Innovazione

Cortina Digital Forum, l’innovazione per includere

21 Aprile 2021

Al via la due giorni di appuntamenti con esperti internazionali, legislatori, imprese innovative e istituzioni locali. Obiettivo: una piattaforma di discussione permanente sulle trasformazioni digitali. Caratterizzata da radici locali, ma capace di connettere le migliori intelligenze europee

Come portare le aree rurali nel 21° Secolo? Quali sono le applicazioni delle nuove tecnologie alla medicina e ai servizi alla salute? E il turismo a quali trasformazioni sta andando incontro? A queste e molte altre domande cercherà di offrire risposte il Cortina Digital Forum la cui prima edizione è in programma il 22 e il 23 aprile a Cortina d’Ampezzo. In modalità completamente online (qui per seguirlo in diretta), causa Covid, l’evento riunisce esperti, imprese innovative ed attori delle istituzioni locali, nazionali e internazionali. Ideato e animato da tre italiani con base a Bruxelles, il Cortina Digital Forum è una conferenza di alto livello con dibattiti, che uniranno il punto di vista pubblico e quello privato, partendo dalle grandi sfide all’attenzione dell’Europa e dei Governi nazionali ma entrano anche nel dettaglio per approfondire le problematiche e le opportunità delle realtà locali e delle eccellenze in ambito digitale alla scoperta di best practice che possano fare scuola a livello europeo.

Il digitale nelle aree remote della terra, il futuro del turismo, il Recovery Fund, il G20/B20 del 2021, i dati e l’intelligenza artificiale. Sono solo alcuni dei principali temi che il Cortina Digital Forum 2021 si propone di affrontare. Il programma prevede due giorni fitti di incontri e discussioni pubbliche a cui partecipano, tra gli altri, Kasper Klynge vice presidente di Microsoft, i ministri italiani Maria Cristina Messa,(Università e ricerca), Massimo Garavaglia (Turismo) e Federico D’Incà (Rapporti con il parlamento), Annalisa Barbagallo, responsabile delle relazioni istituzionali in Europa di Alibaba, Dipak Kalra, presidente dell’istituto europeo di innovazione, Marina Lalli, presidente di Federturismo di Confindustria, Stefano Quintarelli, esperto di intelligenza artificiale e Cristian Fracassi, l’ingegnere che ha trasformato una maschera da sub in un respiratore anti Covid e molti altri.

Ma l’ambizione di Sandra Alverà, ideatrice del progetto insieme con Alessandro Da Rold e Riccardo Masucci, originaria di Cortina d’Ampezzo e responsabile degli affari governativi e della sostenibilità per Panasonic è di mettere una delle più note località turistiche italiane al centro di un dibattito internazionale sul digitale e di farne un appuntamento fisso, in presenza fisica, a partire dal 2022.

«La digitalizzazione crea competitività, nuovi posti di lavoro, ricchezza, innovazione e benessere socioeconomico», spiega Alverà, «ma ci pone davanti anche a delle nuove sfide. Tali sfide vanno discusse e affrontate a livello globale. Opportunità e sfide richiedono un coordinamento che va oltre i confini territoriali Italiani, e oltre l’Europa. È fondamentale cercare sinergie e scelte condivise perché il digitale non conosce confini. La nostra iniziativa intende posizionarsi come un forum leader nel disegnare gli scenari del futuro».

Un accento particolare sarà posto sulle nuove sfide poste dalla tecnologia riguardo alla sicurezza dei dati, alla condivisione e all’utilizzo consapevole da parte di attori pubblici, privati per arrivare ai singoli cittadini.

«Per accelerare l’innovazione è necessario investire sia nell’infrastruttura digitale che nelle persone», ricorda Riccardo Masucci. «Grazie a 5G, cloud e intelligenza artificiale è possibile utilizzare i dati in modo innovativo e contribuire allo sviluppo di ogni settore della nostra società. Allo stesso modo, la promozione delle competenze digitali permetterà a tutti di comprendere e beneficiare delle nuove tecnologie. In questa prospettiva, il Cortina Digital Forum favorisce il dialogo tra esperti internazionali e avvicina il grande pubblico ai temi cruciali della digitalizzazione».

La scelta della località non è casuale e possiamo tranquillamente rubricare le origini di Alverà come un pretesto. Anche questo un segno dell’avvenuta europeizzazione, per lo meno delle nostre classi dirigenti. Per quanto inserita nel contesto delle Dolomiti patrimonio dell’Umanità e rinomata stazione turistica invernale ed estiva, Cortina soffre come tutto il resto della montagna veneta e gran parte delle zone interne italiane la distanza dalle grandi aree urbane e dai centri decisionali. Lo spopolamento e l’impoverimento di servizi del territorio sono i fenomeni più evidenti e comuni a queste zone e per quanto misurabili fin dagli inizi del Novecento hanno subito una forte accelerazione negli ultimi 25 anni.

