Grandi imprese
Rete unica: Labriola, «Non è troppo tardi, è elemento strategico per il Paese»
Arrivare ad avere una rete unica in fibra «è un elemento importante, strategico per il Paese». A dirlo, durante l’assemblea di Confindustria Bari e BAT, l’amministratore delegato di TIM, Pietro Labriola. «Fare due reti in fibra ottica – ha sottolineato – è un dispendio inutile in un momento in cui il Paese deve sviluppare tante altre piattaforme e questo deve essere fatto in una logica di politica industriale, con una certa visione. Nessuno sta costruendo un’autostrada parallela alla A14», ha esemplificato Labriola».
Secondo il manager, «gli stakeholder su questo fronte sono numerosi, abbiamo prolungato il memorandum con Cdp per completare l’analisi». C’è il timore che se si perde molto tempo, la sovrapposizione nella costruzione delle reti sia tale per cui alla fine rende tutto quanto inutile: attenzione però che nei prossimi due anni è molto probabile che entrambe le società che gestiscono le reti si concentrino nella costruzione nelle aree cosiddette Pnrr, per cui ritengo probabile che il rischio di perdere sinergie da sovrapposizione si abbia a partire dal 2025-2026. Cerchiamo di sgombrare il campo da equivoci sul rischio che sia troppo tardi per procedere», ha poi concluso, non senza spendere prima qualche parola sulle prospettive del gruppo telefonico. TIM è «un’azienda industrialmente sana» ma che soffre per lo storico “fardello del debito”. Il manager ha indicato nel piano presentato lo scorso luglio la strada maestra per raggiungere l’obiettivo di Labriola, evidenziando anche che sui risultati registrati da TIM Brasil, che nel terzo trimestre ha visto salire ricavi ed Ebitda di quasi il 25%, confermandosi “il fiore all’occhiello del gruppo”.
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