Immobiliare
Casa, la più amata dagli italiani
Nei tempi accelerati della comunicazione, soprattutto a Milano si sente pulsante l’avvicinarsi del Salone del Mobile. È il momento per cominciare a fare il punto sulla casa e la sua molteplicità di valori, a partire dai dati aggiornati dall’Osservatorio Casa 2024 [1] condotto da CSA.
Parlare di casa significa toccare un valore primario degli individui e della società: In casa mia sto meglio che da qualsiasi altra parte, lo afferma l’87,7% degli italiani.
Colpisce la soddisfazione con cui gli italiani valutano la loro casa, spazio del desiderio e proiezione di sé, luogo non solo di domesticità, ma anche di “addomesticamento”.
Un dato ricorrente anche considerando la grande eterogeneità delle condizioni abitative, dove la maggior parte degli italiani gode di spazi più ampi (in particolare al Nord-Est) di quelli delle grandi metropoli (la maggioranza tra i 70 e i 100 metri quadri) e con uno sfogo all’esterno che si rivela sempre più di grande utilità.
La prima valenza della casa, a partire dall’origine stessa della civiltà – a maggior ragione, come nel caso italiano, per la maggioranza casa di proprietà – è stata la sicurezza di un luogo protetto da ogni possibile minaccia e contaminazione. Proprio il carattere profondo di questo bisogno fa sì che non sia mai realmente soddisfatto e il 74,8% dichiara che vorrebbe sentirsi più sicuro.
La stessa percezione di sicurezza in casa ha un carattere illusorio, tenendo presente che ancora la maggior parte degli incidenti e dei reati avviene proprio in casa, come tristemente ricordato dal dramma dei femminicidi.
Accanto alla funzione di base protettiva dobbiamo considerarne un’altra che potremmo definire etica: casa come perimetro del buon cittadino, avamposto civico e civile. Le pareti di casa non sono assimilabili a muri che dividono ma sono contraddistinte da porte, diaframmi in continuo movimento.
In questo continuum si iscrive il trend della despecializzazione degli spazi domestici, con la condivisione di spazi multifunzionali in cui gli abitanti della casa rinunciano a una propria dimensione esclusiva in cambio di un maggiore Comfort.
Questa trasformazione si è accentuata con l’affermazione di nuove forme di lavoro ibrido o in remoto, considerando che il 39,8 % dichiara di usare la casa anche un luogo di lavoro.
Proprio l’ingresso del lavoro in casa induce nuovi bisogni, legati anche alla corporeità e alle esigenze di cura, movimento e benessere. Tutto spinge alla creazione di un ambiente in cui rispecchiarsi sul piano non solo funzionale ma anche simbolico e identitario.
L’autenticità degli spazi e la loro rispondenza alla personalità dei proprietari convivono con il bisogno di accoglienza all’esterno, un trend socioculturale che ha visto una battuta d’arresto con l’emergenza pandemica e il cambiamento delle forme si socializzazione.
Ricevere in casa resta un’aspirazione dominante, anche se messa in pratica in modo diverso che in passato, con diverse modulazioni e nuovi codici di ospitalità a seconda delle diverse tipologie relazionali. Mi piace che la mia casa sia sempre aperta agli amici, lo dichiara il 74% degli italiani.
L’intelligenza artificiale ha moltiplicato le presenze tecnologiche anche robotiche. Inaugurando una nuova attenzione all’ergonomia e sfidando la progettazione di architetti e designer sul metro di nuovi fruitori a tutto tondo, reali e virtuali
In questo mondo così variopinto e in cambiamento costante, ciascuno a partire dal proprio nucleo domestico, contribuisce a una trasformazione costante e incisiva dei nostri stili di vita e eleva gli standard di qualità della vita.
Il 73 % dichiara di migliorare continuamente la propria casa e il 49% si dichiara concretamente impegnato in una ristrutturazione parziale nei prossimi 12 mesi.
Il 38% afferma di seguire le tendenze dell’arredamento e della tecnologia, un interesse che corrisponde per il 52% anche a una disponibilità a spendere “più del minimo”, compatibilmente con le proprie disponibilità (solo il 45.8% è d’accordo con l’affermazione cerco di spendere il minimo per la casa, ci sono tante altre cose su cui preferisco investire).
Emerge dunque uno spazio di progettazione e innovazione sterminato. Soprattutto se si considera che solo il 54% degli intervistati si dichiara d’accordo con l’affermazione in casa mia tutto è progettato per il risparmio energetico e il rispetto dell’ambiente.
[1] Rilevazione Telepanel a un campione di 1400 casi rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne
Devi fare login per commentare
Accedi