le nomine di Eni, Enel, Snam, Italgas, Autostrade per L'Italia sono sul tavolo di Palazzo Chigi per la primavera del 2025

Grandi imprese

Per il governo arriva la stagione delle nomine: la partita aperta di Snam, Italgas e Autostrade

Con l’avvicinarsi della stagione delle nomine nelle grandi partecipate pubbliche, il governo Meloni è chiamato a gestire una partita delicata, sia per gli equilibri interni alla maggioranza sia, soprattutto, per il destino di aziende strategiche per il paese

19 Marzo 2025

In un quadro internazionale complesso, nel quale Giorgia Meloni si trova a cercare delicate mediazioni all’interno della sua maggioranza per portarle poi sui tavoli europei e trans-atlantici, la presidente del Consiglio deve anche trovare tempo e concentrazione per chiudere una partita interna importante: quella per le nomine di alcune importanti aziende partecipate dallo stato, come Snam, Italgas, Autostrade per L’Italia, mentre Eni Enel e Leonardo andranno a rinnovo tra un anno, solo per citarne solo alcune. In alcuni casi il rinnovo di queste cariche è particolarmente rilevante anche in ragione del complicato quadro geopolitico di partenza, date le materie di competenza di alcune delle aziende che si avvicinano alla scadenza dei CdA. In ballo ci sono circa 400 incarichi nei consigli di amministrazione e nelle strutture dirigenziali di società strategiche per il Paese. Il governo Meloni è chiamato a gestire una partita delicata, con Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia che, anche su questi tavoli, puntano a far pesare la propria influenza.

Le assemblee dei soci per l’approvazione dei bilanci e il rinnovo dei vertici sono previste tra aprile e maggio 2025, con le liste dei candidati che dovranno essere presentate almeno venticinque giorni prima delle riunioni. Tra le società più importanti, le assemblee di Italgas e Snam sono fissate rispettivamente per il 13 e 14 maggio, mentre per altre partecipate di peso, come Autostrade per l’Italia e Fincantieri, il calendario si definirà nelle prossime settimane. Ecco un’analisi delle principali società coinvolte e delle possibili conferme e sostituzioni.

Eni ed Enel: Descalzi e Cattaneo saldamente in sella

Tra le partecipate più importanti, Eni, Enel e Leonardo, sono state rinnovate al primo giro di nomine targate Meloni. Le prossime sono previste per il 2026, senza scosse in vista, salvo sorprese clamorose che al momento nessuno immagina. Claudio Descalzi è destinato a rimanere al vertice di Eni, forte del suo ruolo chiave nella gestione della crisi energetica e dei rapporti internazionali su petrolio e gas, nonchè su un rapporto personale di fiducia consolidata con Giorgia Meloni. Anche Flavio Cattaneo, attuale AD di Enel, sembra saldo in sella, avendo impresso una svolta manageriale apprezzata dai mercati e da un consolidato rapporto con l’area politica al governo nel paese.

Snam, Stefano Venier al termine del primo mandato

Stefano Venier è stato nominato amministratore delegato di Snam dal governo Draghi, nel marzo del 2022, in una fase delicata per il settore energetico, nel pieno della crisi del gas russo, subito dopo l’invasione dell’Ucraina. Sotto la sua guida, la società ha giocato un ruolo chiave nell’assicurare la sicurezza degli approvvigionamenti, rafforzando la capacità di stoccaggio e investendo in nuove infrastrutture strategiche. Proprio in quella fase, Venier ha rodato un rapporto solido con Descalzi e con Roberto Cingolani, allora ministro della transizione energetica, e oggi uomo di fiducia di Giorgia Meloni sia come consulente del governo per l’energia, sia come amministratore delegato di un’azienda a controllo pubblico quanto mai strategica, come Leonardo. Sotto la guida di Venier, Snam ha realizzato la partecipazione nel rigassificatore di Rovigo, e ha soprattutto avviato a pieno regime quello di Piombino, che ha permesso di diversificare ulteriormente le fonti di approvvigionamento energetico. Proprio in questa primavera, diventerà operativa anche la nave rigassificatrice BW Singapore, arrivata a Ravenna, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la sicurezza energetica italiana.

