Grandi imprese
Tim, il governo italiano ha autorizzato la vendita di Netco al fondo KKR
Il Governo ha dato il via libera a TIM per la cessione della rete al fondo Kkr. L’operazione Netco supera quindi l’ultimo paletto amministrativo, quello relativo al Golden power statale. A pochi minuti dall’avvio delle negoziazioni di Borsa, Tim è balzata di oltre il 2,5 per cento superando i 29 centesimi.
«Il provvedimento autorizzativo – spiega la società in una nota –, con il quale il Consiglio dei Ministri ha esercitato i poteri speciali nella sola forma delle prescrizioni, ha fatto propri gli impegni presentati nel corso del procedimento. Si tratta di impegni ritenuti dal Governo pienamente idonei a garantire la tutela degli interessi strategici connessi agli asset oggetto dell’operazione».
Il consiglio di amministrazione di Tim, a novembre dello scorso anno, dopo tre giorni di riunioni, con undici voti favorevoli e tre contrari, aveva infatti deciso di accettare l’offerta del fondo americano Kohlberg Kravis Roberts (KKR) per l’acquisto di una parte della sua attività. Tim venderà a KKR parte della sua rete che sarà controllata dalla società NetCo, di cui diventerà azionista anche il Ministero delle Finanze con una quota del 20 per cento.
Il valore dell’acquisizione potrà variare dai 18,8 miliardi di euro ai 22 miliardi di euro. KKR ha già una parte delle quote di FiberCop. Il passaggio nel portafoglio del fondo della rete di telecomunicazioni italiana passerà attraverso Optics BidCo, impresa direttamente controllata da KKR. L’acquisto della rete di Tim è solo l’ultimo affare italiano del fondo americano che ha investito per la prima volta nel nostro paese nel 2005.
Palazzo Chigi spiega in una nota che «si prevede un ruolo del Governo nella definizione delle scelte strategiche, vengono assicurati tutti i presidi essenziali e garantita la supervisione allo Stato di tutti gli aspetti inerenti la sicurezza, la difesa e la strategicità della rete e dei relativi asset», puntualizzando inoltre che «si delinea quindi un quadro certo di supervisione strategica affidata allo Stato».
Domani, giovedì 18 gennaio, il cda di Tim è chiamato ad avviare il processo di formazione della nuova lista di amministratori da sottoporre all’ assemblea del 23 aprile.
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