Innovazione

Cosa significa società aperta? La giornata 1 della RENA Summer School 2017

27 Agosto 2017

Il caffè di RENA – Giornata 1: Società aperta

 

Società aperta: questo il tema a cui è stata dedicata la prima giornata della RENA Summer School 2017, dal titolo “Governare il caos”. Un concetto che, in sole due parole, descrive sia l’abbattimento di limiti, muri e confini che la costruzione di una comunità capace di creare un forte senso di appartenenza.

La giornata è stata un racconto di esperienze, punti di vista e trasmissione di competenze tecniche sui temi delle migrazioni e dell’inclusione sociale: iniziando dallo scenario macro, a cura di Francesco Aureli (Osservatorio Internazionale per la Salute), gli studenti hanno compreso il quadro di riferimento sul tema delle migrazioni, per poi passare ad un approfondimento guidato da Fosca Nomis (Save the Children), anello di congiunzione fra visione macro ed accoglienza locale. Nel pomeriggio, invece, grazie alla tavola rotonda con Dina Cuccarese (Novass) e Giuditta Giunti (ANCI Toscana), gli studenti hanno affrontato da vicino le problematiche ed i lati positivi del sistema di accoglienza ed inclusione di migranti e rifugiati.

In conclusione, un aperitivo ed una chiacchierata con Cosimo Pacciani, dello European Stability Mechanism, per un dialogo sull’Europa, il suo futuro ed il suo ruolo su temi complessi e controversi come quelli dei flussi migratori e dell’accoglienza.

Prima parte| Migrazioni

Lezione 1 – Comprendere le dinamichglobali

Francesco AURELI, Osservatorio Internazionale per la Salute

Dal racconto di Francesco Aureli è emersa fortemente la necessità di valorizzare in maniera positiva il ruolo che le migrazioni posso avere nella nostra società: per riuscire in questo intento è necessario raccontare all’opinione pubblica non solo il dramma ad esse connesso ma anche le potenzialità che sono in grado di generare.

La sola sensibilizzazione è fondamentale ma non sufficiente poiché rimane nell’opinione pubblica un senso di impotenza. La chiave per il cambiamento deve diventare il racconto positivo e lo scambio di buone pratiche di integrazione fra i vari Paesi.

Lezione 2 – Advocacy e cambiamenti legislativi

Fosca Nomis – Head of Advocacy e Policy Italy-Europe Save the Children Italia

La lezione di Fosca Nomis comincia dai numeri, fondamentali per formulare qualsiasi tentativo di risposta all’emergenza dell’accoglienza dei minori non accompagnati. Essi sono stati fino ad ora più di 26mila, di cui più di 700 hanno perso la vita in mare soltanto nel 2016.

In una visione più ampia, rimane da considerare che le migrazioni sono un fenomeno in costante evoluzione ed è quindi molto complesso pensare a soluzioni parcellizzate: per questo motivo è necessario avere una visione d’insieme sul fenomeno, basata su dati ed informazioni dettagliate.

Fosca Nomis poi, grazie all’esperienza diretta di Save the children, ha svolto un excursus sulla legge 47/2017, importante strumento di legislazione d’insieme ed innovativo sulla materia, e sul sistema di accoglienza attualmente funzionante in Italia.

“L’integrazione dei migranti non dev’essere demandata alle sole istituzioni, ma all’intera comunità”: così conclude Fosca la sua lezione, ponendo l’accento sull’integrazione e sulla costruzione di un processo di accoglienza non più emergenziale, ma organizzato ed inclusivo.

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Seconda parte| Inclusione sociale

Lezione 3: La sfida dell’accoglienza, operatori a confronto

Giuditta Giunti , ANCI Toscana e Dina Cuccarese, Novass

La sfida dell’accoglienza è quella che devono vincere tutti coloro che lavorano per garantire l’umanità dei processi ed una vera integrazione dei migranti: dalle istituzioni pubbliche a quelle private, in primis i Comuni, le prefetture ed i soggetti gestori.

Dina Cuccarese porta la sua esperienza di operatrice della Cooperativa Auxilium, dove si occupa dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. I minori percorrono una strada particolare di accoglienza, dal momento del loro arrivo alla maggiore età: il sistema li accompagna infatti verso un’autonomia sociale, linguistica, culturale e lavorativa. L’obiettivo finale è la completa integrazione nel territorio di riferimento.

Fatte queste premesse, grazie anche all’intervento di Giuditta Giunti, rappresentante di ANCI Toscana, la tavola rotonda ha analizzato pro e contro dei sistemi CAS e SPRAR, ponendo l’accento sull’importanza dell’omogeneità dell’accoglienza a livello nazionale e delle risorse umane messe a disposizione per la qualità dei sistemi di accoglienza.

Giuditta Giunti ha poi raccontato l’immenso ed interessante lavoro di ANCI Toscana, in collaborazione con la Regione Toscana ed altri enti partecipanti, di mappatura delle buone pratiche di accoglienza ed integrazione dei migranti nel territorio regionale. Grazie alla mappatura e ad un lavoro di analisi ed approfondimento delle esperienze, la regione è potuta passare dalla comprensione del fenomeno, all’apprendimento ed, infine, alla definizione di politiche regionali di accoglienza che avessero come fattor comune la replicabilità e la descrizione di obiettivi ed azioni concrete.

Laboratorio e fact checking

A cura di RENA (con Angelo MARTELLI, LSE)

La giornata si è conclusa con il laboratorio a cura di RENA e di Angelo Martelli sul fact checking e la negoziazione sul tema dei flussi migratori.

Il workshop è consistito nella simulazione di un summit sul modello delle Nazioni Unite, con la partecipazione di esperti negoziatori, interpretati dagli studenti. La fase iniziale ha previsto una parte di fact checking a cura di Open Migration, che ha messo a disposizione dati sul numero di arrivi, sul numero di richiedenti asilo e di migranti economici.

Nello specifico, RENA ha proposto come topic quello che verrà effettivamente discusso nel prossimo summit delle UN il 4 e 5 settembre: identificazione, traffico ed assistenza dei migranti, riguardante principalmente il rapporto fra Italia e Libia.

L’output della negoziazione, dopo il confronto ed il lavoro degli studenti, è stato un breve documento di compromesso fra le diverse anime e posizioni presenti nella simulazione.

 

Dopo aver ascoltato, domandato, approfondito e giocato, diventando per due ore attori istituzionali e policy maker, gli studenti hanno visto volgere al termine anche la prima giornata.

Ed anche oggi, qui da Matera è tutto.

@progettoRENA

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