Uno degli argomenti principali a favore della riconferma di Venier è la necessità di garantire continuità gestionale mentre diverse questioni importanti sono sul tavolo e in corso d’opera, ed è durante il suo mandato che alcuni processi sono entrati nel vivo. Il consiglio di amministrazione di Snam stesso ha raccomandato di preservare la stabilità aziendale, sottolineando come il gruppo si trovi in una fase di transizione energetica e di sviluppo infrastrutturale che richiede una leadership consolidata. In cima alla lista c’è senz’altro la Linea Adriatica, il nuovo gasdotto lungo la direttrice nord-sud, che si prevede operativo entro il 2027. L’opera è sottoposta a diverse critiche di natura ambientale ed economica, ma non è mai stata in discussione, e affidarla a nuove mani potrebbe complicarne il cammino. La sua esperienza e conoscenza approfondita delle dinamiche del mercato, nonchè i tanti dossier aperti e seguiti in prima persona, i rapporti consolidati con Cingolani e Descalzi, con il ministro Pichetto Fratin ma anche la buona collaborazione con la presidenza del Consiglio, lo rendono dunque un profilo affidabile per gestire le sfide che attendono Snam nei prossimi anni.

A rendere però incerta la sua riconferma, pesano principalmente gli equilibri interni alla maggioranza, e gli appetiti di alcune componenti della stessa. Tra i possibili sostituti si fanno i nomi di Roberto Tomasi (attuale AD di Autostrade per l’Italia) e Paolo Gallo (AD di Italgas), che gode di un risalente gradimento da parte di un vero potente a Roma e non solo, cioè Francesco Gaetano Caltagirone. Entrambi i manager, tuttavia, hanno dossier aperti che potrebbero ulteriormente complicare un loro eventuale spostamento. In particolare, Gallo, al suo quarto mandato, sta seguendo da vicino la maxi operazione con 2i Rete Gas, che porterà alla creazione di un colosso europeo della distribuzione. La decisione finale spetterà al governo e agli azionisti di riferimento, in particolare Cassa Depositi e Prestiti, che detiene una quota rilevante in Snam. Prevarrà la necessità di stabilità o gli equilibri e le spinte politiche e di potere? Vedremo

Fincantieri: continuità per Folgiero. Sace e Simest: le incognite

La conferma appare probabile per Pierroberto Folgiero, AD di Fincantieri. La sua gestione è stata caratterizzata da una crescita significativa in Borsa e da una riorganizzazione aziendale che dovrebbe riportare il gruppo all’utile nel 2025. Inoltre, l’espansione nel settore dell’underwater con l’acquisizione di Wass da Leonardo ha rafforzato la posizione dell’azienda nel panorama internazionale.
Nel settore finanziario legato al commercio estero, il governo valuta un cambio al vertice di Sace e Simest. Alessandra Ricci, attuale AD di Sace, è al centro del dibattito: mentre l’opposizione ne critica la gestione, i risultati finanziari sono solidi. Simest, invece, sembra avviata verso una conferma per Regina Corradini d’Arienzo, mentre il presidente Pasquale Salzano lascerà l’incarico per un ruolo diplomatico.

Autostrade per l’Italia: la sfida tra fondi e politica

Uno dei nodi più complessi riguarda Autostrade per l’Italia (Aspi), con il rinnovo della concessione della A22 Autobrennero in sospeso e investimenti da oltre 35 miliardi fino al 2038. L’AD Roberto Tomasi è sostenuto da Matteo Salvini, ma osteggiato dai fondi Blackstone e Macquarie, che ne contestano la gestione. Il suo futuro è incerto e il governo potrebbe valutare un cambio al vertice.
Insomma, Eni, Enel, Snam, Italgas, Autostrade per L’Italia e le altre importanti partecipate attendono di sapere chi le guiderà nei prossimi, movimentati anni, della nostra storia. L’ultima parola spetta, come sempre, al governo e a chi lo guida.

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