Grandi imprese
Tim, trimestrale sotto le attese sui ricavi, ma migliora la generazione di cassa
Tonfo in Borsa di TIM (-5,5% intorno alle 11:30) dopo la trimestrale pubblicata ieri sera, che evidenzia una debolezza sul fronte dei ricavi (4 miliardi di euro nel trimestre, -8,4%), impattati dalla riduzione dell’affluenza nei negozi durante il lockdown. A pesare è soprattutto il calo dei ricavi domestici (-10,6% a 3,12 miliardi), mentre il Brasile ha tenuto (+0,6% a 859 milioni). «Il trend dei ricavi riflette la razionalizzazione del portafoglio prodotti e la maggior disciplina nei processi commerciali avviata lo scorso anno», spiega la società guidata dall’amministratore delegato Luigi Gubitosi (nella foto). L’utile netto del primo trimestre 2020 di pertinenza dei soci si è attesta a 560 milioni di euro (165 milioni di euro nel primo trimestre 2019)
Buone notizie invece nella generazione di cassa e nella riduzione del debito per effetto sia della gestione ordinaria sia di quella straordinaria. Il flusso di cassa operativo è operativo ha raggiunto 788 milioni di euro (+14% rispetto al primo trimestre 2019), grazie alla continua riduzione dei costi e all’ottimizzazione della gestione del capitale circolante, mentre i flussi di cassa disponibili per gli azionisti sono saliti del 31% a 466 milioni di euro, superiori alle attese degli analisti. «Conseguentemente – scrive la società – l’indebitamento finanziario netto al 31 marzo si è ridotto di 923 milioni da fine 2019, attestandosi a 26,7 miliardi di euro», ovvero 21,7 miliardi escludendo il debito da leasing.
L’andamento del business mostra che in Italia nel mobile si è ridotta ulteriormente rispetto al trimestre precedente la mobile number portability (mnp)del settore, beneficiando della crescente razionalità nel mercato e, per il mese di marzo, dei minori volumi di scambio determinati dal lockdown. Il numero complessivo delle linee mobili di TIM è sceso, rispetto al quarto trimestre 2019, dell’1,2% a 30,5 milioni. Nel fisso la continua migrazione della base clienti verso la banda ultralarga ha registrato un’ulteriore crescita rispetto al trimestre precedente: 119.000 incrementi netti (+105mila nel trimestre precedente). Il numero totale di linee fibra, retail e wholesale, ha raggiunto i 7,3 milioni di unità (+22% rispetto allo stesso trimestre 2019 e +5% rispetto al trimestre precedente).
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