Imprenditori
Inside Bill’s Brain: molto più di una biografia
Tutti noi esseri umani su questa Terra abbiamo a disposizione la stessa quantità di ore in una giornata. La differenza sta nel come scegliamo di impiegarle. Ho avuto questo pensiero in testa durante la visione di “Inside Bill’s Brain”, il documentario prodotto da Netflix e dedicato alla mente visionaria di Bill Gates. Tre puntate di storie, ispirazioni, racconti dell’uomo, dell’imprenditore e del visionario filantropo.
«Ognuno di noi deve cominciare definendo un proprio personale significato di successo. Quando abbiamo chiare le aspettative su noi stessi allora possiamo avere molte più possibilità di raggiungerle». Queste parole, che hanno accompagnato l’intera esistenza di Bill, sono di Mary Maxwell Gates, sua madre. Con questo pensiero si conclude la serie, quasi a tirare le fila di un viaggio nel profondo di un uomo e di quel che ha realizzato.
Mi sono chiesta quanto possa essere straordinario far coincidere le proprie aspettative e la propria idea di successo con il miglioramento del mondo in cui viviamo. Nel documentario viene raccontato un uomo determinato a fare la differenza, un visionario che ha guardato oltre il proprio giardino e ha scelto di impegnarsi su problemi che ai più appaiono irrisolvibili: la poliomielite, la ricerca di nuove fonti di energia per ridurre il cambiamento climatico, la diffusione di vaccinazioni e il miglioramento delle condizioni sanitarie nei paesi più poveri del mondo, l’evoluzione del sistema educativo degli Stati Uniti e molti altri.
«Devi prelevare dalla realtà un numero definito di cose su cui chiedere alla tua mente di lavorare. Devi decidere: di cosa vuoi occuparti?» è la provocazione di Gates nella serie.
Mi sono persa tra le immagini e le parole di questo documentario ma non ho dimenticato di prendere appunti. La mia Moleskine, al termine della visione, mi ha restituito queste ispirazioni.
- La resilienza influisce sulla nostra visione del mondo.
L’ottimismo possibilista di cui parla Hans Rosling in Factfulness – libro che Gates ama molto – è una grande opportunità. Nel documentario Gates racconta che quando era ragazzino a scuola veniva chiamato happy boy perché amava sorridere e vedere sempre il lato positivo delle cose. Questo atteggiamento non è mai cambiato nel corso della sua vita: quando, a vent’anni, ha fondato Microsoft; nella gestione del personale; nei periodi di maggiore stress. E c’è il suo implacabile ottimismo alla base delle attività della Bill & Melinda Gates Foundation che gestisce con la moglie. La sua più grande lezione in questo senso, racconta nel documentario Netflix, l’ha ricevuta quando da bambino ha perso il suo migliore amico Kent in un incidente in mountain bike. «Ero certo saremmo andati al college insieme» afferma Gates aggiungendo che decise allora di portare avanti il progetto che lui e Kent avevano definito per il loro futuro: diventare CEO, ambassador o generali.
- Prendersi tempo per ricaricarsi.
Bill Gates appare come un uomo molto impegnato e con una mente sempre “on” come dichiara anche la moglie Melinda. Tra le sue abitudini, oltre alla meditazione, c’è una settimana di ritiro a Hood Canal (nei pressi di Washington) una volta all’anno. La chiama “think week” e la trascorre leggendo libri e documenti vari, scrivendo e riflettendo sui problemi del mondo e su come portare il suo contributo. Un appuntamento a cui non rinuncia sin dagli anni ’90, quando era ancora in Microsoft. «Questa abitudine serve a ricordare che prendersi il tempo è cruciale, non importa quali siano le proprie attività». E se non è una settimana intera, facciamo almeno che sia qualche ora o un giorno.
- Abbracciare le collaborazioni.
È stato quando ha creato la Bill & Melinda Gates Foundation che ha capito quanto fosse importante far collaborare le menti per avere visioni differenti sulle cose. E tra lui e la moglie funziona così: dialogano e condividono. L’uno con la mente scientifica e l’altra con l’approccio umano.
- Il give back è una priorità.
Restituire è una forma di gratitudine che imprenditori e visionari amano molto. Bill Gates, anche quando lavorava giorno e notte in Microsoft, ha sempre trovato il modo di portare avanti progetti filantropici. La sua mission: impiegare buona parte delle risorse conquistate con il suo lavoro per la società in cui viviamo.
- L’imperfezione è ok.
Lungo tutto il documentario, si percepisce questo messaggio: anche le persone più brillanti e di successo sono imperfette. Gates racconta i suoi errori senza timore soffermandosi soprattutto al periodo in cui ha scelto il lavoro sopra ogni cosa. «Non credevo nei weekend. Non credevo nelle vacanze» afferma facendo riferimento al tempo che ha tolto alla famiglia. Ci torna su e racconta quante lezioni ha imparato dai suoi sbagli.
“Inside Bill’s Brain”, firmato da Davis Guggenheim e disponibile in italiano su Netflix, è molto più di una biografia. Racconta il percorso dell’uomo e dell’imprenditore, gli ostacoli che ha affrontato e aggirato e le persone che lo hanno aiutato o ispirato. Un lavoro interessante che va guardato per comprendere, non solo la vita di Gates ma anche le dinamiche politiche, economiche e sociali del mondo in cui viviamo. Il tutto visto da un punto di vista che è più vicino al nostro di quanto si possa immaginare.
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