Immobiliare
Ecco perché dare sempre la colpa al superbonus è sbagliato
“Tutte le truffe del Superbonus, dai conti esteri ai detenuti: quasi 6 miliardi sottratti allo Stato” per gran parte della giornata di oggi l’edizione online del Corriere della Sera ha deciso di aprire così, riprendendo un articolo di Fiorenza Sarzanini per l’edizione cartacea.
Pur facendo sfoggio di tante infografiche, l’articolo non fa altro che alimentare la campagna contro il Superbonus, non fornendo alcuna prova a quello che scrive nel titolo e che dettaglia nei grafici.
Quando si parla di 6 miliardi di truffe infatti si parla di tutte le truffe finora individuate per tutti i meccanismi di bonus fiscali. A febbraio 2022 durante un’audizione in parlamento il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Ruffini aveva presentato nel dettaglio i dati che attribuiscono al Superbonus solo il 3% delle truffe totali. L’80% degli illeciti riguarda bonus facciate ed Eco-bonus.
Più recentemente il comandante generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana, ha parlato appunto di 5,6 miliardi di truffe complessive, ma di nuovo, anche secondo lui la maggior incidenza si ha sul bonus facciate.
Del resto anche Sarzanini nel suo articolo di oggi offre passaggi come il seguente: “avrebbe ricevuto una provvista di denaro monetizzando crediti di imposta legati a “sisma bonus”, “eco bonus” e “bonus facciata”” che cita tre diversi bonus ma non il Superbonus.
La statistica e l’anedottica assolvono quindi il superbonus. Ma forse sarebbe bastato applicare un po’ di logica per non cadere in errore. Il Superbonus infatti è un meccanismo di detrazione fiscale pari al 110% dell’importo speso per la riqualificazione di edifici residenziali che consentano il miglioramento di almeno due classi energetiche. Il meccanismo richiede diverse certificazioni prima e dopo i lavori che servono appunto a verificare il salto di classe ma che complicano la vita sia ai progettisti onesti sia ai truffatori.
Il bonus facciate invece assicura il 90% dell’importo speso per lavori di abbellimento estetico e messa in sicurezza della facciata. Di fatto in questo caso basta una fattura falsa per ottenere lo sconto.
Entrambi i meccanismi consentono la cessione del credito e quindi operatori finanziari poco accorti potrebbero aver acquistato crediti non corrispondenti ad alcun lavoro realizzato, pagando i truffatori in contanti.
Se voi voleste fare una truffa, quale dei due meccanismi scegliereste?
Intendiamoci, il Superbonus è un meccanismo pieno di difetti, ma tra tutti i bonus è forse quello che ne ha meno. Ad esempio grazie alla copertura totale dell’investimento e alla cessione del credito è attivabile anche da cittadini a reddito basso o nullo. I vecchi incentivi invece richiedevano una quota di investimento iniziale a carico del beneficiario e una detrazione fiscale attivabile solo se il reddito dichiarato lo consentiva. Inoltre è il primo meccanismo attivabile anche per gli Istituti autonomi case popolari (Iacp) e altri enti analoghi.
Tra i numerosi difetti del Supebonus (a parere di chi scrive) il fatto che vengano ancora incentivate le caldaie a gas e che siano ammissibili interventi su seconde case. Problemi che riguardano anche gli altri meccanismi. Anche la Corte dei Conti recentemente si è espressa per un ridisegno complessivo di tutte le detrazioni fiscali.
L’accanimento contro il Superbonus ha una storia lunga, a partire da quando Mario Draghi e il suo ministro dell’economia Daniele Franco si espressero in conferenza stampa (prima che l’Agenzia delle entrate mostrasse i suoi dati). Il presidente del consiglio proseguì poi la sua campagna accusando il Superbonus di aver fatto triplicare i costi degli interventi in edilizia. Peccato che il confronto con gli altri paesi europei mostra un trend simile a quello di paesi dove non sono previste detrazioni fiscali. E peccato che il governo da lui presieduto abbia adottato un provvedimento che consente l’aumento dei prezziari per i lavori pubblici fino a un massimo del 20% (altro che triplicare).
Fin qui quello che dicono la logica e i dati. Per capire perché sia in corso questa campagna dovremmo addentrarci nelle alchimie della politica e quindi entreremmo nel campo dell’opinabile. Ma forse un indizio lo troviamo nell’accostamento grafico tra la notizia sul Supebonus e quella relativa alla fiducia al governo Draghi. Del resto l’unico altro provvedimento legislativo che sta subendo dagli storici organi della stampa borghese un accanimento ancora peggiore è il reddito di cittadinanza, che con il Superbonus condivide la medesima origine partitica.
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