La trasformazione digitale potrebbe tuttavia accorciare le distanze e, in alcuni casi, invertire tendenze che fino a poco tempo fa si pensavano ineluttabili. La trasformazione digitale sta cambiando in maniera radicale il modo di ragionare ed agire delle persone, delle imprese e delle istituzioni, plasmando anche in modo nuovo le relazioni reciproche. Come sottolinea Alessandro Da Rold, anche lui di origini bellunesi, «il digitale rappresenta un’opportunità incredibile per costruire un futuro veramente democratico, dove tutti i cittadini, Italiani ed Europei, possano condividere le stesse opportunità. Imparando dalle lezioni apprese a seguito della pandemia, vediamo il digitale e la connettività come il volano per costruire realtà inclusive, ed uno strumento utile per sviluppare appieno realtà che altrimenti rimarrebbero escluse. Parliamo non solo di aree cosiddette remote, ma anche delle periferie urbane, che grazie al digitale riscopriranno nuove forme di aggregazione e di sviluppo comunitario».

La formula scelta dagli organizzatori del CDF è quella dell’inclusione. Accanto a esperti di levatura internazionale troviamo attori locali, tra gli altri il presidente della Provincia di Belluno, Roberto Padrin, perché per accorciare le distanze tra centro e periferia, tra città e zone rurali è indispensabile immaginare politiche e azioni condivise che coinvolgano e vedano la partecipazione attiva di chi oggi sente di abitare ‘un luogo che non conta’ per dirla alla Rodríguez-Pose.

«Il Cortina Digital Forum può diventare lo spazio di discussione per ripensare le politiche della montagna, delle aree rurali e di quelle periferiche di tutta Europa», ha rimarcato a proposito Roger De Menech, deputato e presidente del Fondo Comuni Confinanti grazie al quale da alcuni anni si tentano delle politiche di riequilibrio tra montagna e pianura. «Abbiamo estremo bisogno di una crescita culturale su questi temi. Se, come auspichiamo, il Digital Forum diverrà un appuntamento annuale per addetti ai lavori, legislatori, imprese ed istituzioni il nostro territorio sarà lo snodo centrale delle discussioni pubbliche sull’inclusione delle aree remote, della sua popolazione e della sua economia nel contesto della globalizzazione. È un tema che è stato per troppo tempo trascurato e, come ha sottolineato bene Paolo Manfredi nel saggio ‘Provincia, non periferia’ non solo azzoppa la competitività del paese, ma genera rifiuto della modernità e paure verso il futuro che, paradossalmente, alimentano tribalismo e nuove e più drammatiche disparità. In quest’ottica, aver pensato di riunire portatori di interesse con esperienze e competenze internazionali e attori locali è stato da parte degli organizzatori la testimonianza della necessità di un cambio di atteggiamento nel definire i problemi da affrontare, includendo tutti i soggetti nella ricerca delle soluzioni. Proprio per questa capacità di coniugare esperienze e punti di vista differenti, sono convinto che il Cortina Digital Forum diventerà un laboratorio di straordinario interesse e un’infrastruttura irrinunciabile per chiunque dovrà affrontare le complesse politiche per la montagna libero da pregiudizi».

Gli eventi del Cortina Digital Forum sono pensati come un’opportunità per esperti dell’industria e membri delle istituzioni a diversi livelli, ma anche per un pubblico generalista, per discutere insieme i temi più urgenti e attuali del digitale. I panel del programma sono tavoli tematici ospitati da una piattaforma dedicata di video-conference che, grazie alla presenza di traduttori simultanei, permetterà allo spettatore di scegliere se ascoltare gli speaker in lingua inglese oppure in italiano.

Tra gli incontri più significativi da segnalare la tavola rotonda “Portare le aree remote nel 21esimo secolo” a cui partecipano istituzioni Italiane ed Europee, ma anche l’industria, attorno ai temi della connettività delle aree remote, gli Smart-Villages, i benefici per le comunità ed i nuovi investimenti. Ma anche il panel “Turismo digitale: re-inventare il modo di viaggiare”, dedicato al settore del turismo per analizzare come sia cambiato il modo di viaggiare a seguito della pandemia e quali siano le nuove tendenze e le nuove parole che entreranno a far parte di questo mondo quali intelligenza artificiale, chatbot, blockchain, l’identità digitale, IoT, robotica, cybersecurity e 5G. I temi più economici saranno al centro della conversazione intitolata “Next Generation Eu – tra digitale e sostenibilità – dove investire?” per approfondire gli aspetti del piano di finanziamento europeo Next Generation EU che mette a disposizione finanziamenti senza precedenti per investire e modernizzare grazie anche ad una maggiore attenzione al digitale e rappresenta un’occasione senza eguali per l’Italia che storicamente soffre di ritardi importanti nello sviluppo di infrastrutture, servizi e capacità digitali.

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