Innovazione
Enea Tech, 500 milioni concretizzare l’innovazione Made in Italy
Investimenti da 200 mila euro a 15 milioni. Destinatarie start up, imprese innovative, spin-off e spin-out, micro imprese e pmi italiane. Con l’obiettivo di fondo di accelerare lo studio, la progettazione e l’impiego di tecnologie innovative e di riportare sul territorio nazionale non solo persone con competenze elevate, ma anche imprenditori che attualmente operano all’estero e fare delle rispettive esperienze internazionali una leva per lo sviluppo.
La strategia del Ministero per lo Sviluppo Economico per accelerare i processi di innovazione nel settore produttivo correrà sulle gambe di Enea Tech, una fondazione di diritto privato costituita a settembre e vigilata dal Mise con il compito di attuare la strategia delineata dal governo e investire in tecnologie innovative di interesse strategico nazionale e di scala globale. La dotazione iniziale è di 500 milioni con cui è stato istituito il Fondo per il Trasferimento Tecnologico. Il piano di intervento previsto arriva al 2035 e si muove su quattro aree indicate dal Mise e riconducibili ad ambiente, salute, progresso tecnologico e informatica.
La scelta del Mise di avvalersi di un soggetto esterno per l’attuazione della strategia risponde alle esigenze di rapidità ed elasticità che il settore dell’innovazione richiede. Nelle modalità operative la fondazione guarda alle agenzie statunitensi (Darpa, Barda) e alle nuove agenzie europee (EIC) che garantiscono grande rapidità di investimento con strumenti di intervento molto operativi in stretta collaborazione con centri di ricerca, università, startup e PMI innovative, spin-off, PMI e grandi imprese.
A presiedere la fondazione è stata chiamata una ricercatrice, Anna Tampieri, direttore dell’Istec-CNR (Istituto di scienza e tecnologia dei materiali del Cnr). Direttore generale è Salvo Mizzi, già amministratore delegato di Invitalia Ventures. Nel consiglio direttivo della fondazione oltre alla presidente e al direttore generale siede il presidente di Enea Federico Testa, mentre Angelo Miglietta è il presidente del collegio dei revisori.
Gli investimenti e gli interventi di Enea Tech prevedono l’impiego di strumenti di venture capital, leve finanziarie, contributi e contratti di procurement indirizzato. Quest’ultimo strumento è particolarmente interessante e costituisce una delle principali novità per il mercato dell’innovazione in Italia. La fondazione individuerà e selezionerà le innovazioni strategiche e, invece di entrare nella compagine sociale dell’azienda, che comporta una fase di studio e di elaborazione abbastanza lunga, affida una commessa con un contratto di acquisto che prevede un’opzione convertibile nel caso il progetto o il prodotto abbia successo.
Per semplificare al massimo, se ci fosse un’impresa che sta studiando una valvola cardiaca innovativa, Enea Tech dopo aver valutato e approvato il progetto, potrebbe procedere immediatamente al finanziamento attraverso l’acquisto di un numero concordato di apparecchi. L’azienda avrà subito le risorse per progettare i nuovi dispositivi ma anche una leva per fare le ricerche di mercato, avviare la sperimentazione con i centri di ricerca e con le università e il tempo per i collaudi, le certificazioni e per proporlo sul mercato. Quando le valvole cominceranno a essere prodotte e vendute Enea Tech potrà decidere di entrare nella società dell’azienda e lo farà ad un prezzo scontato del finanziamento iniziale. In definitiva, Enea Tech si assume il rischio dell’innovazione, mentre l’impresa si concentra sullo sviluppo del prodotto. Inoltre, la commessa diventa la base per l’ingresso nel capitale sociale dell’azienda.
Il team di investimento di Enea Tech è articolato in quattro fronti di intervento che sono le tematiche decise dal Mise: Green, Energy e Circular Economy, riguarda le innovazioni con un impatto positivo sull’ambiente; Healthcare Technology, le tecnologie per la medicina e la salute; Deeptech, le tecnologie che promettono di avere un impatto sulla società e sulla vita di tutti i giorni delle persone; Information Technology, ovvero le tecnologie relative all’informatica e alla digitalizzazione.
A guidarli sono stati chiamati quattro direttori con molta esperienza internazionale, in particolare negli Stati Uniti, tutti giovani tra i 30 e i 40 anni. Si tratta rispettivamente di Stefano Bernardi, talento di ritorno dopo diversi anni in Silicon Valley, esperto di venture capital, startup e investimenti su progetti di sostenibilità ambientale, orientati dalla sfida dei cambiamenti climatici. Chiara Giovenzana, PhD in bioingegneria, scienziata e imprenditrice con esperienza internazionale, alumna della Singularity University di cui ha curato la community globale. Alessandro Aresu, grande esperto di geopolitica e investimenti tecnologici strategici, studioso del rapporto tra capitalismo e sviluppo tecnologico, già consigliere dell’Agenzia Spaziale Italiana. Diva Tommei, PhD a Cambridge in bioinformatica e imprenditrice.
Il team di investimento ha avviato le attività di ricerca e selezione, con l’obiettivo di intervenire su spin-off e imprese ed espandere il tessuto produttivo del paese, attraverso la leva del trasferimento tecnologico. Enea Tech dovrà investire in tecnologie strategiche di interesse nazionale e promuovere i “salti tecnologici”. Tra gli effetti attesi c’è infine l’accrescimento della sovranità tecnologica italiana, con l’attrazione di ricercatori, scienziati e imprenditori.
«Questa nuova pagina nel rapporto tra Ricerca e Impresa nel nostro Paese verrà scritta da una generazione di talenti che con un importante bagaglio di esperienze internazionali nonostante la giovane età, decide di mettersi al servizio della crescita del Paese», commenta la presidente Anna Tampieri.
La rapidità di esecuzione e la natura di Enea Tech, afferma una nota della fondazione, «contribuiranno a liberare il potenziale dell’Italia, in sinergia con il settore privato e con il settore pubblico della ricerca, e consentiranno all’ecosistema dell’innovazione nazionale di avere un riferimento stabile, in dialogo con gli strumenti europei».
Foto di copertina: Anna Tampieri, presidente di Enea Tech.
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