Innovazione
Radiografia social del 2019, e buon 2020 nel segno TikTok
Fine anno e tempo di bilanci, vale anche per quello che accade online. Può sembrare incredibile ma nel 2019 il 77% degli utenti di Internet ha usato un social network almeno una volta in un mese. È un numero davvero elevato che ci aiuta a comprendere il ruolo che queste piattaforme sono riuscite a ritagliarsi nel corso degli anni, tanto da far sembrare di non poterne fare a meno. Parliamo di 2,95 miliardi di persone in tutto il mondo che almeno una volta al mese hanno utilizzato un social network. Con una probabilità elevata il prossimo anno, si dovrebbe superare la soglia dei tre miliardi. In testa a questa particolare classifica ci sono Facebook, Instagram, Snapchat e Twitter. In particolare, Facebook dovrebbe restare il primo della lista almeno fino al 2023, sebbene Instagram e Snapchat stiano guadagnando molti utenti. Hanno infatti tassi di crescita annui più elevanti. A fornire questi dati è Emarketer. Ogni piattaforma sembra adattarsi a una specifica esigenza, incrociare una particolare tendenza o anticipare un’abitudine. Si possono prediligere testi scritti, video o foto, ognuno può trovare l’app adatta ai propri gusti.
Abbiamo citato Facebook, Instagram e Snapchat ma Twitter non è rimasto a guardare. Rispetto al 2018 infatti, nell’anno che sta per terminareil generatore di cinguettii da 280 caratteri ha guadagnato 3,8 punti percentuali per un totale di utenti pari a 268,3 milioni sparsi in giro per il mondo. Lo scorso maggio era il terzo social network per diffusione ma ora è stato superato da Snapchat ed è quindi finito quarto.
In Italia però è di un altro social che si è sentito parlare molto negli ultimi mesi, ovvero di TikTok. Franz Russo ci aveva già fatto sapere che la piattaforma presente in più di centocinquanta Paesi e tradotta in settantacinque lingue, contava già un miliardo di utenti circa al mondo, con in testa Cina, Stati Uniti e India. In Italia è stata usata da personaggi famosi, trasmissioni televisive molto seguite e brand che ne hanno aiutato la diffusione e l’utilizzo.
Negli ultimi dodici mesi sono stati caricati 236 video al minuto e le fasce orarie preferite sono state dalle 12 e 30 alle 14 e quella dopo le 20. Sono soprattutto i giovanissimi ad usarlo e probabilmente se ne sentirà parlare anche nel prossimo anno. Non sorprende il crescente utilizzo dei social network perché gli Italiani sono sempre più connessi grazie soprattutto agli smartphone. Sempre più spesso se ci guardiamo intorno sui mezzi pubblici, in locali di ritrovo o addirittura per strada, è raro trovare persone che non abbiano gli occhi fissati sul display di un dispositivo mobile.
Se per gli smartphone nel 2009 si parlava del 15% degli utenti, oggi quella percentuale arriva al 73,8%. Gli under 30 dieci anni fa erano il 26,5%, oggi l’86,3%. Sembra una cifra esorbitante? Allora è giusto sapere che è addirittura il 90,3% di chi ha tra 30 e 44 anni ad usare in Italia uno smartphone. Un quarto degli utenti di tutte le fasce di età afferma di non uscire di casa senza il caricabatterie. Evidentemente il timore di non essere almeno potenzialmente in contatto con gli altri e in generale con quello che accade, è alto. La metà di chi ne possiede uno, controlla il proprio dispositivo come primo gesto al mattino o come ultimo gesto prima di andare a dormire. Si tratta di un’abitudine consolidata che rientra nelle attività quotidiane irrinunciabili.Questi dati non dovrebbero sorprendere dal momento che lo scorso anno nel nostro Paese gli smartphone hanno superato gli apparecchi televisivi. Attualmente nelle case degli Italiani ci sono 42,3 milioni di televisori ma gli smartphone sono 43, 6 milioni. E spesso si guarda la tv direttamente sul telefono. A certificarlo è il Censis nel capitolo “Comunicazione e media” del 53° Rapporto sulla situazione sociale del Paese, presentato a Roma a inizio mese.
Fine anno e tempo di bilanci dicevamo all’inizio. In realtà lo scenario è in continua e rapida evoluzione e la rete avrà molto da dirci anche nel 2020, soprattutto di se stessa.
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