria dei giochi e calcolo distribuito. Le monete digitali sono anche figlie del generale clima di delusione causato dalla grande crisi finanziaria del 2008 che ha portato le persone ad essere diffidenti nei confronti delle grandi società finanziarie e dei governi che avrebbero dovuto regolamentarle. Nonostante lo scetticismo iniziale, sempre più enti finanziari si stanno preparando per accogliere la tecnologia Bitcoin, che nel frattempo si sta espandendo in settori diversi da quello delle transazioni monetarie. Nei prossimi articoli approfondiremo meglio il panorama dei bitcoin, delle valute digitali, della blockchain e delle possibilità economiche che ne derivano e le loro implicazioni.

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Andrea Bellacicca

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