
Industria
Distretti industriali italiani, rapporto Intesa Sanpaolo: nel 2024 sale l’export, incognita dazi sul futuro
Nel 2024, ultimo anno prima dei dazi annunciati da Donald Trump, i distretti industriali italiani confermano la loro forza trainante nell’economia nazionale, centrando un nuovo record dell’export e un saldo commerciale mai così alto. È quanto emerge dal Diciassettesimo Rapporto Economia e Finanza dei Distretti Industriali di Intesa Sanpaolo, che fotografa una realtà capace di affrontare le sfide globali puntando su innovazione, capitale umano e sostenibilità. Ovviamente, i grandi cambiamenti che si prospettano per il commercio globale, e l’impatto delle barriere doganali annunciate dal presidente Usa, avranno un impatto che al momento è difficile calcolare.
Fatturato stabile, competitività elevata
Il biennio 2023-2024 ha visto una stabilizzazione del fatturato dei distretti a quota 344 miliardi di euro (-0,5% rispetto all’anno precedente), dopo il boom post-pandemico. Nonostante un leggero rallentamento nella crescita, la redditività è migliorata: l’EBITDA margin è tornato sopra l’8% (8,1% rispetto al 7,6% del 2022), segno di una struttura aziendale più solida e resiliente.
Export record e saldo commerciale sopra i 100 miliardi
Il dato più rilevante riguarda l’export, che nel 2024 ha raggiunto i 163,4 miliardi di euro (+0,9%), trainato soprattutto dal boom dell’agroalimentare (+7,1%). La contemporanea diminuzione delle importazioni (-1,9%) ha portato il saldo commerciale dei distretti sopra i 100 miliardi, un risultato senza precedenti.
Sbocchi commerciali più lontani e diversificati
Le aziende distrettuali dimostrano una crescente capacità di espandersi su nuovi mercati: la distanza media delle esportazioni è salita a 3.434 km nel 2023, con una forte diversificazione delle destinazioni. Oltre alla tradizionale forza in Europa, si segnalano crescite significative verso Turchia, Emirati Arabi, India, Brasile e Messico.
Innovazione, qualità e sostenibilità
Il rapporto evidenzia una netta correlazione tra innovazione e risultati economici. Le imprese che hanno investito in certificazioni di qualità, brevetti e autoproduzione energetica hanno registrato un EBITDA margin fino al 10,3%. Cresce anche la quota di imprese con marginalità superiore al 20% (13,3%), mentre si conferma la dispersione tra le microimprese.
Imprese champion: giovani, innovative e internazionali
Un elemento chiave del tessuto distrettuale italiano è rappresentato dalle imprese champion: circa l’8% del totale, sono aziende più giovani, innovative e con una forte vocazione internazionale. Spicca la presenza di donne e giovani nei consigli di amministrazione, fattori che rafforzano competitività e capacità di adattamento.
Green economy e capitale umano
Gli investimenti in tecnologie green e nella riduzione dei consumi energetici sono in crescita: il 43,6% delle aziende punta su queste soluzioni, mentre un terzo già produce energia da fonti rinnovabili. Aumenta anche l’utilizzo del trasporto ferroviario per l’export, strategico per ridurre le emissioni.
La qualità del capitale umano resta centrale: dal 2011 al 2023 gli addetti altamente qualificati nei distretti sono aumentati di 94mila unità. Fondamentale, inoltre, trattenere i talenti tramite politiche di welfare aziendale e migliori condizioni lavorative.
Conclusioni
Il rapporto di Intesa Sanpaolo sottolinea le priorità da affrontare: difendere la posizione sul mercato americano (che assorbe l’11% dell’export distrettuale), cogliere nuove opportunità sui mercati emergenti, investire in innovazione e rafforzare la governance. L’analisi 2025 certifica la solidità e la capacità di adattamento dei distretti industriali italiani, confermandoli come motore di crescita e innovazione.
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