Innovazione

Fondazione Ricerca e Imprenditorialità, cinque idee per lo sviluppo del Sud

22 Marzo 2021

Cinque idee per un nuovo sviluppo del e nel Mezzogiorno. Le ha presentate la Fondazione Ricerca e Imprenditorialità in occasione dell’iniziativa “SUD – Progetti per ripartire”, voluta dalla ministra Mara Carfagna per ascoltare istituzioni, esperti e proposte di cittadini in preparazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e dell’accordo di partenariato sui fondi europei 2021-2027, che si terrà domani e il 24 marzo. Si tratta di cinque idee che hanno l’obiettivo di offrire un contributo per un nuovo sviluppo del Sud del paese affinché il piano Next Generation Europe possa costituire l’opportunità per valorizzare il ruolo e le specificità dell’economia meridionale.

Abbiamo bisogno che il Pil cresca soprattutto in questo momento storico, per questo lo sviluppo del Sud deve rappresentare un ruolo trainante per l’intera economia nazionale, con una strategia più ambiziosa di crescita industriale, riportando attenzione al divario esistente con il resto del paese. Secondo la Fondazione però deve cambiare la prospettiva e bisogna spingere su una rivoluzione industriale 4.0, puntando all’attivazione di poli di innovazione e di imprenditorialità, ma anche sulla nuova centralità geopolitica del Mezzogiorno nel Mediterraneo.

Bisogna, inoltre, “rileggere il Mezzogiorno”, facendo dell’high-tech la “leva primaria per la crescita, già presente sul territorio con alcune grandi imprese”. E si fa riferimento in particolare a “sei poli tecnologici di rilevanza nazionale” che sono collocati proprio al Sud, “che sta esprimendo una promettente vitalità in fatto di tasso di natalità di startup, comparabile al resto dell’Italia”.

La Fondazione come terza idea individua l’obiettivo di trattenere le risorse umane di qualità: 132mila laureati sono partiti dal Mezzogiorno nel periodo 2012-2018 verso l’estero ed altre regioni italiane. Nel solo 2018 sono partiti oltre 20mila giovani, in aumento rispetto agli anni precedenti.

La nuova imprenditorialità tecnologica, peraltro, è una risorsa, anch’essa già presente, da rafforzare con l’interazione con le grandi imprese locali e il trasferimento tecnologico. Al Sud piccole imprese high-tech nascono numerose, ma non sopravvivono. La sfida deve essere quella di favorire l’alleanza tra grandi-medie imprese e startup tecnologiche, che costituisce una peculiare caratteristica del capitalismo contemporaneo.

Infine, come quinto e ultimo spunto, viene segnalato che “un ruolo determinante oggi deve essere svolto dall’università, sia attraverso la formazione delle risorse umane che attraverso la ricerca, il trasferimento tecnologico e la promozione della imprenditorialità”. “La sfida – sostiene la Fondazione Ricerca e Imprenditorialità – sta nel realizzare la convergenza tra ricerca di base (la cui importanza dev’essere riaffermata), ricerca mission-oriented e creazione di spin-off della ricerca. Il nuovo dinamismo delle università del Sud e la qualità dei risultati raggiunti costituiscono un segnale di grande rilevanza”.

Questo è bene evidenziato – si sottolinea – “dalle iniziative già svolte e quelle in corso, condotte dalla Fondazione R&I – dove sono presenti tra gli altri come soci fondatori Intesa Sanpaolo e Leonardo – in collaborazione sinergica con le otto principali Università delle Regioni Campania e Puglia”.

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