Grandi imprese
Rai e donne dell’est: l’altra cosa che fa schifo, oltre al sessismo
Alla sacrosanta indignazione morale per l’affaraccio “sposa una donna dell’est, che è sempre in forma, disponibile e ubbidiente” aggiungo una piccola notazione professionale. Ma autori e conduttori Rai, al di là delle idee che professano e della pancia del pubblico che pensano di alimentare, lo sanno, nel 2017, che a certe azioni possono seguire plateali e visibilissime reazioni di massa, con tanto di disastro reputazionale, partendo da questi posti misterici che si chiamano social network?
Nella vicenda che ha portato in primo piano la trasmissione domenicale condotta da Paola Perego su Rai 1, infatti, obbligando poi la struttura a scusarsi con il pubblico, le donne dell’est e quelle dell’ovest, ma anche qualche maschio che si sarà sentito offeso nell’intelligenza e nell’etica, c’è qualcosa di più rispetto al bieco sessismo espresso dal penoso “consiglio per gli acquisti”. C’è, infatti, il non capire e il non sapere che il format, proprio perché sessista e inaccettabile, è fortemente lesivo per un’azienda, per di più pubblica e sostenuta dal canone degli italiani, e che nel 2017 una cosa del genere non passa inosservata, e la dura critica – che ovviamente arriverà – non si fermerà alle colonne pensose scritte da qualche “moralista” e/o “femminista”.
Insomma, al di là e oltre al giudizio sulle “idee” espresse dal consiglio per gli acquisti, c’è un giudizio professionale sulla scarsa o nulla conoscenza del mondo di oggi, e per chi fa televisione è sicuramente un problema. Due ragioni – non una sola – per chiederci, infine, che razza di servizio pubblico paghiamo.
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