Grandi imprese
Salini Impregilo chiude il 2017 con utile in aumento del 66,9%
Il Gruppo Salini Impregilo ha chiuso il 2017 con un utile netto pari a 117,4 milioni, il 66,9% in più rispetto all’anno precedente, e un indebitamento lordo pari a 2.304,3 milioni di euro, ridotto di 28 milioni. I nuovi ordini sono pari a 6,7 miliardi di euro, in linea con i target.
I ricavi ammontano a circa 6,5 miliardi di euro rispetto ai ricavi del 2016 che erano pari a 6.124,5 milioni. L’incremento è quindi pari a circa a 358 milioni, crescendo del 5,8% rispetto al periodo precedente (ricavi di Lane + 16,1%). I principali contributi alla crescita dei ricavi adjusted sono riferibili ad alcuni grandi progetti, tra i quali in particolare quelli in corso presso Lane, i lavori della diga di Rogun in Tagikistan, il progetto della metro Forrestfield Airport Link in Australia, i progetti idroelettrici in Etiopia, nonché i lavori per la realizzazione del Meydan One Mall a Dubai negli Emirati Arabi.
Crescono anche Ebitda e Ebit. L’Ebitda è pari a 584,3 milioni, l’1,2% in più rispetto ai dati del 2016, mentre l’Ebit è pari a 321,9 milioni e risulta in crescita del 2,7% circa. A fine 2017 il portafoglio ordini totale registrato risulta di 34,4 miliardi, di cui 27,3 miliardi nel segmento delle costruzioni e 7,1 miliardi alle concessioni.
Il Consiglio di Amministrazione, come lo scorso anno, proporrà inoltre all’assemblea convocata per il 30 aprile di distribuire un dividendo di 0,053 euro per le azioni ordinarie e 0,053 per le azioni di risparmio.
Salini Impregilo ha peraltro effettuato un write-off dell’esposizione degli asset in Venezuela per complessivi 314 milioni, il 50% del totale, di cui registrati nell’esercizio 292,5 milioni. Il patrimonio netto, post svalutazione degli asset in Venezuela, è pari a 1,1 miliardi.
Per il 2018, la principale società di costruzione italiana si aspetta ricavi tra 6,8 e 7 miliardi e un indebitamento lordo che scenderà di 50-100 milioni. La società, inoltre, informa che riporterà i risultati economico finanziari anche in dollari Usa a partire dal 2018.
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