Ambiente

Dagli scarti delle cartiere all’eco pallet: così si fa economia circolare

27 Luglio 2018

L’economia circolare, che punta a massimizzare il valore di materie prime e prodotti e a ridurre l’utilizzo di nuove risorse, è oggi un tema di dibattito su scala internazionale: l’Europa è determinata a ricoprire un ruolo di leadership nella realizzazione di questo nuovo modello e le aziende, grandi o piccole, devono saper cogliere questa sfida cooperando e creando nuove opportunità di mercato in un obiettivo comune mondiale volto alla tutela dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile.

Questa sfida l’ha raccolta di sicuro Versalis, società del gruppo Eni, impegnata nel settore della chimica e delle materie plastiche, tanto da essersi guadagnata con Selene e PRS Management, insieme ad altre aziende, lo scorso anno, il “Premio Responsible Care”, riconoscimento di Federchimica all’eccellenza nella sostenibilità.

Il progetto che ha fatto guadagnare alla società il premio si chiama “Eco-pallet” e ha l’obiettivo di sviluppare una tecnologia innovativa che utilizza plastica da riciclo derivante dallo scarto di lavorazione delle cartiere (pulper) per la produzione su scala industriale di pallet (bancali) ecosostenibili (i cosiddetti “Life Eco-pulplast”).

L’idea principale infatti è realizzare pallet in plastiche miste da riciclo da destinare prioritariamente alle aziende del distretto cartario. In questo modo si concretizza un circuito di economia circolare, obiettivo prioritario della strategia ambientale europea del futuro.

L’industria della carta è quella con il maggior tasso di riciclo, per lo più grazie alla raccolta differenziata. All’interno della carta da recupero però sono contenuti diversi materiali, tra cui plastica mista, oltre a metalli, inerti, cellulosa, che non possono essere immessi nel ciclo di produzione della carta e che quindi costituiscono un rifiuto che oggi viene prevalentemente destinato al conferimento in discarica o al recupero energetico.  Questo scarto costituisce il pulper, un rifiuto composto in gran parte di materie plastiche miste. Il solo distretto lucchese (il più grande d’Europa) produce 100.000 tonnellate l’anno di pulper, che viene spedito in discarica o in inceneritori. La produzione totale di questo distretto arriva a circa 1.2 milioni di tonnellate di carta tissue e 950,000 tonnellate di carta ad uso industriale, che equivalgono rispettivamente al 75% e al 40% della produzione totale italiana.

Gli eco-pallet del progetto Life Eco-Pulplast avranno la peculiarità di essere costruiti con materiale riciclato che può essere riutilizzato fino a 15 volte assicurando poi una riduzione dei costi di smaltimento e riduzione degli impatti ambientali. I pallet, inoltre, sono stati sottoposti a test di valutazione delle proprietà di resistenza meccanica e a una valutazione dell’impronta ambientale mediante analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment) comparativa del pallet in plastica da scarto pulper e pallet in legno in collaborazione con l’Università Bocconi di Milano.

Nella prima fase di sperimentazione industriale, il pallet verrà impiegato per il trasporto di prodotti in polietilene.

Primi campioni di pallet prodotti in fase di collaudo degli stampi (foto: Selene S.p.A)

Il progetto ha già ottenuto il riconoscimento di progetto LIFE promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, e riconosciuto a livello europeo (BusinessEurope) ed è nato in collaborazione con Selene (produttore di imballaggi da materiale plastico, anche riciclato, per uso industriale) e PRS Management, (azienda di noleggio e recupero dei pallet per il trasporto merci).

L’iniziativa peraltro è coerente con il modello aziendale scelto basato anche sull’impegno per promuovere l’utilizzo efficiente della plastica e il suo riutilizzo, proprio secondo i principi alla base dell’economia circolare.

Complessivamente la strategia seguita dalla società prevede di valutare la sostenibilità dei prodotti e dei progetti in fase di sviluppo tenendo conto di tutto il ciclo di vita. E con questo anche la diversificazione delle materie prime, che prevede lo sviluppo di piattaforme di chimica da rinnovabili anche in sinergia con i cicli produttivi tradizionali, il riciclo dei polimeri mediante lo sviluppo di tecnologie innovative, attraverso ricerca e partnership, oltre che il coinvolgimento di tutta la filiera al fine di migliorare i tassi di raccolta e la qualità del materiale riciclato.

 

Foto di copertina: plastiche miste ottenute dalla separazione dei materiali presenti nello scarto di pulper

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